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Pavia, Lombardia - Tra i progetti finanziati dal PNRR Borghi “Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale” sostenuti dal programma europeo Next Generation EU tramite il Ministero della Cultura, un esempio virtuoso ha proposto un format concepito da ItaliaFestival, l’associazione che rappresenta alcuni tra i più prestigiosi festival italiani. Tra i 249 progetti finanziati, il Varzi Festival – che si è svolto nella valle Staffora, in provincia di Pavia – è stato il primo a partire tra i festival del PNRR, parte integrante del progetto presentato dal Comune di Varzi, che ha ottenuto il più alto punteggio in Lombardia.
Con la partnership con Legambiente e la Rete Ambiente & Salute il Varzi Festival ha permesso l’attivazione di processi virtuosi che hanno consentito la riduzione dei consumi, la comunicazione sostenibile verso gli stakeholder e tutte quelle azioni che hanno contribuito a migliorare l’impronta ecologica del Festival nel rispetto anche dei Cam Eventi – ne abbiamo scritto qui.
PAROLA D’ORDINE: RIDURRE L’IMPATTO
Il festival si è relazionato con le giovani generazioni, ha promosso il consumo di prodotti a chilometro zero, coinvolto enti e associazioni locali, si è orientato per scelte plastic free, ridotto al minimo la stampa di materiale promozionale scegliendo di utilizzare carta certificata FSC in favore di una scelta parimenti incisiva ma digitale, ha selezionato una piccola azienda del territorio per la produzione di banner compostabili in tnt di bambù con inchiostro ecologico, ha promosso la raccolta differenziata durante gli eventi e tante altre piccole grandi azioni che hanno adottato un approccio sostenibile adeguatamente divulgato.
Consapevoli del ruolo chiave che lo spettacolo dal vivo ha da sempre come strumento educativo e come volano per il cambiamento culturale verso buone pratiche di sostenibilità e circolarità, il Varzi Festival ha voluto contribuire a lasciare un’eredità positiva ai fruitori e alla comunità ospitante.
«Il nostro non è stato un atteggiamento romantico, siamo consapevoli che gli stakeholder principali dell’Agenda 2030 dell’Onu sono i nostri figli, i nostri nipoti, le generazioni future, quelle alle quali vogliamo lasciare un’eredità positiva», ha dichiarato il Green Event Manager del Festival. «L’approccio alla sostenibilità di un festival è trasversale, deve passare da una selezione progressiva di ognuno dei 17 obiettivi previsti dall’Agenda 2030».
Nella prima edizione del Varzi Festival sono state scelte alcune tematiche che nel 2024 si potranno affrontare più radicalmente: «Abbiamo pianificato la sostenibilità che verrà, misurato gli impatti derivanti dalle attività culturali proposte analizzando alcuni fattori per raggiungere una più efficace sostenibilità del Festival sommando parametri di consumo – quindi ambientali –, di coinvolgimento – quindi sociali – e di risparmio – quindi economici», prosegue l’organizzatore.
«Abbiamo anche adattato la maggior parte delle azioni del Festival per ridurre al minimo le emissioni e per la sensibilizzazione degli spettatori, partendo dalla scelta di alcuni spettacoli che tengono conto delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile. Le potenzialità per migliorare ci sono tutte, a partire dalla consapevolezza di ogni persona che ha collaborato per la buona riuscita del Festival, siamo convinti che sostenibile è meglio ma, ancor più importante, che sostenibile si può, ne abbiamo le prove».
Tra i compiti di un festival sostenibile è dirimente comunicare le proprie azioni agli spettatori che dal vivo assistono agli eventi e ai molteplici che hanno conosciuto il Varzi Festival attraverso i media perché possano farne tesoro e magari riproporle altrove, anche a casa. Gli oltre 240mila accessi sui canali social del festival hanno divulgato contenuti in anteprima e live storytelling, oltre che le diverse pratiche sostenibili nelle varie declinazioni.
PROGRAMMA ARTISTICO E LUOGHI PER CONSOLIDARE LA SCELTA SOSTENIBILE DEL FESTIVAL
Ben 17 eventi in 10 giorni hanno visto più di 4000 spettatori “invadere” Varzi, uno dei Borghi più belli d’Italia, dal 16 al 25 giugno scorsi. Un festival che fin dalla sua prima edizione è stato caratterizzato dalla caratura delle proposte culturali e dall’impronta sostenibile che ha voluto abbracciare e divulgare dai suoi palcoscenici sparsi in ben 10 luoghi diversi del territorio comunale. La piccola cittadina dell’Oltrepò Pavese ha visto esibirsi artisti del calibro di Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura, Neri Marcorè, Ramin Bahrami, Massimo Mercelli e l’orchestra La Corelli.
E ancora, due giorni di Clorofilla Film Festival a cura di Festambiente-Legambiente, Roberto Mercadini, Bandakadabra, la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, Mulino ad Arte, Cirko Vertigo con il Collettivo 6tu, Alessandro Barbaglia, Faber Teater, la Fondazione Treccani e Michele Dell’Utri che, con una coproduzione ItaliaFestival e Piccolo Teatro Milano – Teatro d’Europa che prevedeva una residenza teatrale e il coinvolgimento degli abitanti di Varzi nello spettacolo finale.
Il Varzi Festival rilancia, in attesa di conoscere i protagonisti della seconda edizione: il 1° settembre Carmen Consoli sarà protagonista della sezione “Espansioni”. Una delle voci più belle, dolenti e appassionate della nostra musica sarà affiancata da Massimo Roccaforte alla chitarra e Adriano Murania al violino per dar vita a un trio acustico e chiudere l’edizione 2023 di un festival che sta contribuendo alla rigenerazione sociale e culturale del borgo di Varzi.
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