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Siamo ormai in tanti a interrogarci sulle possibili alternative a un sistema economico pervadente e iniquo, nel quale si vorrebbe dare un prezzo a tutto ciò che ci circonda, persino a ciò che la Natura ha da sempre elargito gratuitamente e generosamente. L’economia di mercato va avanti perseguendo una crescita infinita che non tiene conto della capacità di portata del pianeta che ci ospita, né tantomeno del fatto che una crescente parte della popolazione mondiale non abbia accesso alle risorse fondamentali per sostenere la propria vita.
Mai come negli ultimi anni poi abbiamo visto quanto diritti garantiti – se non altro sulla carta, come quello al lavoro e a una vita dignitosa ad esempio – possano essere revocati arbitrariamente, incrementando ulteriormente le schiere dei nuovi poveri. Si pensi che oggi in Italia, quasi una persona su dieci vive in condizioni di povertà.
È proprio per esplorare insieme nuove forme di economia decentralizzata che possano essere svincolate da qualunque condizione e incentrate sull’essere umano e non sul capitale che abbiamo intervistato per voi Paolo Malandra, abruzzese di nascita, ma domiciliato nel Canton Ticino, il quale ci ha illustrato le reti di Econonomia del Dono, sorte dapprima in Svizzera e poi in tutta Italia: oggi vi parleremo di Donare Italia.
Paolo, com’è sorta in te l’idea di una rete di Economia del Dono?
Tutto sorge dalla domanda profonda di come vivere in armonia su questo pianeta. Quando ti trovi di fronte alla bellezza incontaminata di un bosco o di qualunque altro paesaggio naturale ne percepisci l’armonia ed è proprio osservando i processi naturali che ho trovato la risposta che stavo cercando: l’Economia del Dono messa in atto dalla Natura è quanto di più facilmente attuabile e naturale a cui gli esseri umani possano dedicarsi per vivere in armonia tra loro e con tutti gli altri esseri viventi.
La Natura è la maestra più antica e anche quella più saggia, ciononostante l’abbiamo sottovalutata nella sua capacità di indicarci la strada ed essa ha selezionato il Dono come strumento relazionale evolutivo che adotta in tutti i suoi processi: l’albero non ti chiede di pagare per l’ossigeno e i frutti che produce e così pure il sole a sua volta non presenta il conto all’albero e a tutti gli altri esseri viventi a cui permette la vita e così via…
Anche nelle nostre famiglie o con i nostri amici pratichiamo l’Economia del Dono; e allora perché non estenderla alla nostra comunità più prossima e a gruppi via via più ampi per riportare l’armonia nelle relazioni, senza che nessuno venga escluso e senza creare inevitabili tensioni sociali? L’Economia del Dono è la possibilità di tornare a essere umani, vivendo secondo Natura. Per prosperare abbiamo bisogno di un tipo di economia armonica, dolce, vitale, circolare, eco-logica, non competitiva, basata sulla solidarietà. È il modello evolutivo che la Natura offre all’umanità per vivere in armonia e forse è giunto il tempo di applicare questo modello.
In cosa consiste concretamente la rete di Economia del Dono “Donare Italia” e come si può entrare a farne parte?
Le reti di Economia del Dono di Donare Italia sono concepite per fare incontrare doni e bisogni attraverso la relazione autentica che solo il Dono riesce a creare tra le parti senza fare uso del denaro, elemento divisivo che esclude chi non ce l’ha e produce relazioni viziate dall’interesse. Una rete locale è tanto più abile nel soddisfare i bisogni quanto più è popolata; attualmente in Italia i gruppi più grandi sono a Roma e Milano: naturalmente più sono i partecipanti, più sono i doni offerti, più sono i bisogni soddisfatti all’interno di un modello circolare privo di conflitto. In una rete locale attiva e popolata soddisfiamo i bisogni senza utilizzare il denaro e con una gratificazione umana enorme.
Nella fattispecie, il sito internet italiano di riferimento è donareitalia.org e i nostri gruppi locali, sparsi per tutta Italia e all’estero, si organizzano attraverso il sistema di messaggistica di Telegram, il cui canale informativo generale è “DONARE Italia”: per partecipare basta leggere il progetto e comprendere gli obiettivi che si pone, quindi seguire le semplici istruzioni per aderire a una rete locale esistente o per crearne una nuova ed iniziare l’avventura. Ogni rete locale è costituita da due gruppi: dono e chat. Sul primo puoi scrivere i tuoi doni e i tuoi bisogni, sul secondo scrivi invece tutto il resto, come esprimere gratitudine per quanto hai ricevuto in dono o organizzare incontri per la comunità.
Quali doni e bisogni si possono esprimere?
I doni e i bisogni espressi possono essere infiniti, da quelli immateriali – come talento, saperi, tempo, compagnia agli anziani, lezioni doposcuola, consulenze, traduzioni, aiuto domestico o nell’orto o nel trasloco o di altri mille tipi – a quelli materiali: mobili, giocattoli, vestiti, riparazioni, ospitalità… In una rete locale del dono si chiede e si offre anche in prestito per non alimentare il consumo di nuovi oggetti. Solo il denaro non può essere donato poiché è uno strumento molto poco efficiente, che crea separazione e dal quale vogliamo emanciparci.
Dove si svolgeranno i prossimi incontri dal vivo? Quali sono i prossimi passi?
Unendosi al canale Telegram DONARE Italia si ha la possibilità di ricevere le notifiche su incontri e presentazioni dell’Economia del Dono, sia locali che nazionali. Diversi coordinatori locali appassionati si occupano di creare occasioni d’incontro tra i partecipanti e i nuovi membri. Presto comunicheremo anche le date e il luogo preciso in cui terremo un grande evento nazionale della durata di diversi giorni nel quale verrà praticata l’Economia del Dono, coinvolgendo la popolazione locale.
Relativamente ai prossimi passi, abbiamo due obiettivi da realizzare. Il primo consiste nel creare dei team organizzati a livello locale per praticare giornalmente l’Economia del Dono, suddivisi per aree tematiche che siano un riferimento per i membri della comunità: pedagogia ed arte, salute ed alimentazione, abitazione, orti e Natura. L’altro obiettivo consiste nel coinvolgere delle aziende nell’economia circolare del dono, in modo intelligente e graduale.
Inoltre facciamo parte di una Costellazione di Amici che condividono i nostri stessi obiettivi, con i quali stiamo realizzando alcuni progetti importanti, naturalmente tutti in Economia del Dono, sui quali forniamo i relativi aggiornamenti sui nostri canali Telegram: si tratta di Zeitgeist Italia, LaboriAmo, allinpeace, Movimento Universale del Dono, Naturaviva. La Costellazione di Amici è aperta, al fine di allargare sempre più la famiglia umana di cui ci sentiamo tutti parte integrante.
A chi ti dice di essere un utopista, cosa rispondi?
Possiamo praticare l’Economia del Dono in modo semplice e concreto, da subito e ovunque, ma solo se dimostriamo di volerlo con azioni coerenti. Il dono è lo strumento che possiamo gradualmente sostituire al denaro nelle relazioni quotidiane per soddisfare i nostri bisogni ed è l’unico al quale possiamo attingere con semplicità in qualunque frangente sociale e politico.
Nessuno pretende di migrare in pochi giorni dall’economia di mercato all’Economia del Dono, in quanto abbiamo dei legami che richiedono un certo tempo per essere sciolti, ma ciò che possiamo fare in concreto da subito è mettere gradualmente sempre più energia in un’Economia del Dono locale e farla crescere ovunque in pochi anni.
Diversamente dall’economia di mercato di stampo neoliberista, l’Economia del Dono è lo strumento che ci permette di soddisfare i bisogni individuali senza condizioni e di tornare naturalmente in armonia con noi stessi, col prossimo e con la Natura. Ristabiliamo relazioni sane e sincere e consolidiamo la determinazione nel dare energia all’alternativa che noi stessi ogni giorno scegliamo o meno di rendere viva. Quel che l’essere umano vuole, l’essere umano realizza.
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