Sant’Anna dei Lombardi museo a cuore aperto, Open heART rende la chiesa accessibile a tutti
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Campania - È possibile rendere l’arte e la cultura accessibili a tutti? La cooperativa sociale ParteNeapolis, con il progetto Open heART, attivato per il complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi, vuole rispondere sì, senza esitazioni, a questa domanda.
LA CHIESA DI SANT’ANNA DEI LOMBARDI OGGI
Quasi nascosta in un angolo di Piazza Monteoliveto, la Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi è una delle più importanti testimonianze del rinascimento toscano a Napoli e custode di opere di Benedetto da Maiano, Antonio Rossellini e Giorgio Vasari. Oggi è curata dalla Cooperativa sociale ParteNeapolis, che si occupa di gestire i servizi di accoglienza, le visite guidate e di organizzare convegni, eventi culturali e mostre, per restituire alla chiesa il suo antico prestigio.
LA STORIA DI SANT’ANNA DEI LOMBARDI
La chiesa ha una storia centenaria. Fondata nel 1411 da Gorello Origlia, uno degli uomini più illustri della corte del re di Napoli Ladislao di Durazzo, fu affidata ai padri olivetani con il nome di Santa Maria di Monteoliveto. Successivamente, fu notevolmente ampliata all’epoca di Alfonso II d’Aragona, divenendo tra le chiese preferite della nobiltà napoletana. Assunse l’attuale nome di Sant’Anna dei Lombardi quando Ferdinando I di Borbone, ritenendo gli olivetani colpevoli di aver parteggiato per la Repubblica Napoletana, li allontanò, affidando la chiesa all’arciconfraternita dei lombardi.
Per la sua antichità e importanza, la chiesa di Sant’Anna dei Lombardi è custode di un patrimonio artistico d’eccezione. Gli affreschi di Giovan Battista Caracciolo, il monumento funebre dell’architetto Domenico Fontana e quello di Maria d’Aragona, l’adorazione dei Pastori di Rossellino e il compianto del Cristo Morto di Guido Mazzoni rendono la chiesa un piccolo museo.
IL PROGETTO OPEN HEART
La cooperativa sociale ParteNeapolis è nata più di vent’anni fa con l’obiettivo di valorizzare le risorse turistiche e culturali del territorio, ma negli anni ha ampliato i suoi obiettivi, impegnandosi anche nella gestione di servizi socio-assistenziali e nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Da quando ha preso in gestione il complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi, ParteNeapolis ha introdotto una serie di novità nella fruizione dei beni culturali, che rendono unica l’esperienza di visita alla chiesa. Ne è un esempio il percorso museale “48 corpo svelato”, un progetto pensato per coinvolgere e appassionare i giovani. La visita al museo è infatti arricchita dall’uso della realtà virtuale. Utilizzando Hololens con visiera semitrasparente, i visitatori incontrano gli ologrammi di Giorgio Vasari e Bernardo Tanucci che, proiettati sull’ambiente circostante ancora ben visibile, li accompagnano in un gioco interattivo ed educativo.
L’impegno nella valorizzazione del patrimonio artistico napoletano, l’attenzione verso le persone svantaggiate e la lotta alle disuguaglianze si sono fuse nel lavoro svolto a Sant’Anna, che si sta preparando per diventare accessibile anche a persone con disabilità. Infatti, il progetto Open heART Museum, si propone di abbattere ogni tipo di barriera, sia essa fisica, sensoriale o cognitiva. Verranno innanzitutto realizzate piattaforme a scomparsa per eliminare le barriere di accesso al museo, ma non solo.
ATTENZIONE A OGNI FORMA DI DISABILITÀ
Al centro di Piazza Monteoliveto sarà implementata una mappa tattile multisensoriale, i cui rilievi, pittogrammi e caratteri saranno facilmente comprensibili a persone con disabilità sensoriali di tipo visivo, e un percorso di valorizzazione multisensoriale sarà realizzato anche per il “Compianto”. Saranno inoltre organizzati percorsi di visita pensati appositamente per persone con autismo o con altre disabilità cognitive.
Sant’Anna è il punto da cui ParteNeapolis vuole partire per rendere accessibile a tutti l’intera città. Infatti, lavorare sul complesso significa farlo anche sull’ambiente circostante, rendendo accessibile la piazza e di conseguenza le attività commerciali intorno. La speranza è che questo spazio si estenda fino a rendere l’arte, la cultura e l’intera città di Napoli a misura di tutti.
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