12 Set 2023

Carmela Bueti: sogni e arte per superare i lutti

Scritto da: Brunella Bonetti

Dopo la prematura scomparsa prima del padre e poi del marito, Carmela Bueti ha saputo trasformare il dolore per queste perdite in energia positiva. Prima ha coltivato il sogno del coniuge di aprire un'azienda manifatturiera e poi ha scoperto una nuova vita grazie all'arte, dando libero sfogo alla sua vena più intima ed espressiva.

Salva nei preferiti

Catanzaro - «Sarà un piacere raccontare di me. Non ho mai dimenticato l’incontro con BB, al giardino di Pimpinella, dove in mezzo a piante e fiori in fiore, durante un corso di Forest Bathing, ci insegnavano che tutto torna e ci incoraggiavamo a non perdere le speranze». Con queste parole, Carmela Bueti accetta di raccontarsi a Moderne Persefone. Calabrese di settantasei anni, ha affrontato la vita, soprattutto i momenti di forte crisi, come un trampolino di lancio per immergersi in nuove esperienze e spalancare le porte a persone e passioni.

Lei, che dona grande affetto a tutte le anime bisognose di amore. Lei, che viaggia per il mondo con gli occhi di una bambina e l’esperienza di una professionista. Lei, che si immerge nei boschi e vi trova tesori unici. Lei, che fa arte per impegnare il tempo creativamente. Lei, che riesce a trasmettere positività e speranza a chiunque incontra. Questa è la storia di una Moderna Persefone di altri tempi, con uno sguardo sempre proteso nel futuro.

carmela bueti 3
LE ORIGINI E I SOGNI DI RAGAZZA

«Mi chiamo Carmela Bueti, sono nata in Calabria 76 anni fa, la prima di sette figli di una famiglia semplice e unita. A questi luoghi mi sento radicata e attingo la mia forza dall’energia di una terra in cui i profumi, i colori e i suoni si rispondono con vibrazioni sincronizzate». Carmela ama viaggiare, ma anche tornare nel luogo in cui ha le persone più care, dove può accoglierle se sono lontane. Viaggiare tanto non le ha fatto mai dimenticare gli affetti profondi e le proprie radici. 

«La mia vita è stata come quella di tante ragazze del mio tempo. Ho avuto gli amori giovanili, che mi hanno insegnato a scegliere e mi hanno fatto capire che niente è per sempre». Una vita e una famiglia normale, almeno fino alla morte di suo padre. Poi le strade ricche di sentieri alternativi che invitano a scegliere il proprio. Anche ai suoi tempi il lavoro era importante e, soprattutto per una ragazza, significava indipendenza. Così arriva anche per Carmela il momento di decidere: appena laureata, lascia la casa familiare, pronta a creare qualcosa tutto suo.

Finché, come nelle migliori favole, arriva anche l’amore: un appuntamento nella scuola di un paesino di montagna, dove in genere tutti i giovani professori venivano mandati ad insegnare. «Io, che credo nelle vite passate, ho sempre pensato che fosse stato un appuntamento dato dal destino. Il passato torna nel presente e rivedo quel giovane davanti alla cattedra in classe. Subito nacque un’amicizia profonda e formammo, insieme ad altri giovani colleghi, un gruppo che condivideva la natura nei momenti liberi: dovevamo solo scegliere il mare o la montagna o qualche volta entrambi. Eravamo in Calabria, dove questo è possibile».

Tra i sogni di una ragazza c’era la creazione di una famiglia e il desiderio di avere figli. E questo sogno ben presto per lei si realizzò. Un matrimonio semplice ma importante per Carmela, che aveva da poco perso il padre. In tre anni, tre splendidi figli, che oggi le hanno dato tre nipotini meravigliosi. «Imparammo a viaggiare per l’Europa in camper e quelli sono stati momenti di condivisione, che hanno unito profondamente il nostro nucleo familiare e lo mantengono così ancora oggi, che mio marito non c’è più fisicamente. Nel mio rapporto di coppia avevo compreso che tutti abbiamo dei sogni e che non dobbiamo ostacolarli, ma nutrirli».

carmela bueti 2

Il marito di Carmela aveva un sogno, fin dall’inizio del loro matrimonio: lasciare l’insegnamento e creare un’azienda manifatturiera di produzione di attrezzi per palestra. E così fu. Lasciato l’insegnamento, l’uomo cominciò a realizzare il suo progetto. E lei lo affiancava. Oggi lo portano avanti con amore e successo i loro figli. 

LA VITA VA AVANTI, NONOSTANTE TUTTO

La vita va avanti e dopo qualche anno anche lei dà le dimissioni dall’insegnamento per diventare un’imprenditrice accanto a suo marito. «Fare impresa nel Sud Italia era da coraggiosi, ma quando credi in qualcosa non esistono ostacoli che non si possano superare. Amavamo le sfide e quando qualcosa non andava io dicevo: non molliamo, più buio della mezzanotte non può arrivare». Ma invece arrivò: nel 2003 lui si ammalò improvvisamente e una leucemia fulminante lo portò alla morte in soli sei mesi.

Carmela gli resta accanto, mentre i figli imparano a crescere senza la guida di un padre. «Il buon Maestro lascia il segno e l’allievo si manifesta. Per me era tutto da rimettere in gioco, ma lui era tra noi. Lo sentivo in ogni cellula. Come donna mi sentii una mezza mela, lasciata senza la sua metà, e tutti lo notavano. Tuttavia, avevo dentro di me una grande forza che la morte, già incontrata con la perdita di mio padre giovanissimo, non aveva indebolito». 

Credo che solo una cosa renda impossibile la realizzazione di un sogno: la paura di fallire

Carmela smette di viaggiare. Si tarpa le ali per alcuni anni. In fondo, si dice che per maturare un lutto abbiamo bisogno di altri sette. E lei se li prende tutti, ma invece di fermarsi a piangere, si sforza di scoprire altri lati della vita. Diventare nonna per reimparare a tornare bambina, a essere curiosa, ridere, guardare le piccole cose che il tram tram della vita non ti fa vedere. «La gioia era entrata in me e la curiosità per alcune letture hanno aiutato e aiutano il mio cammino». Tra queste, Brian Weiss, una guida utile per capire “colei che San Francesco d’Assisi chiama Sorella Morte”.

Così, donna ormai adulta, non si arrende allo sconforto e al settimo anno del lutto ricomincia a viaggiare da sola. Ad accompagnarla le ultime parole dell’uomo che aveva avuto al suo fianco: «Vivi, non piangere. Vivi la vita. Grazie di essere stata accanto alla mia malattia». Carmela incomincia a scoprire le sue passioni e i talenti e piano piano ripone nelle mani dei suoi due figli maggiori, il sogno del padre, mentre lei riprende in mano i suoi. 

RICOMINCIARE A VIVERE E AD AMARSI

«Ho ricominciato a viaggiare, a vivere la casa nel bosco e le passeggiate in natura. Poi accadde che un giorno mi trovai a sgocciolare dei colori su pezzi di cartongesso e li trovavo bellissimi. In uno dei miei viaggi a New York, mi trovai al MoMa, davanti i quadri di Pollock. Un video mostrava la sua tecnica e io scoppiai a ridere dicendo a una mia amica che anch’io facevo così. Mi accompagnò quella risata al mio rientro a casa e lo sgocciolamento dei colori continuò ancora più intensamente come in una danza. Una danza variopinta che oggi è diventata l’espressione di ciò che sono». 

carmela bueti 1

Sono trascorsi vent’anni e guardando le donne che hanno oggi hanno varcato il mezzo secolo, Carmela pensa: «Ero così giovane allora, anche bella e non mi ero accorta di ciò perché ero intenta a vivere la mia interiorità, a riscoprire quello che avevo dentro. Oggi, dopo tutto questo tempo, penso che mio marito mi ha fatto il più grande dono che poteva farmi. Mi ha lasciato libera di volare, perché diventassi un’aquila. Lui è stato il mio Maestro e mi ha insegnato ad amarmi. Ha innestato in me il seme più bello: l’amore per sé stessi».

L’amore per se stessi non è egoismo, ma ricchezza da donare. Ognuno può dare, se vuole, ciò che possiede, diventando alchimista della vita e andando alla ricerca dei nostri tesori che spesso sono proprio sotto i nostri piedi e dei quali non ci accorgiamo, per quanto siano vicini.

«Allora, care Moderne Persefone, non è semplice dare consigli, perché la ricerca della strada giusta è individuale. Non tutto va bene per tutte. Ma credo che solo una cosa renda impossibile la realizzazione di un sogno: la paura di fallire. Allora siate forti e fiduciose che nessuno vi sconfiggerà; nobili che nessuno vi umilierà; e voi stesse che nessuno vi dimenticherà». In fondo, se camminassimo solo nelle giornate di sole, non raggiungeremo mai la nostra destinazione. La vita continua sempre, nonostante tutto, e sta solo a noi decidere la direzione.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Siamo consapevoli dell’importanza del respiro?
Siamo consapevoli dell’importanza del respiro?

Costellazioni familiari: Giuseppe Mercone ci racconta il suo viaggio attraverso vino e spiritualità
Costellazioni familiari: Giuseppe Mercone ci racconta il suo viaggio attraverso vino e spiritualità

Energie sottili, cosa sono e come imparare a usarle a nostro favore
Energie sottili, cosa sono e come imparare a usarle a nostro favore

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(8) "calabria"