Percorsi Spericolati, i giovani scendono in campo per rivitalizzare le aree interne
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Udine, Friuli Venezia Giulia - Si è da poco conclusa la seconda edizione di Percorsi Spericolati, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Pietro Pittini per promuovere le realtà delle aree interne e montane del Friuli Venezia Giulia attraverso il coinvolgimento di ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia. Anche noi di Italia che Cambia abbiamo partecipato a questo stimolante percorso di attivazione e di creazione di connessioni fra giovani forze e territori dalle grandi potenzialità.
Con una call uscita a gennaio sono stati selezionati, a fronte di più di trecento candidature, 28 aspiranti agenti di sviluppo territoriale provenienti da dodici regioni italiane. Un successo già nei numeri, a testimonianza della validità della proposta di Fondazione Pietro Pittini e dalle associazioni Meraki Desideri Culturali e Rob de Matt APS, in grado di comprendere da un lato i bisogni delle realtà produttive del territorio e dall’altro di intercettare l’intraprendenza dei moltissimi giovani che hanno cuore le aree interne e montane.
IL FORMAT
Il format di Percorsi Spericolati è molto semplice e si articoli in tre momenti:
- una settimana di training residenziale in Friuli Venezia Giulia per un percorso di formazione con esperti di comunicazione/progettazione delle aree interne e un camp immersivo con le aziende locali per studiare le specificità delle imprese e le esigenze dei territori in cui operano
- un mese di lavoro da remoto per sviluppare con e per le aziende del Friuli Venezia Giulia un elaborato di comunicazione e promozione
- un spring camp con presentazione finale dei lavori degli Spericolati in un evento conclusivo alla presenza di tutti gli attori e partner del progetto
L’edizione di quest’anno si è concentrata sui temi legati alla comunicazione, con l’obiettivo di esplorare linguaggi e potenzialità dei social media, modalità di storytelling, service design e community engagement. Come Italia che Cambia abbiamo avuto l’onore e il piacere di portare la nostra esperienza durante il training residenziale. Vi raccontiamo quindi Percorsi Spericolati avendo respirato direttamente l’entusiasmo e l’energia di quelle giornate.
IL TRAINING RESIDENZIALE DI PERCORSI SPERICOLATI
Siamo a Valbruna, una piccola località abbracciata dalle Alpi Giulie e Carniche che dista 90 chilometri da Udine. È uno dei tanti paesi di confine, a pochi passi da Austria e Slovenia, che conservano una memoria di guerre, scontri ma che «insegnano anche molto sulla cultura della pace e l’integrazione tra popoli». Così racconta Antonio Andrich, direttore del Parco delle Alpi Giulie, che partecipa alla tavola rotonda, che accoglie il nostro arrivo a Percorsi Spericolati.
In questo panel serale ascoltiamo gli interventi del professor Giovanni Carrosio, di Alessia Zabatino di Fondazione San Paolo, Vanni Treu di Cooperativa Cramars e di altri attori del territorio attivi nelle aree interne del paese. Si intrecciano molti discorsi che faranno da sfondo a tutta la settimana residenziale: politiche delle aree montane, strategia nazionale per le aree interne, protagonismo giovanile e spazio per l’innovazione sociale.
La mattina seguente incontriamo gli Spericolati per la formazione. Come Italia che Cambia siamo stati invitati a parlare di comunicazione legata allo sviluppo territoriale, portando esempi di cambiamento e analizzando anche strumenti e potenzialità di un buon comunicare. Lavoriamo soprattutto in gruppi, simulando con gli Spericolati, dei casi studio come quelli che dovranno affrontare con il territorio.
È un contesto molto stimolante sia per il confronto con gli Spericolati sia per lo scambio con gli altri esperti che con noi conducono la formazione: Claudio Calvaresi e Giovanni Pizzocchero di Avanzi e Lucia Borso, Naima Comotti e Teresa De Martin di Rob De Matt e Meraki Desideri Culturali, le progettiste che hanno, insieme alla Fondazione Pietro Pittini, organizzato Percorsi Spericolati.
Una cosa ci è parsa chiara fin da subito: tutti gli Spericolati e le Spericolate che vogliono investire nelle aree interne, siano esse di pianura o di montagna, delle Alpi degli Appennini o delle isole, condividono qualcosa di molto profondo, capace di andare al di là delle evidenti differenze geografiche e territoriali. Condividono la determinazione di voler cambiare le cose e di lanciarsi in prima linea nel provarci.
GLI ELABORATI FINALI
Quando noi di Italia che Cambia lasciamo Valbruna, iniziano le esperienze immersive con le aziende: gli Spericolati, divisi in gruppi, incontrano le imprese locali sviluppando, in linea con le esigenze della rispettiva realtà territoriale, il prodotto di comunicazione più appropriato.
È questa una delle fasi più entusiasmanti di Percorsi Spericolati – ci raccontano i partecipanti – perché lo stretto lavoro con le aziende in presenza prima e da remoto poi, entra nel vivo dei territori e nella quotidianità delle imprese. Dopo un mese di lavoro gli Spericolati tornano in Friuli per l’evento conclusivo di presentazione degli elaborati. Tutti i progetti sono cuciti sui bisogni delle diverse aziende del territorio e variano da:
- strategie di valorizzazione social e marketing realizzati per Tessitura Sauris Rete Imprese e la Coop. Soc. Valcanale /Cave Predil
- Strategia di rebranding e storytelling per il GAL Montagna Leader e Il borgo delle mele
- Recupero e valorizzazione del territorio per l’Azienda Agricola Zalpa
- Community engagement per l’Azienda Agricola Gambon
- Strategia per l’attrazione dei giovani professionisti per l’Azienda agricola Mieli dei Roncs
Ciascun progetto e ciascun team di lavoro è stato premiato dalla giuria, con il plauso delle aziende partner, che sono rimaste molto colpite dagli elaborati. L’intuizione alla base di Percorsi Spericolati è stata quella di creare un ponte e mettere in connessione i territori vulnerabili del Friuli Venezia Giulia con giovani di tutta Italia che vogliono spendersi per invertire questa tendenza, mettendo a disposizione del territorio le proprie competenze e le proprie capacità comunicative.
Il merito più grande è stato quello degli Spericolati stessi, che con il loro ricco bagaglio di esperienze hanno contribuito a creare un ambiente di apprendimento e condivisione unico. Salutiamo Percorsi Spericolati uscendone anche noi arricchiti e augurando a tutti gli Spericolati e a tutte le Spericolate di essere protagonisti di nuove storie di cambiamento.
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