Cultína, il co-working per creativi e laboratorio artistico nel cuore di Cagliari
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Cagliari - Cultína nasce dal caso, o dal destino. Nel 2019 Ilaria Pisanu tornava da Venezia dove aveva concluso il suo percorso di studi in arti visive allo IUAV. Fiammetta Pani invece rientrava da Milano, dove si era specializzata in comunicazione espositiva all’Accademia di Brera, dopo una laurea in conservazione dei beni culturali a Ravenna. Atterrate entrambe in Sardegna a distanza di pochi giorni l’una dall’altra, si incontrano casualmente nel centro culturale Campidarte, a Ussana, dove in quel periodo il designer Giorgio Deplano pensava di aprire uno spazio espositivo. Da quel momento tra le due ragazze scoppia una scintilla, prima artistica poi imprenditoriale.
LA SVOLTA HA UN NOME: CULTÍNA
Il Covid irrompe nel 2020 quindi, non potendo più viaggiare per incontrarsi negli spazi di Campidarte, le due iniziano a sentirsi in videocall. «Letteralmente, tutti i giorni», raccontano Ilaria e Fiammetta. Così nasce l’idea di un co-working creativo e, grazie al sostegno finanziario del bando Resto al Sud vinto a fine 2020, riescono a realizzare il progetto Cultína. «L’idea iniziale era quella di aprire uno spazio espositivo ma presto, grazie anche a un’indagine di mercato approfondita, il progetto è virato sulla realizzazione di uno spazio di lavoro condiviso per il settore creativo, con l’aggiunta di un laboratorio, in modo da unire la parte digital a quelle delle produzioni manuali».
«L’obiettivo – continuano le ideatrici di Cultína – è proprio quello di dare la possibilità ai creativi di mettersi a lavoro, creare momenti di scambio, offrendo talvolta la possibilità di essere noi a curare i progetti degli stessi, sia da un punto di vista critico sia tecnico e logistico». Le difficoltà non sono mancate, prima fra tutte la ricerca di uno spazio adatto. «In quel periodo, a Cagliari, si affittavano spazi di 100 metri quadri a 2700 € al mese, una follia. Ma la fortuna aiuta le audaci: siamo riuscite a trovare uno spazio enorme da ristrutturare nel quartiere Villanova ed è stato amore a prima vista».
ARTLAB, UNO SPAZIO UNICO NELL’ISOLA
L’inaugurazione vera e propria è stata a settembre 2021, ma già a giugno dello stesso anno lo spazio apriva le sue porte per ospitare gli Open Studios di artisti locali. Da quel giorno Cultína ospita molte persone che hanno vissuto fuori dalla Sardegna, liberi professionisti e dipendenti di aziende, ma anche creativi alle prime armi. «Il nostro è uno spazio sereno dove poter lavorare, familiare, intimo». E ha caratteristiche uniche perché si ispira ai Print Club, i laboratori condivisi che hanno molto successo all’estero. Cultína fa un passo avanti, permettendo ai creativi di occuparsi dei progetti sia nella fase progettuale sia in quella esecutiva.
L’offerta è varia: da un lato i workshop tematici per chi vuole imparare, per esempio, un processo di stampa serigrafica, dall’altro la possibilità di mettere a disposizione a professionisti tutti gli strumenti necessari per realizzare veri e propri progetti serigrafici. «Un workshop di grande successo è stato quello sull’editing fotografico in collaborazione con Leporello, libreria con sede a Roma, in cui i partecipanti hanno avuto la possibilità di lavorare insieme a Chiara Capodici, proprietaria della libreria ed editor fotografica. Un altro workshop, in collaborazione con la galleria Varsi di Roma, è stato incentrato sulla legatoria».
Oltre alle collaborazioni oltre mare, come quella con le realtà milanesi Libri finti clandestini e 5x Letterpress, Cultína si affianca ad artisti e professionisti locali nella realizzazione di diverse attività. Prima fra tutte quella con Alberto Marci, artista e amico che segue la parte di laboratori e workshop che hanno a che fare con la stampa. Altra collaboratrice di rilievo è la designer Maria Tedde, con la quale Cultína porta avanti laboratori di design indirizzati ai bambini, dei veri e propri “doposcuola” tematici in cui i piccolissimi possono approcciarsi all’arte in maniera del tutto innovativa.
Cultína ha infatti la capacità di rivolgersi a molteplici target: dai professionisti agli artisti, dalle famiglie – grazie alla recente collaborazione con il festival Tuttestorie, tra i più importanti in Europa sulla letteratura per ragazzi – ai bambini. La mission è proprio quella di “favorire momenti di scambio, nutrimento e ispirazione” e, dopo tre anni, «sta capitando quello che ci auspicavamo, e cioè che le persone finalmente stanno riconoscendo il valore del nostro lavoro e sono loro per prime a contattarci per ospitare i loro progetti».
Tanti i progetti in cantiere, come un laboratorio sull’allestimento commerciale, di design, museale e un corso di tessitura. “Da un salto nel buio ragionato, un atto di fede spassionato”, come si legge nel manifesto del loro sito, Ilaria e Fiammetta hanno creato uno spazio artistico versatile che ha tante anime e funzioni, anche una sala per rilassarsi e guardare un film. Per “andare controcorrente in un mondo che gira a una velocità supersonica”, dando una pennellata di freschezza e creatività in un’isola che ha bisogno di progetti innovativi e delle competenze apprese dalle menti di ritorno, specialmente quando sfociano in imprenditoria giovanile.
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