22 Nov 2023

A mezz’aria tours, i territori montani si uniscono per una narrazione a misura di comunità

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

L’associazione Smarmellata con il progetto “A mezz’aria tours | Esplorazioni partecipate e innesti oltre i confini” è tra i vincitori del Bando Generazioni. Un gruppo di giovani professionisti under 35 vuole ripartire dai territori dell’Alto Garda e Ledro e Val Venosta per far emergere narrazioni, visioni e percezioni di territori spesso abbandonati, spopolati o vissuti fugacemente da presenze di turisti importanti solo in alcuni periodi dell’anno.

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Trento, Trentino Alto Adige - René Ferretti, il famoso regista della fortunata serie “Boris”, ripeteva come un mantra al tecnico delle luci del set di “smarmellare tutto”, ovvero usare una luce in maniera indistinta e informe creando un’illuminazione di qualità scadente. Prendendo spunto da questa espressione, ribaltandone il senso in chiave positiva, nel 2018 un gruppo di giovani dell’Alto Garda e Ledro ha deciso di creare l’associazione Smarmellata per “smarmellare tutto”, ovvero tirare fuori tutta la voglia di dare vita a iniziative varie e musicali, in una rappresentazione colorata e creativa del territorio al di là di etichette e in alternativa a quella più commerciale e turistica.

Con “A mezz’aria tours | Esplorazioni partecipate e innesti oltre i confini” l’associazione Smarmellata è tra i progetti vincitori del bando Generazioni, organizzato dalle cooperative sociali Young Inside e Inside in collaborazione con Mercurio Società Cooperativa, con il sostegno di Alperia e Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e delle Politiche Giovanili delle Province autonome di Bolzano e Trento e della Regione autonoma Trentino – Alto Adige/Südtirol.

Smarmellata ph FrabiatoFilm
Foto di Frabiato Film

L’Alto Garda e Ledro è un territorio che vede una presenza importante di turisti durante il periodo estivo che si contrappone a uno svuotamento invernale e molte delle iniziative sul territorio sono per lo più rivolte a un pubblico turistico e per questo fugaci, senza considerare chi vive quei luoghi 365 giorni all’anno. Smarmellata nasce quindi con l’idea di promuovere eventi e progetti culturali per il territorio, molti di stampo musicale altri di più largo respiro, grazie a un gruppo di sognatrici e sognatori che mescolano ambiti, stili e competenze, offrendo un’alternativa alle iniziative più turistiche e stagionali del territorio. 

Nel 2021 all’interno dell’associazione è stato promosso un percorso ideato da giovani liberi professionisti under 35 che tocca diverse discipline – dal design all’urbanistica, dall’antropologia all’archeologia, dall’arte alla comunicazione – stimolato dall’isolamento della pandemia, ma anche dalla voglia di promuovere il proprio territorio in maniera diversa. Il progetto si contraddistingue per una ricerca continua di dialogo tra diverse generazioni, tra storia e linguaggi contemporanei, tra memoria e visioni future, tra luoghi del passato e idee per il futuro, tra tradizione e cambiamento.

«L’Alto Garda e Ledro è un territorio a “mezz’aria” tra stagioni estive affollatissime e inverni desolanti per chi ci vive, contrasto che scatena allo stesso tempo la voglia di andare via e di restare. Abbiamo lavorato molto sul concetto di sospensione, sui luoghi sospesi, luoghi in stato di abbandono che possono essere riattivati e rigenerati attraverso pratiche culturali», racconta Marco Penner, tra i fondatori dell’associazione Smarmellata e project manager di “A mezz’aria tours | Esplorazioni partecipate e innesti oltre i confini”.

«Si tratta di progetti – prosegue Marco – che mescolano strumenti di ricerca con indagini, tavoli collaborativi con la comunità, ricerche storiche, produzioni artistiche e culturali per una narrazione inedita rispetto a quella dominante che racconta i nostri territori come fossero immagini da cartolina. Siamo giunti al terzo step di questo percorso e adesso vogliamo far conoscere l’altra faccia di quei luoghi che rischiano di rimanere abbandonati o a mezz’aria».

Smarmellata 1 ph MichelePurin
Foto di Michele Purin

L’Alto Garda e Ledro, così come varie zone della regione, sono caratterizzate da frammenti di urbanità e realtà montane che si intrecciano dando vita a un territorio complesso. I borghi, da una parte, soffrono della mercificazione, lo spopolamento giovanile e l’abbandono, mentre i quartieri urbani, dall’altra, rischiano di essere inghiottiti da logiche commerciali e turistiche. In entrambi i casi la comunità non appare come protagonista delle narrazioni dominanti e il rischio è di lasciare parte del territorio in uno stato di abbandono o precarietà, con centinaia di luoghi preziosi abbandonati o dal potenziale inespresso. 

«“A mezz’aria tours | Esplorazioni partecipate e innesti oltre i confini” si svolgerà in due diversi territori, dopo due anni di indagini, mostre, workshop e progetti editoriali e artistici abbiamo provato a sperimentarci anche in Val Venosta. Affronteremo i luoghi sospesi della valle, il tema di vivere in un territorio che ha anch’esso un overload e una narrazione dominante diversa rispetto alla realtà. L’obiettivo è costruire una rete in un territorio per noi straniero. Proveremo a creare una rete attraverso due intermediari, come si fa con gli innesti sulle piante, e coinvolgere vari artisti per restituire il lavoro di ricerca compiuto. Una sfida, a partire dalle differenze linguistiche, ma anche un’opportunità per fare rete con soggetti fuori dalla nostra provincia». 

Abbiamo lavorato molto sul concetto di sospensione, sui luoghi sospesi, luoghi in stato di abbandono che possono essere riattivati e rigenerati attraverso pratiche culturali

La Val Venosta, rispetto all’Alto Adige nel suo insieme, è caratterizzata da piccoli borghi che soffrono di un trend demografico stagnante, caratterizzato da spopolamento giovanile, con molti studenti e giovani competenti che una volta intrapresi gli studi raramente rientrano nel proprio territorio d’origine a causa della mancanza di adeguate opportunità di vita, al di fuori dell’occupazione agricole e, in alcuni casi, turistica.

Se in Alto Garda, attraverso processi di ibridazione e co-progettazione, il progetto mira ad attivare luoghi sospesi e non turistici con attività di tour e trekking che mescolano linguaggi creativi e coinvolgono associazioni del territorio, cittadinanza attiva, ma anche maestranze ed esperti vari, in Val Venosta si apre a una fase esplorativa attraverso processi di networking e di scoperta di luoghi. Smarmellata, tramite la creazione di nuove partnership, si mette innanzitutto in ascolto dei creativi e dei giovani del posto, per una ri-narrazione territoriale che parte direttamente da loro e mette così in pratica uno scambio virtuoso di saperi e competenze tra territori che possa innestare soluzioni inedite per re-immaginare spazi, borghi e quartieri del Trentino Alto Adige.

Il progetto dell’associazione Smarmellata, come gli altri due vincitori del Bando, ha come macro obiettivo quello di rigenerare i legami intergenerazionali e territoriali che la situazione economica, sociale e culturale globale attuale sta mettendo sempre più in crisi. Nel caso di Smarmellata l’intento è quello di ripartire da due luoghi distinti, Alto Garda e Ledro e Val Venosta, per far emergere narrazioni, visioni e percezioni in grado di investirli di nuova linfa e nuove identità.

«Un nuovo equilibrio che possa interessare questi luoghi, ma anche una conoscenza più specifica e meno superficiale da condividere con gli altri. Molti di noi hanno studiato fuori e hanno deciso di ritornare qui per cercare di rallentare il movimento, comprensibile, di giovani che scelgono di vivere altrove. L’obiettivo è creare una base comune per le giovani generazioni dove poter trovare visioni e opportunità in un territorio senza rimanere a mezz’aria e/o sospesi», conclude Marco. 

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