A Genova arriva il gelato sospeso, un momento sereno per tante famiglie in difficoltà
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Genova - Dopo il tradizionale caffè a Napoli e il libro a Genova – di cui vi abbiamo parlato qui – da qualche giorno nel quartiere di Marassi, nel capoluogo ligure, è nato il gelato sospeso: un modo semplice e concreto per poter offrire un cono a chi non ha la possibilità di acquistarne uno per sé o per i propri figli.
«Il nostro intento è quello di riuscire a portare un sorriso in più a tanti bimbi del quartiere», sottolinea Miriam Kisilevsky, presidente dell’associazione Non Solo Parole, promotrice dell’iniziativa. In questi giorni Miriam e i volontari stanno già preparando i primi buoni da distribuire alle famiglie: «Come associazione abbiamo già stanziato la quota dei primi trenta gelati per far partire l’idea, che ci auguriamo prenda il volo da sé».
COME FUNZIONA IL GELATO SOSPESO
A Marassi sono stati posizionati diversi salvadanai sigillati, che verranno aperti in gelateria a fine iniziativa: per ogni donazione la Cremeria degli Artisti di piazza Galileo Ferraris contribuirà a sua volta con una donazione di pari valore. L’intera somma raccolta sarà convertita in buoni gelato e destinati a famiglie con bambini o ad anziani soli in condizioni di difficoltà economiche.
Più salvadanai si riescono a distribuire in giro per la città, più gelati si possono regalare! Per ora ne sono stati attivati quattro: uno si trova nella gelateria, un altro è nella sede dell’associazione e altri in alcuni bar di zona, per questo ora Miriam e gli altri sono alla ricerca di uffici, ristoranti o negozi disponibili a custodirli.
«Anche se ora puntiamo prevalentemente ai locali a Marassi, perché pensiamo che le persone nello stesso quartiere possano essere più sensibili nei confronti di famiglie in difficoltà vicino casa, non è indispensabile che le attività siano necessariamente nei dintorni. Porteremo i salvadanai ovunque qualcuno avrà piacere di sostenere la nostra iniziativa», spiega, raccontandomi che in questi anni il progetto aveva già preso piede, ma con la pizza come protagonista.
Così, come uscire a prendersi un gelato in un caldo pomeriggio di agosto può essere un gesto normale, per molti di noi lo è anche ordinare una pizza a casa una sera. «Ecco perché, negli anni scorsi, con lo stesso meccanismo abbiamo pensato di raccogliere delle donazioni da trasformare in buoni da regalare alle tante persone che seguiamo». Così alzare il telefono e ordinare una pizza per sé e per la propria famiglia assume una valenza più profonda, che non si ferma semplicemente all’atto di mettere qualcosa nello stomaco, ma fa sentire non solo di avere potere d’acquisto, ma anche di potersi concedere un piacevole momento di normalità.
«Ora ci fa particolarmente piacere riproporre l’idea con l’attività di Andrea Valdettaro, il titolare della Cremeria degli Artisti, che nel 2011 ha rischiato la vita durante l’alluvione. Si trovava nei fondi a sistemare il magazzino durante la prima ondata, è un miracolo che sia riuscito a uscirne vivo». Così poter regalare anche in questo caso un momento di normalità a tante persone con un gelato preparato con ingredienti di prima qualità e a chilometri zero, a partire dal latte freschissimo, è doppiamente di valore.
«Ci piace pensare che una mamma un pomeriggio possa sentirsi libera di portare i suoi bambini in gelateria insieme agli amici, ma non solo. Abbiamo pensato anche a molti anziani che escono poco da casa, complice questo gran caldo, a cui poter donare un pretesto per farsi una passeggiata nelle ore serali per concedersi un alimento nutriente che può anche sostituire un pasto», mi spiega Miriam, a cui chiedo allora il motivo della scelta di questa particolare gelateria.
«La Cremeria degli Artisti c’era già prima dell’alluvione del 2011 e Andrea si è trovato in grande difficoltà nel periodo immediatamente successivo a quei giorni terribili, ma ha lottato con tutte le sue forze per tirare su l’attività in un quartiere non facilissimo. E grazie alla sua tenacia ci è riuscito, mantenendo comunque un ottimo prodotto. Per questo abbiamo scelto lui per avviare questa collaborazione».
Chi volesse lasciare un contributo, anche piccolo, per mettere in circolo un gelato sospeso può farlo in uno dei salvadanai dedicati: presso la gelateria in piazza Galileo Ferraris o nella sede di Non Solo Parole, in Via Tortosa 42 rosso.
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