10 Nov 2023

Galleria del Sale, il museo a cielo aperto di arte urbana

Scritto da: Laura Fois

La Galleria del Sale è la prima galleria d'arte contemporanea a cielo aperto della città di Cagliari. Nasce nel 2014 da un progetto dell'organizzazione Urban Center, ideato da un gruppo di artisti locali e curato da Daniele Gregorini. Quasi dieci anni dopo le iniziative continuano e si moltiplicano dentro e fuori dall'isola.

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Cagliari - La Galleria del Sale sta per compiere dieci anni nel segno dell’innovazione, dell’arte e della riqualificazione. Sono gli assi portanti di un progetto di rigenerazione urbana che ha dato vita alla prima galleria d’arte contemporanea a cielo aperto della città di Cagliari. Frutto della creatività di una decina di artisti che in due fine settimana, nell’agosto 2014, hanno realizzato una quindicina di opere, il museo a cielo aperto continua a essere un luogo di contaminazione artistica e scambio culturale, con murales e installazioni realizzate da artisti locali e internazionali, oggetto di manifestazioni d’interesse da tutto il mondo.

ARTE PUBBLICA E STREET ART

Le opere d’arte contemporanea si snodano lungo il percorso che collega il parco naturale Molentargius con il lungomare Su Siccu. In passato nel parco c’erano le saline e vi era un canale d’avanguardia perché si traghettava il sale dal parco fino al Padiglione Nervi – anch’esso oggetto di riqualificazione negli ultimi anni –, dove veniva lavorato, stoccato e poi imbarcato sulle navi.

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“Istruzioni in caso di normalità”, opera di Maz, artista galiziano.

«La Galleria del Sale è un omaggio alla destinazione d’uso che aveva nel passato», esordisce Daniele Gregorini, direttore creativo di Urban Center. «Abbiamo realizzato la Galleria in una terra che della sperimentazione artistica sullo spazio pubblico ha fatto una bandiera, ma in città non esisteva ancora un progetto compiuto dedicato né all’arte pubblica né alla street art».

Il progetto è partito all’inizio «con le nostre sole forze, tra artisti facevamo colletta per le vernici, c’era chi metteva a disposizione un letto, chi preparava i pasti. Abbiamo sempre avuto il sogno di trovare una sponda nelle entità amministrative e quelle private. Ci siamo riusciti», sottolinea con soddisfazione Daniele Gregorini.

La Sardegna è una terra che della sperimentazione artistica sullo spazio pubblico ne ha fatto una bandiera.

Il percorso è poi proseguito e si è evoluto nel collettivo hOMe Network, uno dei progetti innovativi curati da Urban Center, un gruppo multidisciplinare di professionisti che opera in diversi campi, tra cui smart city e sviluppo locale. Il Comune di Cagliari, tramite l’assessorato alla Cultura, e aziende come Ichnusa hanno sponsorizzato negli ultimi anni il lavoro creativo del collettivo artistico hOMe Network, col passare del tempo sempre più ampio, all’interno di un luogo pubblico di periferia.

Nel 2024 sono in programma nuove opere. «Continueremo a fare visite guidate e laboratori anche nelle scuole. Quest’anno sono successe due cose: la prima sotto ponte Vittorio, dove da due anni i gruppi neofascisti imbruttano le opere con scritte e manifesti. Li abbiamo tolti, ma loro li hanno rimessi. Così abbiamo coinvolto persone di varie associazioni ma anche semplici cittadini che hanno messo post attorno a quelli dei fascisti. Sono nate sessioni di poster art. Poi la collaborazione con Ichnusa, che ha generato la prima ricaduta pubblica di un privato. Il murale, realizzato da Mauro Patta, artista del territorio molto apprezzato che fa muralismo tradizionale, ha sviluppato liberamente il tema della riforestazione».

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Credits: Carlo Modoni.

Per Gregorini «l’innovazione sociale si fa non solo con progetti intelligenti ma anche grazie al partenariato pubblico-privato». Nel frattempo il collettivo si sta occupando di progetti anche fuori dall’Isola. «Ci stiamo dedicando alla gestione di residenze all’interno dell’hotel Corte delle Dolomiti a Borca di Cadore, mentre continua il rapporto con le scuole e le amministrazioni locali, con mostre, progetti ed eventi di arte pubblica».

Il percorso professionale dell’artista contemporaneo si snoda anche tra partecipazioni a bandi e progetti europei: «Sì, le occasioni sono aumentate, così come sono sempre di più gli artisti, i linguaggi contemporanei e gli strumenti a disposizione delle varie professionalità». Il lavoro dell’artista ha sempre avuto una doppia linea, «quella della produzione e, di conseguenza, il canale della vendita».

«L’aspetto principale resta, secondo me, quello della produzione», conclude. «L’artista è un innovatore intrinseco, ha l’obiettivo di creare dal nulla e non proporre una direzione, quanto di ispirare le comunità. Più un territorio offre visioni e lavori artistici, più un popolo cresce e si interroga, diventa colto e si fa domande. L’artista è un portatore di valore all’interno della società perché rompe i modelli del passato e ne propone di nuovi. Un buon artista ha il coraggio e la forza di stimolare gli altri. Alle comunità, attraverso i nostri lavori, lasciamo dunque un messaggio: lasciatevi ispirare».

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