Torna Passi di Quiete, il trekking tra le Comunità: pronti a partire?
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Bologna, Emilia-Romagna - Fuga, ascolto, ricerca, esplorazione: il cammino è la forma più intima di viaggio e scoperta. Forse perché rappresenta la vita meglio di qualunque altra metafora, a volte ci rivela chi siamo, ci riavvicina all’ambiente circostante e ci restituisce brutalmente alla bellezza che non vediamo, alla gratitudine che non siamo più capaci di provare.
A volte è una scappatoia, altre una ricerca di senso a cui non è possibile trovare risposta in altro modo se non seguendo un passo dietro l’altro il sentiero, ovunque esso conduca. Ma da camminatori solitari, si fa presto a diventare viandanti e messaggeri, come ci aveva raccontato Safir – al secolo Andrea Stagliano – quando con Passi di Quiete tra le Comunità stava per accompagnare circa venti partecipanti tra Bologna e Pistoia, per un’esperienza di cammino individuale e allo stesso tempo collettiva.
«Attraversare la bellezza del territorio in consapevolezza è sicuramente una parte fondamentale di questo viaggio», spiega Safir, facilitatore, formatore di gruppi comunitari consolidati e in via di formazione ed ex co-presidente della RIVE, la Rete Italiana dei Villaggi Ecologici. Al suo fianco, ci sarà anche questa volta Giovanni, camminatore, co-creatore del progetto, esperto della Comunicazione Nonviolenta di Rosenberg e di cerchi di uomini.
ALLA SCOPERTA DELLE COMUNITÀ CONSAPEVOLI
Ideato con il patrocinio di RIVE, in collaborazione con Vivi gli Ecovillaggi e il sostegno di Rete Appenninica – Valli del bolognese, Passi di Quiete tra le Comunità è un progetto di cammino consapevole rivolto a tutti. Un’esperienza difficile da descrivere se non la si prova, hanno raccontato la maggior parte dei viandanti partiti a giugno. Una comunione profonda con la natura circostante e il resto del gruppo con cui ci si accompagna in silenzio verso la ricerca individuale, il silenzio e la meditazione camminata.
Questa volta si passerà per ben sette comunità, a partire da Meraki fino ad arrivare ad Avalon, passando per l’Albero della Vita, l’Eremo dei Cavalieri, la Valle degli Elfi, e Ciricea – Tarole. «Anche nel corso del prossimo cammino, saremo dei viandanti e dei messaggeri tra le comunità», ha raccontato Safir, quasi a voler costruire un legame invisibile che le raccordi. «Inoltre gli abitanti delle comunità che vorranno unirsi ai nostri passi, saranno i benvenuti e potranno camminare con noi per un pezzo del viaggio».
Il ritmo dei passi, accompagnato dal respiro, armonizza il gruppo, crea unione. «Mario Cecchi, il fondatore di Avalon, ha provato la sensazione che quando eravamo ospiti ad Avalon, non ci fosse alcuna separazione rispetto alla comunità – ha ricordato con emozione Safir – è come se il cammino avesse trasformato tutti noi, un passo alla volta».
UNIRSI AI PASSI DI QUIETE
Questa volta si partirà dal 2 al 13 ottobre. Come per le scorse edizioni di Passi di Quiete tra le Comunità, sarà possibile unirsi al gruppo anche per solo metà del percorso. Occorre un po’ di preparazione fisica per affrontare le tappe giornaliere, ma in generale è un’esperienza adatta a chiunque desideri provarla, ci ha tenuto a precisare Safir. Un’auto di servizio infatti trasporterà la maggior parte dei bagagli tra una tappa e l’altra, cosicché si possa procedere più spediti e leggeri.
«Molti di coloro che hanno già partecipato a giungo, hanno deciso di rivivere questa stessa esperienza, anche perché il prossimo cammino a cui stiamo lavorando non sarà più tra l’Emilia Romagna e la Toscana, ma in Piemonte», ha concluso Safir. Per chi volesse unirsi ai Passi di Quiete tra le Comunità e vivere un’esperienza di intima unione con sé stessi e la natura, le iscrizioni sono ancora aperte. E se ancora ci state pensando, qui potrete ascoltare la testimonianza di chi si è già messo in cammino.
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