1 Ago 2023

Si è chiusa l’indagine sullo smog a Torino: ipotizzato il reato di inquinamento ambientale

Scritto da: Lorena Di Maria

Veder riconosciuto un diritto che troppo spesso diamo per scontato: quello di respirare aria pulita. Continua l’impegno di Torino Respira, che utilizza la legge per tutelare il diritto di ciascun cittadino e cittadina di veder tutelata la propria salute. Si è chiusa nei giorni passati l’indagine preliminare nell'ambito dell'inchiesta relativa ai livelli di inquinamento in città.

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Torino - L’inquinamento dell’aria uccide ogni anno decine di migliaia di persone in Europa ed è fonte di malattie croniche, disagio psicologico e perdite economiche, soprattutto per la popolazione delle grandi aree urbane. A farsene portavoce in una delle città più inquinate di Italia è il Comitato Torino Respira, nato per promuovere iniziative finalizzate a migliorare la qualità dell’aria attraverso attività di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini, ma anche tramite il sostegno a iniziative giudiziarie, sia in sede penale che civile, a tutela della salute.

Nei giorni precedenti il Comitato Torino Respira ha appreso dagli organi di stampa che la Procura della Repubblica di Torino ha emesso l’avviso di chiusura delle indagini preliminari nell’ambito del procedimento scaturito da un esposto presentato nel 2017 dal presidente del Comitato Torino Respira, Roberto Mezzalama, finalizzato ad accertare se la situazione di grave inquinamento atmosferico che affligge da anni la nostra città abbia rilevanza anche di carattere penale.

Comitato Torino Respira1
COSA EMERGE DALL’INDAGINE SULLO SMOG

Emerge che i magistrati della Procura della Repubblica hanno ipotizzato il reato di inquinamento ambientale (art. 452 bis c.p.) a carico degli amministratori pubblici regionali e comunali che si sono succeduti dal 2015 al 2019, recependo pertanto l’impostazione giuridica avanzata dagli avvocati di Torino Respira nell’esposto originario e nelle numerose memorie depositate nel corso di questi anni.

«La Regione Piemonte e il Comune di Torino, titolari di una posizione di garanzia in materia di tutela della qualità dell’aria, non hanno adottato negli anni misure adeguate a raggiungere il rispetto dei valori limite di concentrazione degli inquinanti nell’aria previsti dalla normativa vigente, peraltro molto meno rigorosi di quelli suggeriti sin dal 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità».

Salvaguardare il diritto di ciascun cittadino e cittadina a respirare aria pulita

Lo ha affermato l’avvocato Marino Careglio, che insieme al collega Giuseppe Civale assiste il Comitato Torino Respira in questa azione legale. «Tale condotta, essenzialmente di carattere omissivo, ha concorso a cagionare la grave situazione di inquinamento che affligge l’aria di Torino e può integrare, così come ora ipotizzato anche dalla Procura della Repubblica, il reato di inquinamento ambientale introdotto dal legislatore nel 2015, che prevede una responsabilità anche a titolo colposo».

USARE IL DIRITTO PER TUTELARE LA SALUTE DELLE PERSONE

All’avviso di conclusione delle indagini preliminari potrebbe seguire la richiesta, da parte della Procura della Repubblica, di un rinvio a giudizio con la conseguente fissazione di un’udienza preliminare, nella quale Torino Respira chiederà di costituirsi parte civile per dare il proprio contributo all’approfondimento degli aspetti di carattere ambientale e giuridico della vicenda. «Torino Respira usa il diritto per tutelare l’ambiente – commenta Roberto Mezzalama –, in particolare per salvaguardare il diritto di ciascun cittadino e cittadina a respirare aria pulita, e continuerà a lavorare in questa direzione.

Comitato Torino Respira2

Un esempio recente è quello di Chiara e del suo compagno che, come vi abbiamo raccontato in questo articolo, hanno intrapreso a fine 2022 un’azione legale civile contro la Regione Piemonte per il diritto a respirare aria pulita e sana. Il loro bambino infatti, fin dal concepimento, è stato esposto ai livelli di inquinamento elevati e spesso fuorilegge a Torino e a partire dai primi mesi di vita ha iniziato ad avere gravi problemi di salute, in particolare ai polmoni. 

«Torino Respira sta anche affiancando, dal novembre 2022, l’azione legale contro la Regione Piemonte promossa da Chiara, insieme al compagno, nell’interesse del loro figlio di sei anni affetto da problemi respiratori causati dall’inquinamento atmosferico. In questo senso, guardiamo con interesse gli sviluppi dell’indagine rispetto alla posizione della Giunta regionale che si è insediata nell’estate del 2019». Il Comitato Torino Respira invita cittadini e cittadine ad aderire per sostenere l’impegno di chi già si sta battendo, utilizzando la legge, per tutelare il diritto a respirare aria pulita.

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