A Laconi, nel cuore verde della Sardegna, nasce Treballu un coliving e un coworking rurale
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Carlo Coni, ideatore e fondatore di Treballu nasce a Laconi, studia Scienze politiche a Cagliari e diventa project manager per progetti internazionali di politiche giovanili e sviluppo di piccole e medie imprese. Inguaribile sognatore e ottimista, viaggia e progetta, ma poi decide di tornare e mettere a disposizione del territorio natale le sue esperienze e capacità creando nel 2019 un ufficio condiviso e una community building interculturale aperta a migliorare anche il territorio e la comunità locale.
Al suo fianco Annalisa Zaccaria, ex nomade digitale e grafica pugliese, oggi garden designer con la passione per le piante, i viaggi e la permacultura. Dopo anni a Torino e un’esperienza di volontariato europeo in Portogallo, approda nel luglio 2022 a Treballu per un evento di autocostruzione. E, così, s’innamora del progetto e poi anche del progettista.
Queste sono le menti e i cuori di Treballu: coworking e coliving rurale. Treballu è uno spazio di comunità dove rifugiarsi dal caos cittadino, lavorare in tranquillità e condividere la quotidianità con persone affini. È una casa per remote workers e nomadi digitali, un punto di incontro tra persone dal diverso background geografico, educativo e professionale. Qui, attraverso la condivisione, la collaborazione e la creatività, possono nascere idee e progetti unici e innovativi. Treballu è un luogo immerso nella natura dove il tempo scorre lento, cadenzato dal ritmo delle vecchie abitudini e dai sapori autentici del buon cibo. Vivi. Condividi. Esplora.
Vivi: quando nasce e che caratteristiche hanno il coworking e il coliving di Treballu?
Ho aperto Treballu nel 2019 come spazio di coworking rurale. Qui il coworking è strutturato come un ufficio atipico. Le persone possono lavorare sia all’interno della sala principale open space luminosissima, ricca di piante e installazioni artistiche, sia lavorare nell’area esterna. Sin da subito, però, mi sono reso conto che il concetto e la filosofia collaborativa dell’ufficio condiviso non avrebbe funzionato, così, nel 2020, dopo le prime settimane di chiusura dovuta al Covid, ho preso la decisione di riorganizzare tutto e, a luglio 2021, ha avuto inizio anche l’avventura del coliving iniziando ad ospitare i nomadi digitali.
Vogliamo che Treballu rappresenti un luogo dove si crei comunità, ci si diverta e si cresca personalmente e professionalmente. In più, essendo uno spazio nel cuore del centro storico di un paesino, vogliamo rivolgerci anche alla comunità locale: ci piacerebbe che le persone di Laconi possano sentirsi libere di vivere questo luogo e vorremmo diventi uno dei modelli possibili di lotta allo spopolamento. Questi due mondi, dei locali e dei nomadi digitali, sono ancora abbastanza distinti, ma stiamo lavorando per farli unire e contaminare.
Condividi: quali sono le regole della casa?
Seppur preferiamo lasciare libertà di auto-regolazione, ci siamo resi conto della necessità di stabilire delle semplici linee guida per garantire a tutti un piacevole tempo insieme. Sono “regole” molto semplici: gentilezza, rispetto, cura dello spazio, degli altri e dell’ambiente. E poi limitare i consumi e l’utilizzo della plastica, evitare gli sprechi, collaborare al mantenimento della struttura pulita e in ordine, rispettare le altre persone e le diverse esigenze, così da garantire un’esperienza serena e piacevole per tutti. Insomma, prendersi cura sia dello spazio che degli altri colivers.
Esplora: qual è il paesaggio urbano e rurale intorno a voi e quali le iniziative e progetti legati a questo luogo?
Laconi si trova più o meno nel centro della Sardegna. Oltre che particolarmente apprezzato a livello turistico, è uno dei paesi più importanti dal punto di vista storico, archeologico e naturalistico. Completamente immerso nel verde, è circondato dal Parco Urbano più grande dell’Isola: il Parco Aymerich costruito nel 1800 tra ventiquattro ettari di ruscelli, alberi monumentali ed esotici e le antiche rovine dell’omonimo Castello. In questo contesto, Treballu, a metà tra la dimensione naturale e del borgo, ha cominciato nell’estate del 2022 a proporre diverse iniziative locali e piccoli workshop artigianali.
La prima fu “Storie dal Vicolo”, il nostro progetto spin-off: un piccolo festival culturale, un appuntamento estivo tra musica, libri e proiezioni. Poi un evento lungo chiamato “RebuildingColiving”: dieci giorni di soggiorno gratuito in cambio di suggerimenti e lavori pratici con l’obiettivo di rendere Treballu più bello e funzionale grazie alla creatività e alla professionalità dei partecipanti. Da quest’anno abbiamo sperimentato “Fucine Creative”, un’idea pensata anche per riempire il vuoto di attività invernali. Abbiamo anche proposto una Festa di Scambio Abiti (swap party).
Per i nomadi digitali, invece, abbiamo avviato quest’anno i “Camp di Treballu”, degli eventi tematici di due settimane su delle specifiche tematiche: natura e sostenibilità, impatto, innovazione e imprenditoria sociale, creatività, arte e design. L’idea è di creare il gruppo e, qualche giorno prima dell’arrivo, organizzare insieme l’agenda dei laboratori, delle uscite fuori porta e dei giorni off, guidati dalle nostre proposte: tutto con l’obiettivo finale di raggiungere un risultato concreto per il progetto e per la comunità locale. Sono ancora aperte le iscrizioni per l’Eco-Living di settembre dall’8 al 22, su natura e sostenibilità, con l’obiettivo di progettare e cominciare a realizzare uno nuovo spazio verde per il coliving.
Che riscontro hanno le vostre attività sul territorio e la comunità circostante?
Il riscontro delle attività su Laconi e la sua comunità è il punto cruciale su cui stiamo lavorando. Le iniziative che abbiamo creato finora sono dei piccoli momenti di comunità pensati per creare coinvolgimento e partecipazione di Treballu con la comunità locale. Nel concreto, durante gli eventi, abbiamo avuto momenti di grande fermento e altri di scarso interesse. Ed è proprio su questo che ci stiamo focalizzando: capire e analizzare gli errori, le intuizioni giuste, gli aspetti positivi e negativi per migliorare.
Quali sono i vostri progetti/obiettivi per il futuro?
Sicuramente miglioreremo la proposta dei Camp, ma l’obiettivo principale è quello di portare Treballu fuori da Treballu, non solo aprendoci, bensì, andando dalla comunità. Vogliamo conoscere le esigenze delle persone, capirle, analizzarle con loro, per provare a cercare soluzioni che possano rendere Laconi un luogo dove si sceglie di vivere, perché si vive bene.
Negli ultimi sei mesi abbiamo avviato un costante dialogo con l’Amministrazione Comunale. Ad esempio vorremmo ampliarci aggiungendo uno spazio dove creare un laboratorio permanente: coworking, fablab, officina per imparare piccoli mestieri, insomma un luogo di incontro e creatività, dove le persone possano effettivamente trasformare le loro idee in realtà.
Parallelamente stiamo lavorando alla progettazione di un’iniziativa di cooperazione internazionale nell’ambito del programma Erasmus+, con l’obiettivo di ragionare insieme ad altre realtà internazionali simili su come creare impatto sociale sulle realtà rurali, attraverso i nostri spazi e progetti, in particolare sui giovani.
Vogliamo rendere Treballu sempre più sostenibile da un punto di vista ambientale e creare un orto per coltivare il nostro cibo e frutta coinvolgendo anche gli ospiti nella manutenzione, gestione e raccolta dei prodotti. Stiamo anche lavorando per proporre delle residenze d’artista perché ci piace molto quando lo spazio viene vissuto intensamente e appieno contaminandosi e divertendosi, valorizzando il paese che ci ospita. Infine, ci piacerebbe anche creare una rete di coliving rurali che permetta di visitare e apprezzare tutta l’Italia promuovendo un’idea di turismo più sostenibile.
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