Graziella Arena: “Tra musica, recite ed esperienza diretta, i miei bambini imparano giocando”
Da trent’anni a Messina la dottoressa Graziella Arena lavora con i bambini della scuola dell’Infanzia e sperimenta metodologie didattiche innovative. Con il suo Metodo E.D.I. coinvolge i bambini da 0 a 5 anni in un percorso di conoscenza del mondo attraverso pupazzi, libri tattili, storie, musica e drammatizzazione. E mentre progetta di ampliare la formazione e approdare alla scuola primaria, sogna di parlare del suo metodo con il ministro dell’Istruzione.

La Divina Commedia in un libro tattile, le religioni con pupazzi di stoffa, la geografia con grandi mappe, musica, cibo e drammatizzazione. E poi ancora storia, scienze, storia dell’arte attraverso tante metodologie innovative. Sono solo alcune delle tecniche utilizzate nel Metodo E.D.I. della dottoressa Graziella Arena, che trent’anni a Messina sperimenta l’educazione alla vita per i bambini fino a 5 anni.
Ma andiamo con ordine, perché la storia di questa “educazione che cambia” è tutta da scoprire e si interseca con la vita e i sogni di una donna che desiderava e desidera ancora rivoluzionare il modo in cui “si insegna” ai bambini da 0 a 5 anni. Sì perché “imparare divertendosi” è una linea guida cui si ispirano ormai molte scuole, tra cui quelle all’aperto come l’Asilo di Siracusa o il progetto Archinuè di Catania. Ma di promuovere l’apprendimento da parte dei bambini dell’infanzia anche di materie giudicate “da grandi” non tutti parlano.

NELLA SUA SCUOLA GRAZIELLA ARENA HA COMINCIATO A SPERIMENTARE CON L’APPRENDIMENTO
Lo ha fatto Graziella Arena, pedagogista clinica e consulente didattica la cui passione per l’educazione si è sviluppata negli anni e che oggi, a 65 anni, desidera portare il suo metodo anche nella scuola primaria, convinta che il modo in cui si riescono ad appassionare i bambini attraverso l’esperienza e il gioco possa funzionare per tutta la vita. «Sono nata a Genova da genitori messinesi e nella città dello stretto tornavo ogni estate per le vacanze. Qui ho conosciuto mio marito e nel 1978 mi ci sono trasferita», racconta.
«Con lui, avevamo un negozio di articoli sanitaria e mi piaceva trascorrere del tempo chiacchierando con i neogenitori che mi raccontavano quanto sarebbe piaciuto loro avere dei luoghi stimolanti dove portare i loro bambini piccoli. Notavano infatti quanto il nido e la scuola dell’infanzia fossero considerati come un semplice luogo di “baby parking” senza considerare mai l’aspetto intellettivo e dell’apprendimento. Nel 1990 allora, ho aperto la mia scuola per bambini da 0 a 5 anni, nata con l’intento di andare oltre il “semplice accudimento”».
Mi piacerebbe che si riuscisse a vedere come tutti i bambini sono potenziali filosofi, storici, scienziati e quanta bellezza c’è nelle loro capacità di imparare
Nasce così l’avventura della scuola – che da qualche anno però ha chiuso – e Graziella Arena si mette anche a studiare, laureandosi e specializzandosi in pedagogia. «Ho subito cominciato a fare ricerche e sperimentazione nel campo della didattica, approdando all’ideazione del metodo E.D.I – educazione didattica innovativa, che prende anche il nome dal diminutivo di mia figlia Edwigde».
IL METODO E.D.I PERMETTE AI BAMBINI PICCOLI DI VIAGGIARE NEL MONDO E NELLE MATERIE
Il metodo E.D.I. si ispira anche alla celebra frase del Mahatma Gandhi: “Non è importante insegnare ai bambini a leggere e scrivere, ma è importante insegnare cos’è la vita”. «Il metodo – spiega Graziella Arena – è impostato sulla proiezione dell’educazione e istruzione del domani, suddiviso in aree di intervento e in unità di apprendimento, ma con alcune particolarità. Per ogni area di intervento infatti ci sono vari argomenti che in modo dinamico possono essere aggiunti e aggregati tra di loro».
«Il mio metodo propone un approccio sistematico al sonoro con parodie su testi sconosciuti per facilitare e memorizzare i personaggi, i luoghi e le situazioni, i racconti dei viaggi immaginari, la costruzione di accessori, la drammatizzazione, l’esperienza diretta e la verifica nel quaderno di ricerche. Ogni volta è meraviglioso creare nuovi modi di mostrare il mondo. Affido il lavoro a delle bravissime artigiane messinesi e genovesi che realizzano quello che mi viene in mente. Ho tutta una schiera di pupazzi di pezza e centinaia di libri in feltro da cui nascono storie e conoscenza».

«Chiuque – aggiunge – resta sbalordito quando sente i bambini così piccoli parlare di Picasso e di mitologia. Infatti un’altra particolarità del mio metodo è la sua “duttilità”, in quanto ha come caratteristica, oltre alla capacità di spaziare tra le varie materie, quella di sapersi adattare a nuove discipline rendendo l’apprendimento dinamico e più efficace, rimodulando e vivacizzando qualsiasi argomento».
«Ho cercato di creare una metodologia che prevede l’insegnamento attraverso alcuni passaggi essenziali, durante i quali il bambino memorizza, analizza, mette a confronto, riflette, si pone domande e apprende i concetti che ricorderà per tutta la vita». Nel caso specifico, i passaggi sono: preparazione dell’ambiente, accoglienza, presentazione argomento, musica e canto, drammatizzazione, attività grafico-espressiva, colorazione disegno e lavoretto art-attack.
«L’obiettivo – conclude – è quello di incoraggiare e assistere i bambini e gli adolescenti ad acquisire consapevolezza dei propri bisogni, in modo che possano individuare il proprio modo di interagire con adulti e coetanei, sviluppare la capacità di comunicare e di risolvere i problemi e impiegare quanto appreso durante il corso per soddisfare i propri bisogni e per instaurare con gli altri relazioni soddisfacenti».

IL SOGNO DI GRAZIELLA ARENA: AMPLIARE LA FORMAZIONE E ARRIVARE ALLA PRIMARIA
E ora che in varie scuole di Messina e Reggio Calabria il metodo di Graziella Arena continua a dare ottimi risultati e a divertire i bambini che imparano viaggiando intorno e nel mondo, il sogno della sua ideatrice è quello di valicare i confini geografici e quelli della scuola dell’infanzia, riuscendo a portare la sua proposta anche alla Primaria e magari chiedere anche un incontro al ministro dell’Istruzione per parlare di questa sua idea. «Penso, purtroppo, che la scuola primaria sia davvero troppo arenata su vecchie strutture e programmi».
Secondo Graziella per dei bambini che a 4 anni sono i grado di individuare Asia e Africa sul mappamondo e conoscono tante cose su storia e mitologia, ripartire poi alle Elementari dai concetti di avanti e dietro e di prima e dopo è piuttosto demotivante. «Mi piacerebbe che si riuscisse a vedere come tutti i bambini sono potenziali filosofi, storici, scienziati e quanta bellezza c’è nelle loro capacità di imparare».
E per esaudire il suo sogno, Graziella Arena sta pensando di potenziare la formazione. «Io ho già una bella età e per me comincia a essere faticoso viaggiare per mostrare in giro in scuole e fiere il mio metodo. Vedo però sempre più interesse verso queste mie metodologie e sono sicura che con una squadra di formatori potrei davvero portare ovunque il mio metodo e rendere sempre più bambini felici di imparare».
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