Non funzionerà mai? Scopriamo se è vero con il nuovo podcast di Italia che Cambia
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Prova a fare questo semplice esercizio in tempo reale. Come prima cosa incrocia le braccia. Quindi prendi nota mentalmente di quale braccio sta sopra. Fatto? Bene, adesso sciogli le braccia e lascia trascorrere qualche secondo, poi incrociale nuovamente. Adesso quale braccio si trova sopra? Quasi sicuramente – tranne che in rari casi – si tratterà dello stesso braccio di prima, destro o sinistro che sia.
Adesso sciogli nuovamente le braccia e poi incrociale in maniera invertita: chi le prime due volte ha messo sopra la sinistra metterà sopra la destra e viceversa. Ti do un po’ di tempo, che non per tutti è semplice. Ci sei riuscita/o? Come è stato? Che sensazioni hai provato? Riflettici un istante prima di proseguire la lettura.
Spesso nel descrivere questa esperienza, le persone usano aggettivi come scomoda, spiacevole, difficile, strana, innaturale. È così che ci si sente quando cambiamo le nostre abitudini. Il nostro cervello è un organo molto abitudinario. Per via dell’enorme mole di stimoli che deve processare, tende a prendere per buone le cose che ha già visto e fatto in precedenza e a continuare a ripeterle nella stessa identica maniera.
Perciò cambiare ci costa fatica e spesso se possiamo evitiamo di farlo, anche raccontandoci delle favole: non si può fare, è inutile provare, non funzionerà mai. Lo facciamo con noi stessi e per coerenza lo facciamo anche con gli altri e le altre che invece, per qualche ragione, decidono di intraprendere l’arduo cammino. Pure a loro diciamo – o magari pensiamo soltanto – che “non funzionerà mai!”.
Ma è vero? Dieci anni fa Daniel Tarozzi, attuale direttore responsabile del giornale Italia che Cambia, e Paolo Cignini, attuale presidente della omonima associazione, editrice del giornale, partirono per un viaggio di oltre sette mesi in camper per incontrare persone che provavano a cambiare in meglio sé stesse, il proprio territorio, la propria comunità, il proprio paese e – perché no? – il mondo.
Spesso attorno a loro un nugolo di persone continuava a ripetere: “Non funzionerà mai!”. “È impossibile sconfiggere la mafia”, ripetevano ai ragazzi e alle ragazze di Addiopizzo, che volevano creare una rete che premiasse con gli acquisti i commercianti che si rifiutavano di pagare il pizzo e denunciavano i loro aguzzini. “Davvero pensi di poter cambiare la scuola pubblica, sei matto?”, dicevano a Danilo Casertano che voleva portare l’educazione outdoor anche nel settore scolastico pubblico. “Integrare i rom a Scampia? Ma come ti viene in mente?!” commentavano al solo ascoltare l’idea di Barbara Pierro, ideatrice di Chi rom e chi no.
Queste persone tuttavia sembravano molto determinate nel portare avanti i propri progetti, perché mosse da un sentire profondo. Non si trattava “solo” di lavoro o di volontariato, ma della necessità di cambiare qualcosa nel sistema che non stava più funzionando e della consapevolezza che nessuno/a lo avrebbe fatto al loro posto.
Tornando all’esercizio delle braccia incrociate, esso ci insegna che cambiare è faticoso, scomodo, spiacevole. Ma ci dice anche un’altra cosa, ancor più importante: che è possibile. Adesso la domanda è: a dieci anni di distanza, come staranno andando questi progetti di cambiamento sociale, ecologico, culturale, economico che incontrammo ai tempi? Si saranno evoluti, saranno rimasti uguali, saranno falliti? Avranno risolto oppure no i problemi che si ripromettevano di affrontare? Abbiamo deciso di scoprirlo, ricontattando le stesse persone, a un decennio di distanza per chiedere loro: “alla fine, ha funzionato?”
Barbara Pierro sarà riuscita a integrare i rom di Scampia? E Danilo Casertano ha cambiato la scuola pubblica? Addiopizzo ha effettivamente sconfitto o indebolito la mafia palermitana? E ancora: Devis Bonanni, un giovane che ha scelto dieci anni fa di lasciare il posto fisso come ingegnere informatico per andare a fare il contadino, si sarà pentito della sua scelta? Le ragazze e i ragazzi di Genuino Clandestino, che vendevano cibi sani ma clandestini, perché privi delle costose certificazioni HCCP ricorrendo alla certificazione partecipata avranno vinto la loro battaglia o saranno finiti “al fresco”?
Se siete curiosi e curiose di conoscere le risposte a queste domande, “Non funzionerà mai” è il podcast che fa per voi. È il nuovo podcast di Italia che Cambia che racconta come sono andate a finire alcune delle storie più interessanti che abbiamo incontrato in giro per il paese, per capire se il cambiamento che abbiamo raccontato e raccontiamo resiste alla prova più dura, quella del tempo.
Il senso di questo format non è dividere il mondo in “vincenti” e “falliti”, ma capire se e come il cambiamento sociale ed ecologico è sostenibile nel tempo, quali effetti produce, cosa possiamo imparare da esso. Anche dagli eventuali fallimenti. Non funzionerà mai è un podcast di Italia che Cambia che va in onda ogni martedì dal 7 novembre al 19 dicembre sulle principali piattaforme di podcasting e sul nostro sito.
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