A tu per tu con il nostro cane: al via un percorso che unisce saperi scientifici e intuitivi
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Ho conosciuto Alessandra Monti dopo aver letto il suo sorprendente libro intitolo Cane Lupo, animale guida. Appena ebbe terminato il libro le proposi di intervistarla – trovate qui l’articolo – e qualche settimana dopo ci incontrammo fisicamente per la prima volta nella mia casa tra i monti liguri.
Oltre al mio mestiere di giornalista, da anni sto portando avanti un percorso di educatore/istruttore cinofilo e da sempre mi interrogo e approfondisco percorsi legati alla spiritualità, alla consapevolezza e alla crescita interiore. Raramente ho visto incontrarsi questi due ambiti, eppure è qualcosa che in me da sempre si muove. Penso che gli altri animali non solo non siano esseri inferiori ma possano essere per noi vere e proprie guide verso il cambiamento.
Il libro di Alessandra quindi, siccome univa questi due approcci, non poteva che entusiasmarmi. Ma conoscendoci di persona ho presto scoperto che non era finita qui. Alessandra infatti stava organizzando un master cinofilo incentrato su processi scientifici e intuivi che unisse materie più “classicamente di settore” ad altre cosiddette “alternative”, come la medicina olistica o l’animal communication di Valeria Boissier che intervistai qualche anno fa per Amrita Edizioni.
Per saperne di più su questo master sono quindi tornato a intervistare Alessandra. Per partire le chiedo come mai abbia deciso di unire saperi apparentemente “in opposizione”. «Le vie di accesso alla conoscenza sono molteplici – risponde – e sono fermamente convinta del fatto che queste vie non lavorano in opposizione, ma sono invece intimamente collegate e fortemente complementari. Il metodo scientifico è la modalità con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà affidabile e verificabile, l’intuizione è un modo per raggiungerla passando su una strada non segnalata nelle mappe della ragione».
«Un altro modo per dirlo – prosegue la docente – potrebbe essere che la scienza si muove nella realtà ordinaria, l’intuizione in quella non ordinaria. Credo che i corsisti possano provare un naturale disorientamento di fronte a un percorso di studi di questo tipo, a favore però della possibilità di sperimentare strade diverse verso la conoscenza. Come diceva Albert Einstein: “La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servo fedele. Abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono”».
Alessandra mi spiega poi che questo master è stato concepito con una forma circolare, non rettilinea: «Il programma ha un ordine, ma forse poteva anche non averlo. Comunque, l’intento durante la pianificazione delle docenze è stato quello di accompagnare il corsista a sperimentare gradualmente l’abbandono del campo della materia per entrare in quello dell’energia per poi arrivare a includere entrambi i campi».
Il corpo docente1 è composto da professionisti che provengono da varie regioni d’Italia. Ognuno di loro si rapporta al problema comportamentale con strumenti differenti e lavorando su piani diversi. «In comune queste persone hanno il desiderio e la capacità di donare senza riserve il frutto della loro lunga esperienza. La volontà di avere un ambiente di apprendimento inclusivo si fonda su un’idea questo conduca ad una costruzione attiva e creativa delle proprie competenze che sappia integrare e potenziare tutti i linguaggi».
Come accennato all’inizio, il master alterna argomenti “classici” per questo tipo di percorsi ad altri più insoliti. Tra questi, ad esempio, un modulo sull’educatore olistico cinofilo o un altro sull’animal communication. E ancora medicina olistica e fitoterapia. «Vogliamo indicare le diverse strade percorribili col fine di aprire la mente e avere un’immagine più completa. Acquisito a grandi linee un panorama generale, si possono sempre approfondire uno o più aspetti in base al proprio sentire. I dettagli si affronteranno dopo aver valutato il quadro generale nella sua completezza e complessità».
Quando chiedo ad Alessandra come si sposino questi saperi “alternativi” con quelli più tradizionali, la sua risposta – come spesso mi accade – mi spiazza: «Non so se si sposano, forse convivono… Credo che sarà ogni corsista a trovare un suo modo per farli convivere dentro di sé».
I destinatari del master sono chiari2. Il percorso è infatti destinato «a chi non ha voglia di fermarsi e ha il coraggio di mettere in crisi alcune sicurezze per trovarne di nuove, magari più profonde. Si tratta di una strada di trasmutazione che, come quasi tutti i veri cambiamenti, passa attraverso attriti e resistenze. D’altra parte, non possiamo pensare di maturare un cambiamento senza lo sforzo di confrontarci con la nostra concezione del mondo e della vita».
Per saperne di più consulta la pagina facebook del corso e la locandina con tutte le informazioni.
1 – L’elenco dei docenti è davvero notevole: Shaban Zanelli, Udine; Alberto Perini, Varese; Lisa Fiore, Pisa; Giovanni Raffaele Seneca, Como; Cinzia Stefanini, Milano; Paolo Beltrami, Bologna; Luigi Polverini, Roma; Dana Degani, Milano; Maria Cuteri, Como; Antonino Famulari, Milano; Laura Cutullo, Milano; Frank Metzger, Como; Valeria Boissier, Pistoia; Valentina Armani, Mantova; Rosi Paonessa, Lecco; Stefano Cattinelli, Trieste.
2 – L’attestato del master è perseguibile solo da professionisti cinofili, ma possono frequentarlo anche esperti appassionati, previo colloquio.
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