Chemical Bros, il documentario sui danni causati dall’industria del fluoro
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Chemical Bros, fratelli chimici, è il docufilm del regista Massimiliano Mazzotta proiettato per la prima volta a Torino nel giugno 2022 – nella cornice del 25° CinemAmbiente – e a luglio in Sardegna, a Villanovaforru. «Finita la proiezione, mi ha chiamato il sostituto procuratore, ho consegnato la copia della pellicola, poi non è successo più niente», dice il regista balzato agli onori delle cronache per Oil, il suo primo lungometraggio uscito nel 2009, che ha vinto il premio come miglior documentario italiano e la menzione speciale di Legambiente al CinemAmbiente di quell’anno.
E proprio per via di Oil, che indagava le conseguenze ambientali dell’impianto della Saras, la più grande raffineria petrolifera del Mediterraneo, di proprietà della famiglia Moratti, Mazzotta subì due denunce proprio da questa compagnia, venendo diffidato dal proiettare il film. Diffide risoltesi poi in un niente di fatto, giacché il garante della Privacy definì il film di “interesse nazionale”. Oil ottenne grande successo, mentre il lavoro di Mazzotta è continuato nel tempo. Dal 2014 è direttore artistico del festival internazionale Life After Oil, di casa da qualche anno a Villanovaforru, nel Sud Sardegna.
Chemical Bros racconta molto della Fluorsid: ha sede a Macchiareddu – 17 chilometri da Cagliari – lungo terreni ormai vocati a varie tipologie di industria, compresi tra lo stagno di Cagliari e il rio di Santa Lucia a Capoterra. Comune quest’ultimo, insieme ad Assemini e Uta, in cui si trova la zona industriale e hanno sede altre aziende come Ichnusa, citata nel documentario. Mazzotta e la sua squadra con Chemical Bros ha fatto un lavoro d’indagine e inchiesta che molte redazioni non fanno più. Il giornalismo però non è morto e Sardegna che Cambia ha una chiara idea di questo mestiere.
Mazzotta, come è nata l’idea di Chemical Bros?
Tutto inizia nel 2017, quando vertici della Fluorsid, società che sviluppa l’intera filiera del fluoruro, leader mondiale nella produzione di fluoroderivati inorganici per l’industria dell’alluminio, di proprietà del patron del Cagliari calcio Tommaso Giulini – non interessato dalle indagini –, vengono arrestati per disastro ambientale, inquinamento e smaltimento illecito di rifiuti. Di lì a poco parlo con Marco Caldiroli, presidente di Medicina Democratica: stavano preparando un dossier sul fluoro. Quindi ci siamo attivati, studiando e documentandoci. Nel 2019 ho iniziato le prime riprese, finite poi nel 2022, col sostegno anche di Fondazione Film Commission, grazie a un team di professionisti, anche giovani.
Medicina Democratica ha dato quindi un contributo, oltre che economico, anche in termini di ricerca?
Sì, come ha detto Caldiroli, il docufilm è espressione di scienza popolare, di una ricerca delle cause dell’inquinamento per contrastare derive ulteriori che colpiscono tutti, ora o in un futuro prossimo, in termini di perdita di ambiente e salute. Le altre ulteriori analisi sul fluoruro le abbiamo date in Procura.
Il Gip nell’ordinanza ha scritto che gli abitanti della zona vicino alla Fluorsid lamentavano la presenza di polveri bianche nelle case, bruciore agli occhi e alle vie respiratorie, anche polmoniti. Tra le altre contestazioni l’interramento e sversamento di fluorsilicati, fanghi acidi, amianto, oli, cloruro e lavorazione all’aperto di sostanze velenose.
Cosa mostra Chemical Bros?
Le conseguenze della produzione e dell’utilizzo del fluoro: pensate solo che senza l’acido fluoridrico non esiste l’uranio impoverito. Dalle miniere di Silius in Sardegna, dove viene estratto il minerale, si parte per un viaggio che tocca le numerose aree interessate come il Veneto e il parco nazionale del Derbyshire in Inghilterra. Nel docufilm parlano le realtà coinvolte nell’estrazione, la lavorazione e le produzioni varie industriali che subiscono le conseguenze di chi pone il profitto davanti a tutto: davanti alla tutela dell’ambiente e alla salute delle persone, dei lavoratori e delle comunità.
Perché l’hai fatto?
A me piace fare documentari e anche pormi delle domande. Oil è stato proiettato ovunque, perché Chemical Bros no? Informare le persone e la società, stimolarle a riflettere e al dibattito critico, sta diventando sempre più difficile. E c’è chi ha tutto l’interesse a mostrarsi subdolo e a utilizzare l’indifferenza. Le istituzioni sono mute. E avere una squadra di calcio conta. I due giornali locali non hanno scritto una riga se non quando ho vinto un premio. La fluorite c’è ancora a Silius e la miniera ha riaperto. I minatori avevano protestato, che fine hanno fatto? La realtà è che si continua a fare profitto sulle spalle del popolo sardo.
Chemical Bros è ancora attuale?
Sì. L’indagine della Procura si è conclusa nel 2019 con il patteggiamento di tutti gli indagati. Patteggiamento che, secondo l’avvocato Guido Manca Bitti, legale della Fluorsid, “non significa ammissione di responsabilità”. SardiniaPost, che aveva seguito la vicenda, ha scritto il 18 maggio 2022 che “sull’inquinamento a Macchiareddu non c’è stato processo.
L’azienda ha preferito far chiudere il fascicolo promettendo una maxi bonifica da 22 milioni di euro. Ma al momento non ci conosce lo stato dei lavori per il recupero delle aree contaminate”. Sono passati ormai 4 anni e continua a non esserci informazione in merito, tanto che il Grig (Gruppo d’intervento giuridico) sta chiedendo conto della situazione alle autorità amministrative.
Chemical Bros è disponibile nella piattaforma di produzioni indipendenti Openddb.
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