22 Nov 2023

Casa della Capinera, nel Parco dell’Etna nasce un presidio di ecologia affettiva

Scritto da: Maria Enza Giannetto

Nei boschi etnei, il punto base per l'escursionismo del parco dell'Etna "Casa della Capinera" punta a diventare un polo di sperimentazione di pratiche di ecologia affettiva e centro turistico esperienziale inclusivo e sostenibile. Anima del progetto è l'associazione Chiarìa, che ha anche lanciato la raccolta fondi per una biblioteca tematica nel bosco dedicata all'ambiente e inclusiva.

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Catania - Un vero e proprio presidio di ambientalismo, ecologia, turismo ambientale, biofilia ed ecologia affettiva. Alle pendici dell’Etna, in territorio di Trecastagni, Casa della Capinera – il punto base per l’escursionismo del parco regionale dell’Etna – si sta trasformando sempre più nella casa di tutti, dove le idee prendono forma e si sostanziano di natura, energia e sogni. Un progetto la cui anima è Chiarìa, associazione di promozione sociale che, assieme al Consorzio il Nodo e all’Impresa sociale Sustanza, gestisce il rifugio Casa della Capinera dal 31 luglio di quest’anno.

Dopo aver vinto il bando dell’ente parco per prendere in gestione la Casa della Capinera – che prende il nome dal famoso romanzo verghiano Storia di una capinera perché proprio in questi boschi attigui a monte Ilice si svolge una parte della vicenda – parte la progettazione di quello che è ora anche un grande laboratorio creativo. Si parte dalla salvaguardia e dalla cura che l’associazione, custode di questo luogo, ha intrapreso con una pulizia straordinaria del bosco. Giornate intere, con il sostegno anche del Comune di Trecastagni, dedicate alla liberazione del bosco e del sottobosco da vere e proprie discariche.

Casa della Capinera
Il lavoro di Chiarìa nel bosco della Capinera è partito dalla pulizia e rimozione dei rifiuti
LA PULIZIA E LA CURA DI CASA DELLA CAPINERA E DEL SUO BOSCO

«È stato un mix di emozioni: rabbia e gioia, vergogna e soddisfazione, senso di comunità e desiderio di cambiamento», sottolinea Chiara Trifilò, presidente dell’associazione Chiarìa. «Quello che siamo riusciti a fare ha superato qualsiasi aspettativa. Insieme agli amici del Consorzio Il Nodo, ad alcune guide e altri amici abbiamo liberato il bosco intorno alla Casa della Capinera da quintali di rifiuti. Per noi questo è uno dei tanti momenti al servizio del territorio che puntano anche a una collaborazione tra le associazioni e le istituzioni nell’ottica di avviare un progetto di Polo Etna Sud che abbia in Casa Capinera il suo centro propulsore da cui promuovere un turismo esperienziale di qualità, inclusivo e sostenibile».

Ma la tutela dei luoghi è solo una delle attività che si avvicendano in questo luogo di bellezza. «La Casa della Capinera – continua Chiara – è la casa di tutte e tutti, nella ricchezza della nostra biodiversità e oltre ogni abilità: stiamo lavorando per creare mappe tattili e cartellonista braille, un parco giochi con attrazioni per bimbe e bimbi in carrozzina, ipovedenti o non vedenti, sentieri sensoriali proprio per avviare un progetto di turismo inclusivo tout court».

Il progetto della Biblioteca riconosce il diritto universale alla natura e alla cultura

Infatti, l’associazione Chiarìa sta già sperimentando pratiche di ecologia affettiva e immersioni in foresta per adulti e minori con disabilità psichica, sensoriale e motoria, per minori e ragazzi seguiti dal ministero di Giustizia o accolti all’interno della rete SAI (richiedenti asilo o rifugiati) e sono già attive collaborazioni con varie istitutizioni sul territorio che si occupano di minori, migranti, persone co disabilità e di tutte le categorie più fragili.

IL PROGETTO DELLA BIBLIOTECA TEMATICA NEL BOSCO DI CASA DELLA CAPINERA

Ma c’è di più: la Capinera ospiterà una Biblioteca Tematica nel bosco dove trovare la letteratura scientifica a fondamento delle scelte e del “linguaggio” Chiarìa: biofilia, intelligenza naturalistica, outdoor education, scienze naturali e forestali, ecologia affettiva. Ci sarà una sezione dedicata alla letteratura per l’infanzia e una sezione di libri tattili sul bosco e la natura realizzati da bimbi non vedenti e da coetanei vedenti.

Il progetto della Biblioteca riconosce il diritto universale alla natura e alla cultura e vede la collaborazione dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Catania per la realizzazione di un laboratorio esperienziale nel bosco con bimbi non vedenti e coetanei vedenti, che culminerà nella produzione di libri tattili e sensoriali sulla natura. Per realizzare questo sogno, che integra cultura, ambiente e diritti, l’associazione Chiarìa ha lanciato un crowdfunding chiedendo il sostegno della collettività.

Per sostenere la nascita della Biblioteca tematica della Natura a Casa della Capinera basta andare sulla pagina dedicata del sito Chiarìa e scegliere tra i libri da adottare, che saranno acquistati in tre librerie catanesi per sostenere l’economia sana del territorio. Ciò che verrà donato oltre il costo del libro servirà appunto a realizzare il laboratorio con i bimbi dell’Unione Italiana Ciechi – Sezione di Catania e della Scuola esperienziale in Natura A Casa di Momo di Acireale.

DAI LABORATORI DI ECOLOGIA AFFETTIVA ALL’IMMERSIONE IN FORESTA

Non solo biblioteca. «Ci saranno – spiega Chiara – varie occasioni di confronto e formazione con tecniche primitive di sopravvivenza in natura, immersione in foresta, archeologia sperimentale, apiterapia, yoga e biodiversità, musicoterapia boschiva, educazione esperienziale in natura, fitoalimurgia, naturopatia, progettazione, tutela dei boschi, medicina forestale visto che siamo anche soci della TeFFIt, Terapie Forestali in Foreste Italiane».

casa capinera

Inoltre ogni fine settimana sarà possibile partecipare a escursioni esperienziali nei diversi sentieri che partono dal Punto Base, con guide ambientali ed escursionistiche di Chiarìa. L’associazione offre infatti informazione sul Parco dell’Etna: sentieri, attrazioni naturalistiche, realtà e aziende che hanno a cuore il territorio. E ancora, laboratori di ecologia affettiva dedicati a ogni fascia d’età e a ogni abilità nonché laboratori con le scuole, campi estivi e corsi per vivere esperienze comunitarie in natura, affinare competenze e abilità, stimolare biofilia e intelligenza naturalistica.

Insomma, i progetti già avviati o ancora solo sognati in questo grande cantiere di creatività tra cielo e mare sono tantissimi. L’idea alla base è quella di rendere “la capinera” un luogo di condivisione di tutto e per tutti e soprattutto per quelli che condividono il mantra dell’associazione, ovvero, “Albero ergo sum”. E infatti Casa della Capinera – che è ormai il luogo stabile dell’associazione Chiarìa, raminga dei boschi fino a qualche mese fa – ospiterà eventi, amici e attività ecologiche nonché festival dedicati alla natura e alla biofilia, proprio come Viriditas. Per seminare il Bosco di oggi e di domani.

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