Piemonte Antonelliano: tra progettazione culturale e riscoperta di uno dei più grandi architetti italiani
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Novara - «Ci sono architetti celebrati in tutto il mondo e altri misconosciuti e destinati a esistere solo in un aggettivo», esordisce Roberto Tognetti, architetto e cofondatore di Riusiamo l’Italia, progetto nato per ridare vita e identità a spazi dismessi, attraverso start up e vari interventi di rigenerazione urbana. Tognetti si riferisce a quello che senza timore di smentita potrebbe definirsi il più grande architetto italiano del XIX secolo, Alessandro Antonelli, noto ai più unicamente per l’aggettivo che accompagna la sua opera più celebre, la Mole Antonelliana, appunto.
Dal 2022 il progetto portato avanti dal Comitato d’Amore per Casa Bossi – monumentale opera neoclassica dell’Antonelli – ha fatto un grande lavoro di valorizzazione della figura, l’opera e l’eredità culturale di Alessandro Antonelli, non solo per attuare un riscatto storiografico del più grande architetto del XIX secolo, ma per rilanciare a livello internazionale i luoghi antonelliani, attraendo un pubblico di turisti sempre più vasto.
PROGETTAZIONE CULTURALE E VALORIZZAZIONE DEI LUOGHI ANTONELLIANI
Dal 15 al 16 settembre, il Comune di Maggiora (NO) – paese originario della famiglia Antonelli – con il patrocinio della Provincia di Novara e il supporto della Scuola serale di disegno Alessandro Antonelli, di ATL Terre dell’Alto Piemonte, insieme al Club Unesco terre del Boca, all’Ordine degli architetti PPC di Novara e VCO, alla Rete Communia e alla Fondazione Riusiamo l’Italia, ospiterà Piemonte Antonelliano, un corso immersivo di progettazione culturale.
La summer school è una vera e propria edizione zero: il primo corso interamente dedicato alla valorizzazione integrata della figura e l’opera di Alessandro Antonelli, il più grande architetto italiano dell’Ottocento. Piemonte Antonelliano è aperto a tutti. Principalmente pensato per studenti e operatori della scuola e della formazione, il corso è di fatto aperto ad associazioni, privati cittadini, enti ed autonomie locali, artisti, innovatori sociali e curiosi che vogliono approfondire la figura dell’architetto piemontese e le linee operative e i metodi della progettazione culturale.
IL PROGRAMMA
In alcuni casi i moduli in cui è suddivisa la summer school potranno essere seguiti in streaming, ma per un maggior coinvolgimento è preferibile una partecipazione in presenza. In questi giorni è ancora possibile rispondere a un questionario online di preiscrizione e a un altro dedicato a chi volesse sostenere economicamente il progetto con una donazione. Piemonte Antonelliano potrà accogliere un massimo di trenta iscritti e oltre all’attestato finale, gli architetti che vi prenderanno parte potranno chiedere il riconoscimento di un massimo di diciotto crediti.
L’offerta formativa della summer school si suddivide sostanzialmente in sette quadri immersivi in cui interverranno esperti, studiosi, architetti e progettisti. Tra workshop, seminari, merende sinoire, esplorazioni e dibattiti in movimento (Walkabout), si ripercorreranno i luoghi di Antonelli, si ammireranno – e in alcuni casi riscopriranno – le sue opere e si dedicheranno degli spazi alla condivisione di idee progettuali di rivalutazioni di questi luoghi del novarese.
L’ultima tappa di Piemonte Antonelliano è un’escursione e visita al Santuario di Boca. Il corso immersivo infatti intende porre le basi per la costruzione di un “Cammino antonelliano del Piemonte” che metta in relazione tutti i luoghi interessati dalle opere e dai progetti di Alessandro Antonelli. L’iniziativa si colloca nel più ampio progetto del Ministero della Cultura finalizzato a valorizzare il ricco patrimonio composto dalla rete di Cammini – storici, naturalistici, culturali e religiosi – che, da nord a sud, attraversano il Paese e che rappresentano una fetta fondamentale dell’offerta turistica nazionale.
«Lo scopo del corso – conclude Tognetti – è definire alcuni possibili “inneschi progettuali” e nel contempo creare un modello replicabile periodicamente sia a Maggiora che in altre sedi collegate all’opera e all’eredità antonelliana. Tutto ciò sulla base delle indicazioni e degli indirizzi che emergeranno strada facendo non solo durante il corso, ma soprattutto grazie alla rete socio- economica che vorrà attivarsi per la costruzione di un Piemonte antonelliano».
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