Sovversivə, il festival che porta a Napoli il dibattito sulle identità di genere
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Campania - Sesso, corpi, identità di genere, rappresentazione e linguaggio sono solo alcuni dei temi che, per tre giorni consecutivi, sono stati discussi tra le strade del centro storico di Napoli, tra il Chiostro di San Domenico Maggiore, la Galleria Principe, A’Mbasciata e il RIOT. Questi i luoghi che hanno ospitato la prima edizione di Sovversivə, il Festival delle identità di genere organizzato dalle studentesse di Prime Minister.
PRIME MINISTER, LA SCUOLA DI POLITICA A-PARTITICA
Prime Minister è una scuola apartitica nata dell’idea e dalla voglia di formare giovani donne, di età compresa tra i quattordici e i diciannove anni, alla politica intesa come impegno civico e interpretazione della società. Quella che si è appena conclusa a Napoli è stata la quarta edizione e, come progetto finale, le studentesse hanno immaginato e poi realizzato Sovversivə, il Festival delle identità di genere.
L’associazione Prime Minister nasce per la prima volta nel 2019 a Favara, in provincia di Agrigento, e approda a Napoli l’anno successivo, aprendo nel tempo scuole in tutta Italia. Ogni anno viene definito un programma che spazia tra vari temi politici e sociali e che una volta al mese vengono esplorati durante incontri con esperte, attiviste, giornaliste o persone attive nel sociale e sul territorio. A Napoli, Prime Minister non ha una sede fissa, ma viene ospitata da diverse associazioni attive sul territorio, sia nel centro storico che in periferia.
SOVVERSIVƏ
Il Festival nasce proprio dall’esigenza di queste giovani studentesse di confrontarsi riguardo a temi come l’orientamento sessuale, le identità e le espressioni di genere, linguaggi non violenti e inclusivi, temi insomma che difficilmente vengono affrontati a scuola e negli ambienti di solito frequentati dai giovani. In assenza di uno spazio del genere, le ragazze di Prime Minister hanno deciso di crearlo, dando vita a Sovversivə.
Con il supporto delle volontarie di Prime Minister hanno contattato gli ospiti, cercato gli spazi e definito il programma. Tutte le ragazze hanno fatto parte attivamente della squadra di organizzazione del festival, suggerendo i temi e consigliando e segnalando le persone con cui avrebbero voluto discuterne.
IL PROGRAMMA E GLI OSPITI DI SOVVERSIVƏ
Il primo giorno è stato messo al centro del dibattito il tema del linguaggio inclusivo, discusso con la linguista Manuela Manera, la giornalista Giulia Siviero e il professor Vincenzo Bavaro e l’attivista Leone Orvieto. Sabato mattina, al Lazzarelle Bistrot, le fumettiste Carmen Guasco e Alessia De Sio, che hanno partecipato all’antologia del Collettivo Moleste contro la violenza di genere intitolata “Fai rumore”, hanno chiesto ai partecipanti di ricostruire una tavola di fumetto, ritagliando, mescolando e ricomponendo su un foglio bianco, tra forti emozioni, la propria storia.
Subito dopo, insieme alla scrittrice ed editorialista Marina Cuollo, all’educatrice e consulente sessuale Fabiana Rosa e al Drag King, attore e doppiatore Marte Pezzatini, si è parlato di sesso fuori ogni stereotipo, affrontando aspetti che ancora vengono considerati tabù.
Il tema delle espressioni di genere è stato il protagonista del dibattito del sabato pomeriggio all’ A’Mbasciata, discusso insieme a Lorenzo Sanchez, esperto in comunicazione, Carmen Ferrara, dottorandə e Ludo Amato, studentessa e attivista. Più tardi, la scrittrice Francesca Cavallo ha presentato il suo libro “Ho un fuoco nel cassetto”, la storia di una donna, queer e meridionale che riuscirà a liberarsi da ogni barriera socialmente imposta.
L’ultima giornata, quella di domenica, è stata dedicata prima al tema delle mestruazioni, esplorato insieme a Valentina Lucia Fontana, presidentessa dell’associazione Eva in Rosso e, più tardi, si è parlato di corpi non conformi, con Giulia Paganelli, Daphne Bohèmien e Naomi Di Meo.
LA SPERANZA DI SOVVERSIVƏ
«Sovversivə è nato perché a Napoli mancava uno spazio dove potersi confrontare su questi temi, in un periodo in cui la città, al contrario, è ricca di eventi culturali e turistici. La speranza è che questa sia la prima di numerose edizioni, l’inizio di un percorso lungo e continuo. Speriamo anche che, a Sovversivə, si possano unire anche altre realtà, e che nascano sul territorio tanti altri eventi del genere e sul genere», mi ha raccontato Sabrina Carnemolla, una delle volontarie di Prime Minister.
«Vogliamo anche dare spazio a una generazione che molto spesso lo spazio non ce l’ha e lasciare la parola alle studentesse che si impegnano per fare la differenza sul territorio e che vogliono essere protagoniste in una città che continuamente gli dice che non esistono opportunità per loro», ha concluso Sabrina.
Le ragazze di Prime Minister hanno deciso di crearsele, le opportunità. Per questo hanno lavorato al Festival con dedizione e impegno, moderando ogni incontro e pensando con attenzione alle domande, in modo da non essere scontate e riuscendo sempre a rispettare la sensibilità di tuttə. Troppo spesso la loro generazione viene additata come disinteressata, ma hanno mostrato, in questi tre giorni, tutta la forza e la passione che le muove nel voler ridisegnare il futuro del mondo, donando speranza a tuttə noi.
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