Campo Base: il festival dedicato all’ambiente e alla cultura della montagna
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Verbania - I cambiamenti climatici sono – da tempo – sotto gli occhi di tutti. Le temperature da record, gli effetti della siccità, gli eventi estremi come grandinate, tempeste di vento o bombe d’acqua che colpiscono sempre più di frequente le nostre campagne e le nostre città.
Possiamo raccontarci che è tutto normale, che il caldo non è poi una grande notizia, che chi fa attivismo, in fondo, spreca tempo. Oppure, possiamo utilizzare il nostro prezioso tempo per informarci e informare, concentrandoci sul nostro rapporto, come esseri umani, con la natura. Un esempio virtuoso di cui vi parliamo oggi, che arriva dall’alto Piemonte, è Campo Base: un festival giunto alla sua terza edizione e dedicato alla cultura della montagna, agli sport e alle attività outdoor, ma anche e soprattutto alla relazione fra essere umano e ambiente, con una particolare attenzione e sensibilità verso le tragiche emergenze ambientali che segnano il nostro tempo.
L’evento si svolgerà dal 1 al 3 settembre a Oira Crevoladossola, tra la natura incontaminata della val D’Ossola: a organizzare il festival è la Fondazione Tones on the Stones che porta con sé 15 anni di esperienza nella realizzazione di festival e spettacoli itineranti attraverso la sua ricerca artistica in ambito contemporaneo e in quello delle arti digitali.
UN CAMPEGGIO IMMERSO NELLA NATURA
«Abbiamo immaginato un festival ancora più accessibile rispetto alle edizioni precedenti tanto dal punto di vista economico, quanto dal punto di vista della programmazione – spiega Nicola Giuliani, direttore artistico -, con un’offerta ancor più ricca e un campeggio più grande e strutturato per accogliere la comunità temporanea di Campo Base».
Di notte, dormire in tenda in un campeggio immerso nella natura; di giorno, prendere parte a una programmazione densa e articolata tra installazioni, performance, appuntamenti con scienziati, filosofi, protagonisti dello sport, esploratori, attività sportive all’aria aperta (come e-bike, arrampicata, parapendio e canyoning), performance musicali e dj set. Ma anche laboratori, forest bathing, yoga in natura, escursioni fotografiche ed esplorazioni per conoscere le erbe spontanee, fino ad arrivare alla scoperta del mondo della fermentazione e ma anche delle particolarità della cucina di montagna.
Il festival è realizzato nell’ambito di Tones Teatro Natura, con la direzione artistica di Nicola Giuliani e la consulenza di Alessandro e Elena Gogna. Come spiega Nicola Giuliani, saranno due i focus principali di quest’anno, ovvero habitat e comunità: «Il primo è esplorato attraverso lo sguardo di artisti, scienziati, attivisti ambientali e architetti alla scoperta dei diversi approcci di vita sulla Terra nel regno vegetale e in quello animale e per conoscere quali sono le relazioni possibili fra specie diverse. Il tema della comunità, invece, viene investigato attraverso pratiche artistiche, spazi dedicati a riflessioni e momenti di convivialità che creeranno un sottile fil-rouge nel nostro calendario».
Il festival si avvale quest’anno di importanti collaborazioni con realtà e istituzioni nazionali e locali come il CAI – Club AIpino Italiano che per la prima volta è sostenitore della rassegna, il Parco Nazionale Val Grande, la Pro Loco di Montecrestese, la sezione CAI-SEO di Domodossola, Ossola Outdoor School, Ci sarà un bel clima e l’associazione Ossola Felix.
GLI STATI GENERALI PER IL CLIMA
La Grande novità di questa edizione sarà la prima assemblea di Gli Stati Generali per il Clima: una piattaforma di incontro e dialogo tra tutte le realtà dell’attivismo ambientale italiano che insieme si confronteranno su quanto fatto in passato e per strutturare delle linee di azione incisive per il futuro.
Il festival verrà anticipato da “Cima”, una speciale installazione audio-visiva dell’artista milanese Nicola Ratti che dal 23 agosto al 3 settembre trasformerà il campanile di Montecrestese, il più alto della Val D’Ossola e, al tramonto, dal campanile si irradierà una diffusione sonora e luminosa per tutto il territorio circostante.
Come conclusione del festival, domenica 3 settembre si terrà una grande festa di comunità nello scenario del rinato Borgo di Ghesc di Montecrestese: un piccolo villaggio di otto edifici abbandonato da decenni che è diventato il centro delle attività e delle ricerche sull’architettura tradizionale, organizzate dell’associazione Canova, proprio come vi abbiamo parlato in questo articolo.
Così storie di alberi, campanili che irradiano luce e suoni, racconti di viaggi ed esplorazioni, spettacoli partecipativi ed eclettici live musicali avranno per tre giorni una sola missione: dare vita a una vera e propria comunità temporanea per vivere momenti di riconnessione con l’ambiente naturale e immaginare futuri possibili per coloro che verranno.
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