14 Lug 2023

Il giornalismo ambientale: che cos’è e perché è importante oggi

Scritto da: Valentina D'Amora

Cosa significa giornalismo ambientale? Va considerata un'informazione settoriale oppure ormai come qualcosa di pregnante nel nostro quotidiano? Proviamo ad addentrarci in questo settore, che oggi riveste un'importanza cruciale nel raccontare ciò che sta succedendo al nostro Pianeta, le cause della crisi che stiamo attraversando e le possibili vie d'uscita.

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Il giornalismo ambientale è una branca del giornalismo che si concentra sulle tematiche relative all’ambiente, coprendo una vasta molteplicità di argomenti, tra cui: il cambiamento climatico, la conservazione della biodiversità, l’inquinamento, le energie rinnovabili, la gestione delle risorse naturali, la sostenibilità nel quotidiano – suggerimenti su come incoraggiare il riciclo di risorse e materiali o il compostaggio domestico o la riduzione dell’uso della plastica, per esempio –, le politiche ambientali e molto altro. Inoltre, copre tutti gli eventi di settore, dai negoziati sul clima, passando per le azioni delle ONG.

In questo articolo potrai scoprire:

Come lavorano i giornalisti ambientali
Il giornalismo ambientale oggi
Il giornalismo ambientale ieri
Giornalisti ambientali nel mondo e in Italia
Il giornalismo ambientale come sfida quotidiana a tutto tondo

giornalismo ambientale
COME LAVORANO I GIORNALISTI AMBIENTALI?

I giornalisti ambientali raccolgono informazioni, analizzano dati e diffondono notizie riguardanti l’ambiente e tutte le questioni correlate. Si tratta di un’informazione obiettiva, basata sulla rielaborazione di dati, statistiche e pubblicazioni scientifiche. La mediazione tra numeri, statistiche e lettori è uno dei passaggi più delicati per il giornalista ambientale che, una volta verificata l’attendibilità delle proprie fonti, deve saper articolare un discorso capace di raggiungere un pubblico il più ampio possibile.

Gli obiettivi del giornalismo ambientale

Gli obiettivi di questo tipo di giornalismo sono principalmente:

  • informare i lettori su specifici temi di attualità, in modo che i fatti siano accessibili e comprensibili a un pubblico ampio e il più possibile diversificato;
  • creare una maggiore consapevolezza collettiva in merito a che cosa sta realmente accadendo, citando sempre dati e fonti;
  • stimolare le azioni concrete per la tutela dell’ambiente.

Nel giornalismo ambientale si utilizza una varietà di strumenti e tecniche per svolgere il proprio lavoro, tra cui ricerche approfondite, interviste a esperti e attivisti, raccolta di dati scientifici, partecipazione a conferenze e summit ambientali, realizzazione di reportage sul campo e stesura di articoli di taglio investigativo.

IL GIORNALISMO AMBIENTALE OGGI

Negli ultimi anni, il giornalismo ambientale ha assunto un’importanza sempre maggiore proprio per l’urgente necessità di affrontare le attuali sfide globali. Il ruolo dei giornalisti ambientali, quindi, è cruciale nel puntare i riflettori sulle problematiche ambientali, rivelare pratiche dannose per l’ambiente, evidenziare tutte le soluzioni e le alternative sostenibili e responsabilizzare governi, aziende e cittadini.

Con la crescita della consapevolezza pubblica sull’ambiente e la richiesta di azioni concrete, il giornalismo ambientale è diventato sempre più rilevante e necessario per garantire una copertura accurata e approfondita delle questioni ambientali d’attualità.

Attraverso il proprio lavoro i giornalisti ambientali hanno la responsabilità di fornire informazioni e dati oggettivi, basati su fatti scientifici, nonché di stimolare il dibattito pubblico e incoraggiare l’adozione di comportamenti virtuosi e politiche che favoriscano la sostenibilità e la tutela dell’ambiente. Il valore aggiunto del giornalista ambientale di oggi? Il suo essere il più possibile indipendente e svincolato da ogni possibile ed eventuale pressione esterna.

Come ha affermato Chiara Campione, responsabile dell’unità corporate di Greenpeace Italia, commentando i risultati di un’inchiesta pubblicata dall’ONG ambientalista in merito al controverso rapporto tra grandi media ed ecologia, «se vogliamo preservare la libertà di stampa e consentire a cittadine e cittadini di conoscere la verità sulla crisi climatica, dobbiamo rompere il patto di potere che incatena i mass media all’industria dei combustibili fossili».

IL GIORNALISMO AMBIENTALE IERI

Nato tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, il giornalismo ambientale è stato inizialmente prerogativa delle associazioni ambientaliste. Con gli anni Ottanta però la questione ambientale conquista le prime pagine dei giornali. Negli anni la stampa ha compiuto una profonda trasformazione contenutistica in ambito ecologico: al posto delle tradizionali emergenze circoscritte localmente, molti giornali oggi si occupano dei cambiamenti climatici, dei rapporti tra economie industriali e del Terzo Mondo e della scarsa disponibilità di risorse energetiche.

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GIORNALISTI AMBIENTALI NEL MONDO E IN ITALIA

Il giornalismo ambientale ha una storia di oltre mezzo secolo, che è utile ricostruire sia nella sua dinamica globale che in quella interna al nostro paese.

Giornalismo ambientale nel mondo

Era il 1962 quando venne pubblicato Primavera silenziosa di Rachel Carson, considerato la pietra miliare dell’ambientalismo. Carson previde con largo anticipo gli effetti dell’uso degli insetticidi chimici e di sostanze velenose in ambito agricolo, inquinanti, cancerogene o letali sia sull’uomo che sulla natura. Dopo la pubblicazione de libro, il DDT venne vietato negli Stati Uniti nel 1972 e nel 1978 in Italia e vennero attuati una serie di provvedimenti legislativi in materia di tutela dell’ambiente.

Impegno, coraggio e rispetto della verità: così Rachel Carson diviene un modello nella lotta per la difesa dell’ambiente in tutto il mondo e lei stessa può essere considerata “madre” del movimento ambientalista. Primavera silenziosa, oggi ormai un classico, è un testo che conserva tuttora enorme attualità, perché per evitare che la primavera scompaia dalla faccia della Terra non bisogna mai abbassare la guardia.

Dal 1990 la Society of Environmental Journalists – associazione di giornalisti professionisti nordamericani – si impegna a una maggiore e migliore copertura delle questioni relative all’ambiente. In questi oltre trent’anni di attività, la sua missione è quella rafforzare la qualità, la portata e la fattibilità di un giornalismo che promuove la comprensione pubblica dei fatti ambientali. Nel panorama dei giornali indipendenti internazionali, il britannico Guardian, con una sezione interamente dedicata alle notizie ambientali, e il New York Times che in Climate and Environment inserisce tutti gli articoli di settore.

Giornalismo ambientale in Italia

Passando all’Italia, tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Ottanta, il giornalista Antonio Cederna pubblicò una serie di appassionate denunce per documentare il modo in cui si stavano sviluppando le città. Per tutta la vita portò avanti le sue inchieste sulla distruzione del paesaggio italiano, le manomissioni dei centri storici e la cattiva urbanistica.

Come non citare poi Laura Conti, definita da molti “la donna che anticipò i tempi”, perché si avvicinò alle scienze biologiche e all’ecologia quando ancora le questioni ambientali non erano nell’agenda politica istituzionale. Il suo approccio ai temi ambientali e le sue riflessioni sulla sostenibilità ambientale e sociale delle scelte industriali, economiche e politiche restano nella storia. Nel suo libro Che cos’è l’ecologia, Laura Conti sottolineò che, oltre all’ecologia della fauna e della flora, conta anche quella delle fabbriche, dei lavoratori, delle periferie urbane. Divenne così una figura chiave del nascente movimento ambientalista italiano. 

Oggi sono diversi i giornalisti ambientali italiani che si occupano di cambiamenti climatici, innovazione, energia, mobilità sostenibile, green-economy ed economia circolare. Sergio Ferraris è un giornalista scientifico: scrive di energia, scienza e tematiche sociali correlate. È direttore di QualEnergia, rivista edita da Legambiente e Kyoto Club, dedicata al mondo dell’energia.

Ci sono poi Letizia Palmisano, giornalista ambientale ed eco-blogger, specializzata nei temi legati alla sostenibilità e alla green economy, ed Emanuele Bompan, geografo, scrive di economia circolare, cambiamenti climatici, innovazione, energia, mobilità sostenibile, green-economy. Ha ricevuto in questi anni svariati riconoscimenti tra cui il Premio Giornalista Della Terra – EarthDay, l’Innovation in Development Reporting Grant Programme (per quattro volte, dal 2013 al 2016) e una Fellowship al Middlebury College (Vermont) per Environmental Journalism nel 2011.

Come non citare poi Rosy Battaglia, che da anni indaga la relazione fra ambiente e diritti umani ed è una profonda conoscitrice della vicenda della Ex Ilva di Taranto, alla quale ha dedicato un documentario d’inchiesta Taranto Chiama. O Antonio Cianciullo, uno dei primi giornalisti ambientali d’Italia, inviato sull’ambiente di Repubblica fin dal 1980. O ancora Franco Foresta Martin, da 30 anni redattore scientifico e ambientale del Corriere della Sera. 

Un’altra figura storica del giornalismo ambientale italiano è Enrico Fontana, direttore del mensile La Nuova Ecologia e del magazine on line nuovaecologia.it, nonché responsabile nazionale Economia civile di Legambiente e vicepresidente del Consorzio Libera Terra Mediterraneo, per il riutilizzo sociale di terreni confiscati alle mafie.

Fra le “nuove leve”, da segnalare l’ottimo lavoro di Fabio Deotto, giornalista e scrittore, autore del libro L’ altro mondo. La vita in un pianeta che cambia edito da Bompiani. Infine, Simona Falasca, direttrice responsabile di GreenMe, vincitrice nel 2014 del Premio Pentapolis Giornalisti per la Sostenibilità, informa allo scopo di sensibilizzare il grande pubblico sui temi ambientali che fanno parte di ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

IL GIORNALISMO AMBIENTALE COME SFIDA QUOTIDIANA A TUTTO TONDO

Sebbene il giornalismo ambientale nei decenni abbia seguito delle dinamiche proprie, spesso slegate dagli altri settori giornalistici, oggi si assiste almeno in parte a una certa convergenza. Il giornalismo ambientale non è più qualcosa di circoscritto a certe tematiche considerate “verdi”, ma tocca tutti gli aspetti del quotidiano, dalla politica alla finanza, sino allo sport. Ogni tema trattato non può non tenere conto del suo impatto ambientale perché le risorse essenziali per la vita come l’aria, il cibo, l’acqua e l’energia vengono, in qualche modo, costantemente influenzate dall’attività umana.

Dal momento che senza queste risorse non ci sarebbe vita sulla Terra, ogni giornalista dovrebbe avere nel proprio zaino formativo la cassetta degli attrezzi per poter affrontare ogni argomento tenendo conto che la crescita delle competenze collettive è foriera di una maggiore consapevolezza delle proprie responsabilità. Per questo, oltre che di giornalismo ambientale, dovremmo parlare di preparazione ambientale di ogni giornalista.

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