Orti del Mediterraneo, la fattoria sociale dove l’inclusione si fa nei campi e in cucina
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Catania - A Misterbianco, non lontano dal centro abitato, nel 2016 è nata la fattoria sociale Orti del Mediterraneo grazie alla cooperativa Energ-Etica Catania, all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata. Un luogo privilegiato per l’inserimento di soggetti deboli, un parco tematico inclusivo aperto ai cittadini, alle scuole e ai ricercatori dove l’attività agricola di produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti con marchio etico e biologico si intreccia con una socialità possibile per tutti.
Grazie al sostegno di Fondazione con il Sud e Fondazione Vismara, tre lotti di terreno agricolo, abbandonati da oltre trent’anni sono stati trasformati in un parco museale con la riproduzione degli orti tipici del Mediterraneo, agrumi, frutti antichi, succulente, anche con l’aiuto del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania e del CNR di Catania. Inoltre all’interno di un piccolo casolare presente nel terreno è stato allestito un laboratorio utile per la trasformazione dei prodotti agricoli. Gli Orti del Mediterraneo fanno parte della Rete Fattorie Sociali Sicilia, dell’Associazione Nazionale BioAgricoltura Sociale e collabora con l’Associazione Italiana Educazione Sanitaria sezione Sicilia (A.I.E.S.).
«Far parte delle Rete Fattorie Sociali Sicilia è stato per noi fondamentale, abbiamo realizzato in pochissimo tempo un progetto che avrebbe necessitato di almeno dieci anni. A fianco a noi ci sono state persone che ci hanno supportato in tutto e per tutto. Gianni Sampieri per le api, Salvo Scuderi della Cooperativa Colli Erei per la canapa, Antonio Grimaldi ci ha ospitato gratuitamente nel suo terreno prima ancora che ottenessimo l’affidamento dal terreno di Misterbianco da parte dell’amministrazione. Uno scambio umano profondo e sincero», racconta Claudia Cardillo, Presidente della Cooperativa Sociale Energ-etica Catania.
Olio e farina di canapa, miele millefiori e all’eucalipto, pappa reale in primavera e autunno, mandarini tardivi – i marzaroli come si chiamano da queste parti – trasformati in marmellata entro due ore dalla raccolta e poi aromatizzati al miele millefiori. Sono questi i prodotti a marchio Orto del Mediterraneo che si producono all’interno della fattoria grazie alle collaborazioni attivate dalla Rete Fattorie Sociali Sicilia.
E sono i ragazzi autistici, seguiti dai vari tutor, a svolgere tutte le attività necessarie per il mantenimento della fattoria sociale: laboratorio per la trasformazione e visite didattiche del parco. Orazio lavora la farina e si prende cura tutto l’anno delle piante di fragole, Gesualdo prepara la merenda sana e genuina a base di pane, marmellata e miele prodotti da loro stessi, per i bambini durante le visite. Andrea si è specializzato nel gioco dell’oca per spiegare ai visitatori la stagionalità degli alimenti.
La Cooperativa Sociale Energ-Etica Catania nasce dall’Osservatorio Mediterraneo Onlus, che da oltre trent’anni si occupa di minori e disagio, e tra le finalità principali ha l’inserimento socio-lavorativo di ragazzi con disabilità, soprattutto dello spettro dell’autismo. Agli Orti del Mediterraneo un ragazzo autistico ha un regolare contratto di lavoro in agricoltura e due ragazzi godono di borse lavoro. L’obiettivo ultimo della fattoria è avere la possibilità economica di inserire al livello lavorativo tutti i ragazzi che vi lavorano.
Le attività si svolgono tutte le mattine: tre giorni alla settimana sono dedicati alla cura degli orti, gli altri due ai lavori di trasformazione in laboratorio. Qui ogni macchina porta il nome del ragazzo che segue le lavorazioni: il mulino è di Orazio, lo stesso che cura le fragole; le presse invece sono di Gesualdo e Andrea. Durante i pomeriggi si svolgono laboratori in orticoltura, guidati sempre da tutor aziendali ed educativi, per piccoli gruppi di ragazzi che seguono in maniera graduale un percorso di inserimento nelle attività della fattoria.
«Ognuno di noi è diverso e ha le proprie abilità. Noi qui facciamo in modo che questi ragazzi possano svolgere una vita normale garantendo loro tutti quei diritti che spesso vengono negati. Il diritto di stare in un luogo in cui hanno benessere, un lavoro e sono amati. Questo è impagabile per loro e per noi operatori che siamo chiamati a migliorare come persone pensando ai bisogni dei cosiddetti “ultimi”. Io non guardo più all’altro per le diversità manifeste o meno, ma per le abilità che può esprimere. Tutti hanno un posto nella società e tutti hanno diritto a trovare una collocazione e dare il proprio contributo», continua Claudia.
Grazie a un fondo europeo di sviluppo regionale all’orizzonte ci sono grandi novità per la fattoria sociale. In uno dei lotti del terreno originario è stata costruita una nuova struttura polifunzionale, forse la prima in Sicilia nell’ambito dell’agricoltura sociale, di 600 metri quadri suddivisa in tre parti. Ci sono poi un laboratorio di almeno 200 metri quadri, un’aula didattica per eventi, convegni e incontri con le scuole e un miniappartamento per continuare un lavoro di autonomia in vista del “dopo di noi”.
I ragazzi impegnati nei percorsi mattutini svilupperanno le proprie abilità anche nella gestione della quotidianità all’interno di una casa. Per i ragazzi che stanno seguendo il percorso di inserimento durante le attività pomeridiane si spera di offrire loro un servizio mattutino nella nuova struttura.
«Noi svolgiamo attività di agricoltura sociale e in questi anni il sociale ha portato molte risorse all’agricoltura. La nostra fattoria è un luogo tranquillo, vicino al centro abitato ma con pochi rumori se non quelli della natura. Ogni mattina siamo contenti di venire a lavorare qui, c’è un clima di benessere per tutti noi e questa è la più grande vittoria. È una scelta di vita la nostra, che cerca di costruire un mondo migliore per tutti», conclude Claudia Cardillo.
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