Apre il nuovo punto di raccolta animali selvatici di Ameglia: chi vuole diventare volontario?
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La Spezia - Da qualche settimana anche i cittadini dello spezzino sanno in che modo prendersi cura di un animale ferito. Ad Ameglia è stato appena aperto un punto di raccolta animali selvatici che svolge attività di primo soccorso nei confronti di uccelli e piccoli mammiferi rinvenuti feriti o in difficoltà in tutta la provincia di La Spezia. A occuparsene c’è l’associazione Naturabilia, da tempo attiva sul territorio, che diventa quindi il punto di riferimento territoriale per tutti coloro che incontrano un selvatico in difficoltà e non sanno a chi rivolgersi per prestare aiuto in sicurezza.
COME COMPORTARSI
La prima cosa da fare è mantenere la calma, poi trovare una scatola e un modo per portare in sicurezza l’animale ferito al centro di Ameglia. Nel frattempo è possibile chiamare il nuovo numero telefonico dedicato alle emergenze, il 334-2333333, per comunicare con i volontari, che rispondono dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 21.
Anche se il nuovo punto di primo soccorso di Naturabilia non è ancora un CRAS, al suo interno si fa accoglienza e un primo check-up generale al paziente – questo è l’iter condiviso con Enpa, secondo le indicazioni del servizio veterinario di Asl 5 –; dopodiché gli animali, a seconda del quadro clinico generale, vengono portati al CRAS di Campomorone (GE) o in visita in un ambulatorio veterinario locale. Solo quando il punto di primo soccorso diventerà un vero centro di recupero, sarà possibile anche ospitare gli animali in degenza fino alla loro completa guarigione, per poi lasciarli liberi in natura.
IL NUOVO CENTRO PER GLI ANIMALI SELVATICI NELLO SPEZZINO CHE COLMA UN VUOTO
«La norma nazionale prevede che la fauna selvatica ferita venga recuperata dagli operatori di questi centri, ecco perché dovrebbe essercene almeno uno per provincia, ma così non è. Ho iniziato a informarmi, documentarmi e fare dei corsi di formazione e da lì è nata l’idea di dare vita a un CRAS della provincia di La Spezia, per far fronte a un’esigenza del territorio», mi spiega Lucia Franceschi, la presidente dell’associazione Naturabilia. «Per aprirne e gestirne uno però, oltre ai veterinari responsabili e al personale sanitario, c’è bisogno di un’associazione, perché occorrono tantissima manodopera e volontari che aiutino a pulire i recinti, a nutrire gli animali». Insomma, c’è bisogno di supporto costante.
L’idea nasce qualche tempo fa dallo slancio di Lucia. «Io sono originaria di Milano e sono venuta a vivere in Liguria circa quattordici anni fa», mi racconta. Da sempre amante degli animali, nel 2019 Lucia ha iniziato a fare volontariato per Lipu e WWF e proprio in quel periodo ha scoperto l’esistenza di questi centri recupero animali selvatici, di cui la Liguria è estremamente carente.
«Ora stiamo formando alcuni volontari, facendo fare a tutti tanta pratica perché la manualità è importantissima, soprattutto per imbeccare i pulli». Ci sarà poi una formazione teorica il prossimo inverno, in modo da avere volontari preparati per la prossima stagione: il periodo di maggiore attività infatti è proprio tra luglio/agosto.
«Il terreno che ho messo a disposizione per la realizzazione del CRAS – mi spiega – ora fa parte del parco di Montemarcello Magra-Vara e questo ha ulteriormente aumentato i passaggi dell’iter autorizzativo, perché sono tantissime le istituzioni adesso ad essere coinvolte, oltre a Regone e il reparto di Sanità animale dell’ASL, ci sono alcune forze dell’ordine e le guardie zoofile regionali». Ma tra autorizzazioni e nullaosta il percorso sta andando avanti.
Naturabilia, oltre a tutto questo, si occupa di sensibilizzare persone di tutte le età sull’importanza della biodiversità, attraverso percorsi di educazione ambientale. Per fare di necessità virtù, lo scorso ottobre l’associazione ha dato vita proprio a una piccola oasi, un giardino della biodiversità, circondato da erbe spontanee e piante autoctone, con piccolo stagno dove ora arrivano i ricci, lumache e altri invertebrati. «È stato subito colonizzato anche lo stagnetto», mi racconta Lucia sorridendo.
LA RICERCA DI VOLONTARI
«Ora siamo alla ricerca di persone interessate a collaborare con noi nella nostra struttura per darci una mano», sottolinea Lucia. «Quando il centro di recupero sarà operativo al 100%, oltre al veterinario che viene a fare le medicazioni e i controlli, avremo bisogno di personale: ci sarà sicuramente chi si occuperà degli animali in degenza, ma le attività sono le più svariate. Abbiamo a disposizione quasi un ettaro di terreno, ci saranno da fare manutenzione alle piante, recuperare verdure e camole dai fornitori, pulire i recinti e le voliere e molto altro». I requisiti? I volontari dovranno essere maggiorenni, automuniti e proporsi per turni minimi settimanali di due ore. Chi ha voglia di mettersi in gioco?
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