29 Nov 2023

A.ri.a bassanese: un gruppo di cittadini si unisce per proteggere il territorio

A.RI.A sta per Associazione bassanese per il Rispetto Ambientale: è un gruppo di Bassano del Grappa (VI) che collabora organizzando azioni di pulizia, sostenendo campagne di sensibilizzazione, promuovendo eventi e momenti di incontro con la popolazione per portare a una presa di consapevolezza verso la tutela dell’ambiente in cui viviamo.

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Vicenza, Veneto - Il progetto A.RI.A bassanese nasce nel 2022, quando un gruppo di giovani decide di formare un piccolo ente cittadino che miri alla costruzione di una società più attenta ai valori paesaggistici, culturali, storici, igienico-sanitari, idrici, artistici e architettonici dei Comuni dell’area bassanese e, più in generale, del Veneto. Per saperne di più ci siamo fatti spiegare in che modo lavora sul territorio da Manuela Mocellin, Presidente dell’associazione A.RI.A.

Da quale esigenza nasce l’idea di fondare un’associazione? 

Da molti anni siamo un gruppo di amici che discute e si interessa di tematiche comuni, che poi sono diventate l’obiettivo dell’associazione. Tra queste c’è l’interazione con il mondo naturale, il senso e il modo dell’abitare i luoghi, la necessità di vivere in modo sostenibile e senza sfruttare risorse, la volontà di mantenere un impatto ambientale quasi nullo, la voglia di conoscere e sperimentare tecniche agricole tradizionali che siano al contempo integrate con le ricerche innovative portate avanti da pionieri dell’agricoltura rigenerativa e della permacultura.

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Ma non solo. Anche l’amore per la storia dei luoghi in cui siamo nati e in cui viviamo, la tutela delle testimonianze del passato o la necessità di rispondere alle minacce reali per i luoghi a noi cari. Il nostro vuole essere un impegno in prima persona che non può essere delegato a qualcun altro, questo ci ha spinti a intraprendere questa avventura. Il passo è stato spontaneo e naturale: siamo partiti da semplici scambi di idee fino ad azioni concrete per cercare di fare la differenza nel nostro pezzo di mondo. La direzione era già segnata, si trattava di avere il coraggio di aprirsi realmente al territorio.

In che modo vi proponete come supporto per i problemi ambientali?

Noi tentiamo di informare costantemente la città. Per farlo, prima di tutto c’è un grosso lavoro di informazione personale: prima di diffondere notizie o comunicati approfondiamo ogni aspetto possibile e ci documentiamo anche dal punto di vista legislativo, che è una parte molto importante legata ai nostri interventi. Un esempio è il lavoro che guarda alla tutela delle aree verdi e dell’ambiente.

Se una cosa la si conosce, si può esprimere un parere, prendere una posizione, scegliere di agire per il bene comune

Molto spesso le questioni a noi vicine passano in sordina, non si diffondono le informazioni in modo completo e in maniera accessibile. Come associazione ci siamo resi presto conto che la cittadinanza spesso sembra indifferente, ma in realtà è poco coinvolta perché non sufficientemente raggiunta delle notizie. Il nostro lavoro più grande è dunque quello di fare informazione e condivisione. Se una cosa la si conosce, si può esprimere un parere, prendere una posizione, scegliere di agire per il bene comune.

Quando nasce il progetto A.ri.a bassanese e come organizzate il vostro lavoro?

Siamo una giovane associazione, ci siamo costituiti nel 2022. Condividiamo molti materiali tramite il web e i social, dove ci teniamo costantemente in contatto sia fra membri del direttivo che con gli associati. Il direttivo si riunisce più volte al mese per discutere e programmare azioni e interventi e per condividere le informazioni raccolte, le novità e gli intenti che intendiamo raggiungere. Attraverso queste occasioni vengono assegnati incarichi fra gli associati: in questo modo ognuno si occupa di una tematica in particolare, che riveste per lui o per lei maggiore interesse.

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 Avete ricevuto una qualche forma di supporto da altri enti o persone?

Sì, abbiamo ricevuto molti contributi morali e apprezzamento per il lavoro che stiamo facendo. In particolare è stato fondamentale il supporto da parte di Italia Nostra, associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione. In passato abbiamo ricevuto qualche contributo economico e qualche donazione da persone vicine al nostro operato: siamo però alla ricerca continua di sostegno perché la nostra attività richiede grande impegno, anche economico.

Per essere ancora più efficaci e per unire le nostre forze a quelle di altri gruppi di volontari, stiamo lavorando per costituire un gruppo di lavoro con numerose altre associazioni della Pedemontana Veneta: di fatto una vera e propria rete è già nata e dopo una prima fase di formazione stiamo mettendo in campo alcune idee.

Come pensate di migliorare il vostro lavoro in futuro?

Pensiamo che parlare e condividere sia la chiave per migliorare il futuro. Lavorare assieme per un obiettivo comune: non crediamo che sia possibile continuare con la distruzione dell’ambiente e della memoria storica, che sono espressione fondamentale del grande patrimonio che l’Italia possiede. Vorremmo vederci come dei custodi che proteggono, curano e difendono la Terra. Non abbiamo il potere di cambiare l’intero mondo, nessuno possiede questo dono. Ma possiamo cercare di fare la differenza nell’angolo di Terra che ci viene affidato nascendoci.

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Questo articolo è stato realizzato dagli studenti e dalla studentesse della scuola secondaria di secondo grado G.B. Brocchi a conclusione del progetto“Green Learning”, un percorso formativo sul tema della sostenibilità, che permette di acquisire le competenze per individuare e raccontare una storia di cambiamento e sostenibilità nel proprio territorio. Green Learning è un progetto di Sineglossa, realizzato con il sostegno di Fondazione Cariverona, con il supporto di Comune di Bassano del Grappa, di Italia che cambia e dell’UNIVPM Università Politecnica delle Marche. Per saperne di più ed adottare il progetto nella tua scuola clicca qui.

Articolo scritto da: Federico Chemello, Gaia Vivian, David Toma, Leila Monti della classe 1DSU dell’Istituto Brocchi.

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