Stefania Greco: “Con la transumanza degli asini vi porto alla scoperta della Sicilia rurale”
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Enna - A passo lento e ondeggiante, replicando l’andatura dell’asino che si ha a fianco. Ci si ferma assaporando le soste, godendosi l’immersione nella natura, scoprendo i piccoli borghi e godendosi il riposo dopo la fatica di una salita ripida. È quello che si vive lungo i 45 chilometri della vecchia trazzera regia che univa un tempo Calascibetta, in provincia di Enna, a Gangi, borgo madonita in provincia di Palermo, e che due volte l’anno Stefania Greco – allevatrice, imprenditrice agricola e guida escursionistica Aigae – percorre insieme con le sue asine e i partecipanti alla transumanza.
Una transumanza come quelle di una volta attraverso cui Stefania, ennese di nascita e ormai xibetana d’adozione, porta le asine della sua Azienda Agricola Kalat Scibet in un’azienda più a nord e in montagna, riproponendo appunto un’antica usanza che oggi diventa anche una proposta di turismo esperienziale in grado di regalare ai viandanti un’immersione nella tradizione, negli antichi sapori e mestieri, staccando dalla pressione dei ritmi fagocitanti contemporanei.
STEFANIA GRECO E LA TRANSUMAZA DA CALASCIBETTA A GANGI
La transumanza con gli asini che Stefania propone ormai da dieci anni, anche in sinergia con altre associazioni sul territorio, è però solo una delle attività che questa donna dallo spirito libero e dall’energia prorompente ha messo a punto in questi anni di totale devozione ai suoi 6 ettari di uliveto e ai suoi amati animali. Una devozione che affonda le radici in un percorso di vita fatto di cambiamenti e piccole rivoluzioni ma sempre seguendo la rotta della libertà e della realizzazione dei propri sogni.
A questa vita Stefania, oggi 57 anni, è arrivata dopo aver deciso che non avrebbe potuto trascorrere la sua esistenza dentro un laboratorio di analisi. «Dopo il liceo classico ho conseguito una laurea triennale di tecnico di laboratorio di analisi cliniche, ma il mio cuore e il mio senso di libertà mi hanno portato altrove. Ho sempre amato natura, animali e sport e la vita poi, ha fatto il resto, grazie all’incontro con un importante allevatore di cavalli».
«Ho cominciato a lavorare in un’azienda di allevamento e addestramento di cavalli in provincia di Enna, diventando istruttrice di equitazione. Sono stati anni importanti ed emozionanti di grande crescita umana e professionale. Vivevo con questi animali meravigliosi che ho sempre amato ed ero felice. Però a un certo punto l’azienda ha chiuso e io nel 1999 ho deciso di cambiare totalmente orizzonte perché una volta che avevo frequentato il top della categoria non volevo tornare indietro su quella strada».
LA NASCITA DELL’AZIENDA AGRICOLA KALAT SCIBET
Ed è così che, a un certo punto, l’amore per animali e campagna trova casa in un unico luogo, un terreno di famiglia a Calascibetta: «Decisi di trasferirmi in questa campagna dove passavo le mie estati da bambina e di dedicarmi agli ulivi e agli asini creando una mia attività. Fu la mia amica Ketty Torrisi di Asilat a indicarmi la strada degli “asini” dicendomi che avrei dovuto e potuto mettere a frutto la mia preparazione lavorando con questi animali».
In effetti, all’inizio Stefania intraprende la strada dell’allevamento, pensando di dedicarsi anche alla produzione di latte d’asina – tra i produttori siciliani spicca l’azienda Arena – ma si rende subito conto che la strada è troppo in salita. «Capii subito che la normativa sul latte d’asina era troppo farraginosa e lasciata al libero arbitrio di ASL e burocrazia. Per una piccola azienda di solo 6 ettari, scontrarsi con questo mondo sarebbe stata davvero la fine. Ho deciso di dedicarmi alla piccola produzione di cosmesi naturale con il latte d’asina e le piante officinali coltivate il loco».
Intanto la passione per lo sport, la camminata e l’escursionismo non l’abbandonava e Stefania è diventata anche guida escursionistica. Così l’azienda, ormai attiva dal 1999, oltre a realizzare prodotti di cosmetica naturale, si occupa di fattorie didattiche proponendo laboratori per bambini, scuole e famiglie in cui si vive una giornata in azienda tra campo e cura degli asini e appunto di trekking e cammini someggiati «in cui si cammina assieme all’asino e non ci si fa trasportare in groppa», ci tiene a sottolineare.
IL TREKKING SOMEGGIATO E IL TURISMO ESPERIENZIALE CON GLI ASINI
L’asino diventa il compagno perfetto per immergersi nella natura e nella tradizione rurale. «Il passo stesso ritmato, lento e ondulato dell’asino invoglia è la chiave di questa proposta di turismo lento, sostenibile, immersivo alla scoperta di piccoli borghi e di grandi tradizioni locali per una vera e propria ricerca antropologica e rigenerazione dei sensi e della socialità».
La transumanza come proprosta di turismo esperienziale infatti è diventata davvero un appuntamento iconico di questa zona. Solcare, in compagnia degli animali, l’antica Regia Trazzera di Furma, un tempo parte della Via Annonaria, che a sud conduceva a Finziade e a nord ad Halaesa, permette di rivivere le imprese che gli avi compivano per garantire al bestiame il foraggiamento migliore della stagione. Inoltre questa esperienza fa vivere la vera accoglienza rurale, dato che ci si ferma a dormire in azienda.
STEFANIA GRECO: LA TRANSUMANZA CON GLI ASINI PER RISCOPRIRE LE TRADIZIONI RURALI
«In realtà – spiega Stefania – nei due anni di pandemia abbiamo dovuto utlizzare un’altra formula e fermarci nei B&B per una questione di sicurezza, ma dalla prossima transumanza vogliamo riprendere il vecchio modello per permettere di vivere un’immersione unica nella tradizione rurale di queste zone». Insomma, un modo per scoprire storia e cultura contadina, tramandandone la memoria mentre si permette al viandante di rivivere questa antica tradizione dettata dalle stagioni.
Una ricetta antica che ha decretato il successo di un modello e sicuramente ha contribuito alla realizzazione di alcuni dei sogni di Stefania che, da quasi 25 anni, vive in campagna prendendosi cura delle sue piante e dei suoi animali, senza smettere di progettare e di “camminare”. Camminare, sì. Perché siccome questa donna non si ferma mai, nel 2018 è anche diventata istruttrice di camminata sportiva e di nordic walking. «Due sport veri e propri che nulla hanno a che vedere con il trekking, ma che mi appassionano tanto. Ma questa è un’altra storia, dice». Anche se mentre scriviamo siamo convinti che tanti progetti siano già in divenire…
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