A Siracusa aziende e persone in esecuzione di pena si incontrano nel secondo Jail Career Day
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Siracusa - Dare un’occasione a chi sta scontando o ha scontato il proprio debito con lo Stato di tornare nella comunità con la dignità di un lavoro è un gesto di grande civiltà per un paese. A partire da queste considerazioni è stato avviato e sviluppato il Progetto Svolta all’Albergheria, che è uscito fuori dai confini della città di Palermo per il secondo Jail Career Day, che si è svolto negli spazi dell’Urban Center di Siracusa il 19 ottobre.
Il Jail Career Day è l’esito di un percorso che ha lo scopo di creare un’occasione di networking per supportare l’inserimento lavorativo delle persone in esecuzione di pena e sensibilizzare la comunità e le imprese sull’importanza di dare valore a processi significativi per la costruzione di una vera giustizia di comunità. L’evento di Siracusa è stato coordinato da Nadia Lodato, in rappresentanza della Cooperativa Rigenerazioni Onlus – la stessa del progetto Cotti in fragranza – e da Giuseppe Pisano, per la Cooperativa L’Arcolaio.
SVOLTA ALL’ALBERGHERIA AFFERMA L’IMPORTANZA DEL RICONOSCIMENTO DELLE SOFT SKILLS
«Il progetto Svolta all’Albergheria vuole affermare anche l’importanza del riconoscimento da parte del sistema imprenditoriale delle soft skills che possono essere sviluppate all’interno delle aziende anche senza competenze specialistiche nei vari ambiti», dichiara Nadia Lodato, sottolineando quanto il reato sia una responsabilità non solo individuale, ma anche collettiva. Importante quindi attuare una piccola rivoluzione culturale per costruire una giustizia di comunità sana e forte.
«Svolta all’Albergheria è un progetto innovativo, efficace e va nella direzione verso cui siamo sempre andati», dice Giuseppe Pisano. «La collaborazione con Rigenerazioni Onlus rafforza ciò che noi facciamo ed è importante fare rete e collaborare per rendere la nostra azione più incisiva e più efficace e fare in modo che chi passa per il carcere o per l’esecuzione penale esterna faccia un’esperienza non di perdita di tempo e di senso, ma di preparazione al rientro alla comunità, in particolare attraverso l’esperienza del lavoro»
JAIL CAREER DAY: LE PERSONE IN ESECUZIOE DI PENA A COLLOQUIO CON VENTI IMPRESE
«È essenziale sia lavorare dentro il carcere sia, quando si è in esecuzione penale esterna, che istituzioni e cooperative sociali collaborino per preparare la comunità a essere accogliente e a superare i pregiudizi», conclude. In questo caso, le persone in esecuzione di pena coinvolte nei percorsi sono state quindici. E dopo un’attività di profilazione da parte delle due cooperative coinvolte nonché sessioni formative tenute da Next – Nuove Energie X il Territorio ETS, si sono sedute ai tavoli dei colloqui con le venti imprese del territorio che hanno risposto all’invito a partecipare.
Aziende di varie categorie e appartenenti a tanti settori – tra cui commercio, edilizia, ospitalità, ristorazione, artigianato – che hanno scelto di aderire all’evento, condividendo l’importanza di un dialogo tra sistema penitenziario, imprenditoriale e comunitario. Le aziende, di fatto, hanno condiviso l’importanza di creare una rete che si muove nell’agevolare i percorsi di inserimento lavorativo, comprendendo i vantaggi fiscali e sociali che derivano dall’assunzione di persone in esecuzione di pena.
Tra i partecipanti, Maksim Coshman, che oggi fa parte della cooperativa L’Arcolaio, ha voluto raccontare la sua esperienza: «Ho finito di scontare la mia pena nel 2020, ho lavorato all’esterno del carcere e ci sono tornato, ma per lavorare. Avevo altre possibilità, ma ho scelto di farlo per raccontare la mia esperienza di cambiamento, testimoniare agli altri che insieme è possibile cambiare e farcela davvero. In carcere siamo tutti uguali ma quando arriva il fine pena smettiamo di esserlo e ci scontriamo con le difficoltà dell’inserimento e anche con il pregiudizio».
Anche Valentina Casto, coinvolta nei percorsi di formazione e nel Jail Career Day, ha voluto lasciare il suo pensiero sulla giornata: «Sono una ragazza che ha avuto problemi con la legge, mi ritrovo a fare questa esperienza grazie alle cooperative coinvolte. Abbiamo fatto un piccolo tirocinio per reimmetterci nel mondo del lavoro, per capire chi abbiamo davanti ma soprattutto mostrare chi siamo davvero. È stata un’esperienza importante perché oggi è molto difficile per noi persone in esecuzione di pena lavorare nelle aziende, far vedere quanto valiamo e rimetterci in gioco».
Insomma, un argomento di importanza condivisa. Interessante l’intervento di Maria Pia Chiappiniello di Fondazione Con Il Sud, che conferma come «il tema dell’inclusione lavorativa di persone in esecuzione di pena sia di estremo interesse per la Fondazione Con Il Sud, sottolineando l’importanza di esportare e raccontare best practices di questo genere su tutto il territorio nazionale e di rafforzare le sinergie tra il pubblico e il privato».
AL JAIL CAREER DAY: LE IMPRESE CHE INSERISCONO IN ORGANICO SOGGETTI FRAGILI
Dello stesso avviso Stefano Papa, direttore del’ULEPE di Siracusa, che ha sottolineato come gli uffici di esecuzione penale abbiano bisogno di enti del terzo settore per offrire, a livello progettuale, opportunità in più rispetto a quelle esistenti. «In questo periodo gli uffici sono portati a fare di più e con meno risorse e il dialogo con le associazioni e l’imprenditorialità territoriale è fondamentale per dare concretezza alla normativa di rieducazione e reinserimento dei soggetti in esecuzione penale».
Tra le testimonianze aziendali spiccano quella di Carmela Pupillo, dell’omonima azienda agricola, che ha sottolineato come la sua azienda continui a inserire in organico soggetti fragili. Dello stesso avviso Cettina Ossino dell’Hotel Panorama di Siracusa che ha raccontato della sua esperienza aziendale positiva con uomini e donne che stanno scontando una pena.
Parole cariche di speranza quelle di Giuseppe Rosano, Presidente dell’Associazione Noi Albergatori di Siracusa: «Oggi si è parlato di carcere, di detenuti, si è parlato di percorsi, ma le parole che più mi hanno colpito in maniera positiva sono state “svolta” e “cambiamento“. Credo nella possibilità e spero che queste persone possano non guardare passato o presente, ma al futuro, alle buone occasioni che la vita può riservare».
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