Il soccorso di Misiliscemi, modello virtuoso di volontariato e integrazione
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Trapani - Il 15 gennaio del 1968 un terremoto di magnitudo 6.1 colpì la Valle del Belice tra Agrigento e Trapani causando danni gravissimi e mietendo tante vittime. Tra i sopravvissuti e soccorritori di quella tragedia c’era Giuseppe Aceto, un poliziotto che in quel momento decise che una volta in pensione avrebbe donato il suo tempo come volontario. Così nel 1997, insieme ad altri amici e soci, Giuseppe firmò a Trapani l’atto costitutivo di Il soccorso, associazione di volontariato che si occupa di pubblica assistenza.
Oggi, dopo ventisei anni di attività, Aceto è presidente onorario dell’associazione che è presieduta da tre anni dal figlio Pino, il quale, a sua volta, nel volontariato è cresciuto ed è stato tra i primissimi soci di Il soccorso. «Il 5 agosto del 1997 – racconta Pino Aceto – mio padre, Elio Scozzari, Nicola Mistretta, Salvatore Barraco e Carmelo Priulla, costituivano la pubblica assistenza Il Soccorso, affidando la gestione operativa ai primi cinque volontari, Enzo, Michele, Nino S., Nino C. e appunto me. La nostra avventura è iniziata così. Ed è un’avventura che il 5 agosto 2023 ha contato ben 227.916 ore». E con il motto “Il soccorso c’è“, in questi anni continua a presidiare il territorio.
26 ANNI DI VOLONTARIATO NELLA PUBBLICA ASSISTENZA
«Oggi – continua Aceto – Il Soccorso è una realtà che ci rende orgogliosi: vivace, sana, trasparente, accogliente, coinvolgente, costruttiva, integrata e integrante. Ed è anche una “straordinaria macchina da guerra pacifica” come ci ha definiti un caro amico. Pronta alle nuove sfide senza mai perdere di vista l’obiettivo principale, essere disponibile a soddisfare le esigenze dei più bisognosi e di contribuire allo sviluppo di una società sempre più giusta e solidale seguendo i principi etici propri del movimento nazionale e regionale cui si ispira, ovvero, l’Anpas».
Ma andiamo con ordine perché Il soccorso, fondato a Trapani, ha una lunga storia che precede persino quella del Comune in cui ha la sua sede sociale, Misiliscemi, istituto nel 2021 come distaccamento della città di Trapani. «I fondatori – spiega Aceto – mossi da spirito altruistico e dalla consapevolezza che i bisogni locali erano sempre più in crescita, decisero che la struttura associativa doveva basarsi sui principi della democrazia, sul rinnovamento civile, sociale e culturale perseguendo l’affermazione dei valori di solidarietà popolare. Venne istituita la sede in Viale Marche, all’interno della villa comunale, e grazie a una raccolta fondi venne acquistata la prima ambulanza».
L’attività inizialmente era incentrata esclusivamente sul soccorso e il trasporto di feriti e/o ammalati; successivamente l’associazione si è aperta sempre di più alle richieste della collettività, adeguandosi ai nuovi bisogni. «Prendono vita durante questi anni iniziative di protezione civile e di tutela dell’ambiente, la formazione, l’accoglienza, l’assistenza alle gare sportive, il sapere, il saper essere e il saper fare, l’essere un “unicum” che lavora soltanto per una maggiore efficacia degli interventi a favore della collettività locale».
Dalla seconda sede, a Marausa, si sviluppano anni di intenso lavoro, di perfezionamento, di studio che segnano la svolta incisiva per Il Soccorso. Un veloce sviluppo, segnato anche da un numero sempre più cospicuo di volontari e dall’aumento dei mezzi messi a disposizione oltre che dai riconoscimenti istituzionali. «Ci siamo subito resi conto di quanto fosse importante la formazione e abbiamo attivato i corsi di addestramento dei volontari avvalendoci dei principi teorico-pratici dell’International Resuscitation Council, dei protocolli di addestramento dell’ANPAS e del Dipartimento Regionale della Protezione Civile».
Una crescita che porta alla necessità di una nuova sede a Fontanasalsa, che è oggi l’attuale sede della pubblica assistenza Il Soccorso. L’associazione, nata per sopperire alla mancanza di assistenza sanitaria, si è evoluta quindi attraverso attività di varia natura, dalla protezione civile ai servizi socio-sanitari più generali. Il Soccorso tra l’altro è impegnato nel sostegno agli sbarchi di migranti nel Porto di Trapani, nonché nelle attività di antincendio boschivo e di monitoraggio per i rischi di natura idrogeologica, con circa 50 operatori volontari.
UN MODELLO VIRTUOSO DI INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI GRAZIE A FONDAZIONE CON IL SUD
Inoltre, per alcuni modelli di gestione, Il soccorso – “che si basa su volontariato vero”, sottolinea il presidente – è diventata anche riferimento di eccellenza. «Nel 2015 – racconta Aceto – siamo stati di ispirazione per un processo virtuoso di integrazione di giovani migranti grazie al sostegno di Fondazione Con il Sud. Di fatto però il progetto non si è mai concluso, anzi è stata un’opportunità che ci ha consentito di guardare avanti integrando in associazione giovani migranti [di percorsi e progetti che si occupano di integrazione abbiamo parlato anche nel caso del Comune dei popoli, ndr]. Abbiamo con noi tre ragazzi, soccorritori a tutti gli effetti e perfettamente integrati che lavorano nell’accoglienza e salgono in ambulanza con la medesima dignità di ogni soccorritore formato».
Importante per Il soccorso il ruolo della comunicazione e dell’informazione. Oltre a un blog che racconta tutte le iniziative e a tutti i social gestiti con grande efficienza, Il Soccorso ha creato una serie di appuntamenti dal vivo per coinvolgere e incontrare la cittadinanza. Si va da Orange Springs, un appuntamento che cade nel primo weekend di primavera a Orange bike, attività di promozione dell’uso della bicicletta per arrivare a Orange Mob con cui i volontari invadono le piazze e in 15 minuti installano stand dove, con manichini e al ritmo di Stayin‘ Alive, si invitano le persone ad approfondire la conoscenza dell’associazione.
Tra nuovi volontari – «ogni anno in questo periodo lanciamo la campagna di adesione anche se purtroppo non tanti giovani oggi sembrano essere attratti da tematiche di carattere sociale e legate al volontariato», sottolinea Aceto – l’associazione continua a crescere e presidiare il territorio, con il progetto di ristrutturazione di una nuova sede: un ex Centro Sociale a Salinagrande, in una contrada di Misiliscemi, acquisito con i propri fondi e per la cui ristrutturazione hanno lanciato un crowdfunding.
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