Raccolti festival, la rassegna che porta la cultura nella città del riso
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Vercelli - Quando circa un anno fa parlai con Matteo Bellizzi, documentarista, filmmaker e regista vercellese, mi incuriosì ciò che mi disse. Era la storia dell’amore verso il proprio territorio: quello vercellese. Per i più Vercelli è pianura, riso, acqua. Tre elementi che hanno scandito la vita in questa provincia piemontese. Qui distese di risaie riflettono il colore del cielo; piccoli paesi, strade e canali creano vie di comunicazione e l’ambiente umido è l’habitat ideale per molte specie di uccelli che qui nidificano creando un ecosistema unico.
Il rapporto tra gli abitanti del basso vercellese e le risaie è parte della storia di questo territorio, eppure Matteo Bellizzi mi raccontò quanto nel territorio il mondo dell’agricoltura e quello della cultura fossero vicini tra loro. Così vicini da dare vita a un festival che celebra questi due mondi e che quest’anno giunge alla sua quinta edizione.
A dargli vita è Bottega Miller, di cui Matteo Bellizzi fa parte, insieme a un team di creativi. Lo hanno chiamato Raccolti, il Festival delle Nuove Narrazioni, proprio perché, per i fondatori, è “un festival da leggere come un racconto”. Si tratta infatti di tre giorni di incontri, letture, eventi e performance per fare il punto sulle nuove narrazioni e offrire al pubblico alcuni codici e strumenti per interpretarle.
RADICI, PER CONNETTERSI E IMPARARE DALLA NATURA
«Radici come reti sotterranee che connettono gli esseri viventi, ramificazioni complesse e ricche di storie, simbolo carico di futuro». Raccontano gli organizzatori del festival che «le radici parlano di appartenenza ma non sono solo ciò che ci lega a un luogo. Sono una rete ricettiva che ci mette in relazione con quello che ci circonda e da cui possiamo trarre nutrimento. E nutrirsi significa evolversi, arricchirsi e diventare a propria volta terreno di coltura. Esperire senza dimenticare le proprie origini porta nuova linfa, predispone a nuove prospettive, e ci auguriamo che anche l’esperienza del festival possa contribuire a questa apertura».
Così dal 22 al 24 settembre 2023 torna la rassegna culturale ad animare la città del riso, attraverso un programma che coinvolgerà capillarmente alcuni luoghi storici del territorio: dall’ex Monastero di San Pietro Martire al Teatro Civico, dal Salone Dugentesco alla Ludoteca – Biblioteca Civica Sezione Ragazzi, per un’esperienza di scoperta non solo della cultura contemporanea, ma anche delle ricchezze della città. Sarà infatti su questi “palchi d’eccezione” che si alterneranno, durante tutto il weekend, alcune tra le voci più interessanti del panorama culturale italiano.
IL PROGRAMMA, TRA NUOVE NARRAZIONI E ATTUALITÀ
Il palinsesto di appuntamenti si aprirà sempre più ai temi legati alla sostenibilità sotto differenti punti vista: con l’incontro con Stefano Mancuso, botanico di fama internazionale, torneranno nuovamente protagoniste le piante e il mondo vegetale, inteso come una comunità che ha davvero tanto da insegnarci; ci sarà anche Massimo Zamboni che con il suo reading accompagnato dalle illustrazioni di Stefano Schiaparelli e dalle sonorizzazioni composte con Matteo Maragno, proporrà al pubblico un viaggio sulle tracce di alcune creature che stanno modificando il volto naturale del nostro Paese.
Non mancheranno poi tematiche sociali, come un racconto sul dramma dei migranti che nasce dalla trasformazione del legno dei barconi in uno strumento musicale, testimone di rinascita, grazie ad Alessandro Barbaglia e Saverio Tommasi, accompagnati dal violino di Virginia Sutera. Sarà presente anche Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, che proporrà al pubblico una riflessione intorno al concetto di crisi, intesa come opportunità, invitando a gettare uno sguardo fiducioso avanti senza dimenticare le origini.
Igor Sibaldi accompagnerà poi il pubblico in un viaggio intorno alle radici di un conflitto come quello russo-ucraino prendendo spunto dal suo ultimo romanzo storico; mentre l’autrice Francesca Lagioia dialogherà col giornalista Francesco Gavatorta, proponendo una riflessione sull’intelligenza artificiale e i suoi sviluppi, tra i rischi e le potenzialità di questa nuova sfida.
Non mancheranno poi attività musicali legate allo yoga e al benessere, oltre che un calendario di appuntamenti dedicato ai più piccoli e alle famiglie, intitolato “Primizie”: un microfestival con laboratori, spettacoli e performance. Così la città del riso diventerà per tre giorni citta della cultura e di nuove narrazioni per moltiplicare i punti di vista necessari per la comprensione della nostra epoca.
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