4 Lug 2023

Ilaria Costa: “Vi racconto perché ho scelto di vivere in un borgo montano”

Scritto da: Brunella Bonetti

Per quanto affascinanti, i piccoli borghi dell'entroterra italiano presentano spesso criticità dovute alla carenza di servizi, alle scarse possibilità lavorative e all'abbandono, soprattutto da parte dei giovani. Ma c'è anche chi pensa che questi problemi possano essere risolti e che i vantaggi di vivere in un piccolo paese montano siano superiori agli inconvenienti. È questa l'idea di Ilaria Costa, che nel borgo laziale di Castel di Tora vive e lavora, in costante contatto con la natura.

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Rieti, Lazio - Montagna, lago, paesaggi mozzafiato, storia, cultura e ancora tanta natura e soprattutto tradizione. C’è una moderna Persefone che fa di tutto questo la sua passione. Una vita quotidiana nel piccolo paese di Castel di Tora, uno dei borghi più belli d’Italia, in provincia di Rieti, nella Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia. Una routine scandita dai ritmi della natura, uno scambio continuo con i compaesani e i visitatori; una vita da inventare ogni giorno riempiendo occhi, mente e cuore con le bellezze che la circondano e le persone che frequenta.

Vivere in un piccolo paesino tra le montagne non è poi così male. Non manca niente e ciò che manca, con un po’ di organizzazione, lo si va a cercare. Ilaria Costa, giovane imprenditrice e guida ambientale, ci porta a scoprire con spontaneità e passione le meraviglie di un piccolo mondo antico. Il suo segreto? Non rincorrere la felicità, ma vivere giorno per giorno riempiendolo di momenti felici. Nessuno ha una vita perfetta, tutti hanno degli alti e dei bassi, ogni posto hai suoi difetti. Eppure basta circondarsi di bellezza umana e naturale e soprattutto essere grati per quello che si ha e che abbiamo creato.

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Chi sei raccontaci di te: dove e come vivi?

Mi chiamo Ilaria Costa, ho trent’anni e sono originaria di Salina, arcipelago delle Isole Eolie, anche se ora vivo a Castel di Tora, sul Lago del Turano. Insieme alla mia famiglia gestiamo un negozio di prodotti locali e souvenir che si chiama La Volpe;, inoltre ospitiamo artigiani e artisti della Valle del Turano. Oltre a questo sono un Operatore Turistico Ambientale della Riserva Monte Navegna e Monte Cervia e ho una qualifica come guida e Aigae, che mi permette di accompagnare gruppi non solo nella valle del Turano, ma in tutto il territorio italiano e di far visitare il Borgo di Monte Antuni, un borgo ormai disabitato appartenente al Comune di Castel di Tora.

È difficile vivere in un paesino, come trascorri le giornate?

Abitare in un paesino ti permette di vivere in modo lento senza lo stress che invece si accusa nelle grandi città, dove si corre sempre. Inoltre l’ambiente di Castel di Tora fa godere al cento per cento ogni stagione come andrebbe vissuta. C’è molto tempo a disposizione che si può dedicare al lavoro e alla propria persona; io ad esempio con il tempo sono riuscita a conciliare le mie passioni con il lavoro. Nel tempo libero mi piace fare delle passeggiate in natura, kayak, bici e tutto ciò che il territorio ha da offrire. 

Perché hai scelto di rimanere?

All’età di 19 anni ho fatto un’esperienza fuori dall’Italia per capire se poteva essere una dimensione che mi piaceva; poi un anno l’ho dedicato a Salina, il mio paese di origine,sperimentando se era il luogo adatto a me, ma essendo cresciuta a Castel di Tora mi accorgevo che mi mancava sempre, soprattutto lo stile di vita che riesco a tenere qui. Quindi la scelta di vivere dove mi trovo è stata una scelta consapevole riflettuta e voluta. Vivere in questi posti ha dei enormi vantaggi a livello di salute fisica e mentale.

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I disagi che mi vengono in mente potrebbero essere legati alla vita sociale, come ad esempio andare a vedere un film al cinema o conoscere persone diverse, ma con un po’ di organizzazione si può avere tutto. Io ad esempio mi prendo degli spazi da dedicare anche alle grandi città, ai musei, ai concerti e a cose che vanno programmate con anticipo vivendo in un piccolo paese in montagna. Per il resto non ci manca nulla, bisogna solo essere bravi a organizzarsi.

Che rapporto hai con i compaesani e con l’ambiente naturale?

Amo vivere in questo posto, ogni mattina aprendo le persiane rimango meravigliata della bellezza del paesaggio. Amo tutto il lago e le montagne. I paesani bisogna saperli prendere. Ognuno ha il proprio carattere, Io personalmente cerco di andare d’accordo con tutti, la parola chiave nel vivere in un piccolo paese è il rispetto: se rispetti viene rispettata.

Secondo me il segreto è non arrendersi mai, personalmente sono sempre alla ricerca di stimoli, avventure nuove e mi piacerebbe arricchire sempre di più le mie conoscenze

La gente del posto sembra che viva in un film in bianco e nero. Più o meno, ogni giorno, succedono le stesse cose e impari a conoscere delle persone ogni lato del loro carattere apprezzandole per quello che sono. Io cerco di dare il meglio di me anche nella socialità attraverso il mio contributo di piccoli progetti dove cerco di coinvolgere più persone possibili.

C’è stato un momento particolare in cui hai scelto di restare?

Sì. Intorno ai 21 anni, dopo aver fatto diverse esperienze, ho deciso con fermezza di rimanere qui e ho creato la mia prima attività: un ristorante che proponeva piatti siciliani. Poi ho conosciuto una persona straordinaria di nome Umberto Mazzenga, che mi ha fatto scoprire dei posti meravigliosi e mi ha insegnato molte cose, aumentando il desiderio di rimanere qui e di trasmettere le mie conoscenze e le mie passioni anche ad altre persone.

Il mio primo passaggio è stato di diventare guida. Da lì in poi, grazie all’associazione ho creato rapporti stupendi e ho allargato le mie conoscenze fino a prendere coscienza di chi ero e di cosa volevo veramente. Secondo me il segreto è non arrendersi mai, personalmente sono sempre alla ricerca di stimoli, avventure nuove e mi piacerebbe arricchire sempre di più le mie conoscenze.

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Quel “momento” lo puoi intendere come una svolta ?

Sì, da allora ho iniziato a prendere la mia vita veramente in mano. Ho trascorso degli anni molto belli, ma che sono stati bloccati da perdite importanti, da situazioni familiari difficili e dai problemi emotivi complicati da gestire. C’è stato un periodo che ogni volta che provavo a rialzarmi me ne accadevano di tutti i colori, ma forse il segreto è quello di non smettere mai di pensare in positivo. In questo momento sto lavorando per riprendere in mano la mia vita cercando di riempirmi di cose belle e di affrontare i problemi con più leggerezza.

Cosa è cambiato dopo aver attraversato questo processo?

Ovviamente la vita ti porta a cambiare a volte in meglio, altre volte in peggio: dalle mie prospettive di quando da adolescente è cambiato tutto, ma perché ho voluto e perché ho capito cosa volevo, è cambiata la mia prospettiva in ogni cosa anche a livello religioso. Poi mi sono messa in discussione e ho riflettuto. Soprattutto mi accorgo che le cose e io siamo in continuo cambiamento. 

Cosa consiglieresti alle Moderne Persefone che, come te, scelgono di restare a vivere in un piccolo paese tra le montagne? 

Ciò che consiglio sempre è di riempire le proprie giornate il più possibile in modo da non annoiarsi e apprezzare quello che ci circonda. In questi posti bisogna inventarsi gli svaghi, il lavoro e bisogna tenere la mente sempre allenata e piena di stimoli. Inoltre è una scelta che va fatta con coscienza, prudenza e con un piano, anche quello B, e con il desiderio reale di farlo.

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