Ascrea, il borgo amministrato dai giovani che cerca di rinascere rinnovandosi
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Rieti, Lazio - Sulla piazza del borgo di Ascrea (RI), appena 230 abitanti all’anagrafe, incastonato tra le montagne della Riserva naturale Monti Navegna e Cervia e affacciato sul lago del Turano (RI), siede una manciata di anziani vociferando di ricordi del tempo che fu, di pettegolezzi di quello che è e dei desideri di ciò che sarà.
Sono donne e uomini senza età, eredi di un patrimonio culturale e ambientale unico nel suo genere – quello di certi paesi in via di spopolamento – e custodi di una tradizione ricchissima e di una cultura ancestrale. Sono fratelli e sorelle, legati da una vita in comune trascorsa per i vicoli del borgo ascoltandone i segreti da porte e finestre e imparando una vita semplice ma ricchissima da trasmettere. Sono madri e padri di un futuro tutto da costruire, che non dipende più solo da loro, ma per il quale sono ancora disposti e disposte a sacrificarsi.
A rispondere all’appello e a dialogare con loro ci sono i giovani: nati e cresciuti in quelle stesse strade, oppure altri emigrati altrove e poi ritornati. Certi ne hanno preso le veci diventando la presente amministrazione comunale, che vanta il sindaco più giovane del Lazio e un’assessora alla cultura e i membri della Proloco che portano avanti le tradizioni secolari con una ventata d’aria fresca e innovativa. E oggi sono tutti qui riuniti, a rappresentare decine di generazioni ascreane. Allora, sediamoci con loro sulla piazza di Ascrea e ascoltiamone le voci.
GIOVANI E DONNE IN AMMINISTRAZIONE COMUNALE TRA CUORE E DIFFICOLTÀ
Riccardo Nini ha 26 anni ed è il sindaco più giovane del Lazio. Lisa Simonetti è il primo assessore alla cultura di Ascrea, anzi assessora. Lui nasce a Roma, cresce tra gli ulivi, i frutteti e i castagneti del Lazio, a Moricone, frequenta da pendolare il Liceo Classico Giulio Cesare di Roma e si laurea in Giurisprudenza alla Sapienza. Ma le radici, come il cuore e l’impegno sono ad Ascrea: «Mi piace definirmi orgogliosamente Sabino. Ascrea è il paese dei miei nonni e qui ho svolto l’esperienza di Volontario del Servizio Civile Nazionale, al centro visite della Riserva, sportello fiscale».
Grazie a queste esperienze comprende la vocazione per un mestiere che lo porta a interfacciarsi quotidianamente con la comunità, aiutandola. Lei, «ascreana d’origine, reatina di nascita e romana d’adozione», si laurea in Storia dell’Arte presso La Sapienza, lavora come curatrice di mostre e docente di museologia per un’importante galleria romana, porta avanti un progetto di ricerca sull’Architettura Liquida, lavora nel mondo del turismo, fondendo così la passione per l’arte e la scrittura ai viaggi e, dal 2020, è assistente personale del Maestro Pizzi Cannella.
Ascrea è un borgo che, come direbbe Pavese, “lo senti nelle ossa”, ed è qui che molti giovani restano o tornano per impegnarsi. Riccardo, dopo l’esperienza quinquennale da Presidente della Pro Loco, si ritrova con gli amici di sempre per parlare del futuro di Ascrea. Ed è così che, spontaneamente, nasce il gruppo: «Giovani anagraficamente, socialmente e politicamente diversi, ma con in comune l’amore per questo fantastico borgo. Insieme abbiamo riunito le idee e di quello che sarebbe diventato non solo il nostro programma elettorale, ma anche una vera e propria missione, un manifesto d’impegno per riscattare il paese da un buio futuro annunciato e contro cui abbiamo sempre lottato per animare la nostra comunità».
Certo, amministrare un Comune come Ascrea non è facile, concordano entrambi. È una sfida che ogni giorno riserva qualche sorpresa o difficoltà che mettono alla prova i giovani amministratori. «Senza la passione e la disponibilità a sacrificare gran parte del proprio tempo, non si riesce fisicamente ad andare avanti». Ma loro credono che un piano per la cultura e altri aspetti politici, sociali ed economici sia fondamentale come fattore di sviluppo per un piccolo borgo come Ascrea. «C’è un intero patrimonio storico, artistico e ambientale che deve essere ancora valorizzato e promosso, soprattutto in un periodo storico come questo, che ha portato alla riscoperta di un turismo lento e dei piccoli borghi».
DONNE E ANZIANI
Il tema della donna, è più che mai attuale, purtroppo legato a terribili fatti di cronaca. Ma tante storie al femminile ci dimostrano che le donne sanno farsi spazio e mettere a frutto i propri talenti. Una di queste à Lisa, che fin da bambina coltiva l’impegno politico e l’amore per l’arte e la cultura. «Quando ho deciso di iniziare questa avventura è stato perché sentivo che era arrivato il momento di mettere a disposizione la mia esperienza per il luogo che amo di più al mondo. È nostro dovere infatti conservare, promuovere e tramandare alle future generazioni il senso profondo della nostra identità e appartenenza».
Un’identità e una appartenenza che provengono dagli anziani del paese, la cui memoria e insegnamenti sono custoditi da questi giovani, legati alla “memoria delle radici”. «Mi piace molto fermarmi ad ascoltare gli anziani raccontare la loro storia, che è la nostra. Nel mio ufficio in Comune ho due foto esposte: una mi raffigura felice con i miei nonni, l’altra è la celebre foto dei Giudici Falcone e Borsellino. Mi piace pensare che la prima rappresenti la “missione da compiere”, quella che mi hanno insegnato i miei nonni, darsi da fare per la comunità Ascreana; la seconda la tengo a “monito” per ricordare quale sia la retta via, il “modus operandi” da tenere nella mia attività di amministratrice».
LA PROLOCO AL FIANCO DELL’AMMINISTRAZIONE
A fianco del Comune ci sono i giovani e le giovani della Proloco, associazione con un direttivo di 9 membri e più di 80 soci che s’impegnano per celebrare al meglio le ricorrenze del paese e creare nuove manifestazioni per dargli un volto al passo con i tempi. Alcuni, come Andrea, il presidente, lo fanno perché sono nati nel borgo: «Sono uno dei pochi abitanti di Ascrea – dice – e ho a cuore questi luoghi magnifici». Altri, come Giorgia, vogliono «dare supporto e sostegno ai miei amici e fare attivamente qualcosa per questo paese».
C’è chi, come Fabio, il tesoriere, si sente fortunato ad aver trascorso l’infanzia a contatto con i pionieri della Proloco «che trascorrevano le loro estati organizzando sagre e feste». Ci sono anche i meno giovani che mettono a disposizione le proprie competenze, come Giuseppe, esperto fotografo, sempre pronto ad «apportare delle novità nascoste».
Per tutti, validi e determinati, è naturale provare a fare qualcosa per Ascrea. Si può sbagliare, certo, ma è fondamentale per andare avanti mantenendo sempre lo sguardo al passato. «Credo che portare avanti le tradizioni sia semplicemente rinnovare ogni anno le feste storiche e patronali di Ascrea. È giusto dargli peso rispettandole, ma anche rinnovandole», sostiene il presidente e gli fa eco Fabio: «L’importante è mantenere attiva questa associazione e così le tradizioni rimarranno immortali».
E DOMANI?
Come sarà un luogo che abbiamo a cuore e per cui ci impegniamo tra dieci anni? Cosa impareranno da noi le future generazioni? Come restare moderni senza tradire il passato? Non è facile per nessuno rispondere a simili domande. Nemmeno per gli amministratori e la Proloco di Ascrea. Ma una cosa è certa: se questi giovani continueranno così, domani Ascrea sarà una comunità viva, più smart e digitale, bella, rinnovata, accogliente e al passo con i tempi. Un paese ricco di colore. Un borgo dove venire a staccare la spina dalla vicina Capitale e anche – perché no? – dal quale non si va più via ma si torna, per restare.
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