Seguici su:
Campania - Friends and bikers for Africa nasce dall’idea di un gruppo di amici che condividevano sia la passione per le moto che la voglia di impegnarsi nel sociale. Negli anni è cresciuta, diventando una Onlus riconosciuta e coinvolgendo moltissime persone e tante realtà che con la motocicletta avevano poco a che fare, ma che ne sposavano i valori e gli ideali. Ho incontrato Francesco Maglione, co-fondatore e presidente di Friends and Bikers for Africa, che mi ha raccontato come tutto ha avuto inizio.
FRIENDS AND BIKERS E LA PRIMA RACCOLTA FONDI
«Io ho sempre fatto volontariato per altre associazioni, però con molta diffidenza. Spesso in questo mondo c’è poca trasparenza e c’è la volontà di approfittarne. Mi sono reso conto che questa diffidenza non era solo mia, ma era condivisa da molti e così, insieme a un gruppo di amici, ho deciso di organizzare qualcosa per dimostrare che era possibile portare avanti un progetto di volontariato concreto e in maniera trasparente».
Il gruppo decise di sfruttare le potenzialità del crowdfunding e si pose come obiettivo quello di raccogliere, tramite passaparola, diecimila donazioni da un euro, che sarebbero servite a trivellare un pozzo di accesso all’acqua potabile in Africa, nel Benin, dove avevano già dei contatti, perché da tempo sostenevano altre associazioni in questo tipo di progetti.
Grazie alla rete di fiducia che si andò a creare e anche grazie ai social, la notizia della raccolta fece il giro del mondo e in un anno e mezzo l’obiettivo fu raggiunto e il pozzo donato alla regione di Kalalé nel 2015. «Abbiamo messo online tutte le fatture e dimostrato che avevamo fatto esattamente quello che avevamo promesso. Nel frattempo si era creata una rete di sostenitori tanto ampia che era un peccato perderli, così decidemmo di costituirci in un’associazione e la semplice unione di un gruppo di amici è diventata una Onlus vera e propria», ha raccontato ancora Francesco.
IN MOTO DA NAPOLI A BRUGES
Così, Friends and Biker for Africa ha iniziato a organizzare una serie di eventi che mettevano insieme la passione motociclistica e l’impegno nel sociale. Nel 2014 si è tenuto il primo Motoraduno europeo per l’Africa. «Siamo partiti da Napoli con dieci equipaggi e siamo arrivati nelle Fiandre, a Bruges, dove ne abbiamo coinvolto altri centoottanta provenienti da tutta Europa. L’obiettivo era quello di sensibilizzare le persone nei confronti del problema dell’accesso all’acqua potabile e anche quello di far conoscere le attività dell’associazione».
L’evento è stato poi ripetuto nel 2015, con un elemento di novità: le birre trappiste. «Ci siamo ispirati al mondo trappista per idea di iniziare un commercio, destinando i proventi ad attività sociali», ha spiegato Francesco. «Abbiamo creato questo giro, chiamato “The Trappist Tour”, durante il quale abbiamo siamo andati in giro per molti birrifici. Raccoglievamo quote di iscrizione simboliche al Tour, pubblicavamo quello che avevamo raccolto e finanziavamo progetti».
I NUOVI PROGETTI DI FRIENDS AND BIKERS
Al momento, Friends and Bikers ha quasi completato il progetto di costruzione di una casa-famiglia nel Benin, che accoglierà quindici bambini. «La struttura già stata realizzata, ma i lavori sono al momento fermi per alcuni problemi burocratici, anche se contiamo di completarla al massimo per la fine dell’anno».
Inoltre in Uganda sostengono un’intera comunità scolastica che nel 2018 era a rischio di chiusura. «È una comunità che dà accesso a bambini orfani o provenienti da famiglie in enormi difficoltà e al momento accoglie circa 230 bambini. Quando l’abbiamo presa noi erano i bambini erano 160 e la scuola stava chiudendo perché non aveva fondi per pagare gli stipendi agli insegnanti», ha continuato Francesco Maglione.
Anche nel Benin portano avanti progetti legati all’educazione e finanziati da adozioni a distanza, che consistono nel pagare la retta scolastica di un singolo bambino per un anno. «I nostri volontari ogni due o tre mesi fanno visita al bambino e lo mettono in contatto con le famiglie. Sono bambini che vivono all’interno di una struttura coordinata da un nostro volontario, perché non hanno famiglia o perché le famiglie non possono prendersene cura».
WATER FOR AFRICA CHALLENGE E LE BORRACCE TERMICHE
Particolarmente sensibile al tema, Friends and Bikers ha organizzato una campagna chiamata “Water for Africa Challenge”, un hashtag in risposta all'”Ice Bucket Challenge” per sensibilizzare riguardo ad un uso responsabile dell’acqua. Prevedeva la distribuzione di adesivi a forma di gocce a chi effettuava una donazione destinata alla costruzione di nuovi pozzi. Tempo dopo, Friends and Bikers ha finanziato la realizzazione di una borraccia termica, acquistabile anch’essa tramite donazione. Per ogni borraccia acquistata ne viene regalata una ad un bambino in Africa. «Vendendo borracce vogliamo anche incentivare all’uso di uno strumento riutilizzabile che riduce notevolmente il consumo di plastica».
Nel 2021 Friends and Bikers for Africa è diventata ONG riconosciuta dal governo beninese, ma nel tempo ha ampliato la sua rete, realizzando progetti anche al di fuori dell’Africa e arrivando in Texas, in Russia e in Bielorussia. Tuttavia, opera anche sul territorio napoletano, collaborando con realtà locali per la raccolta di farmaci o di abiti.
COLOMBE, PANDORI E BIRRE SOLIDALI
Da diversi anni, Friends and Bikers si cimentata anche nella pasticceria artigianale, producendo panettoni e colombe nei periodi di Natale e Pasqua. Grazie alla campagna della scorsa Pasqua stanno acquistando dei materassi da offrire ai bambini che vivono in un orfanotrofio e che al momento dormono a terra, su teli di iuta.
«A noi non interessa la vendita della colomba in sé, quanto il fatto che chi decide di sostenere le nostre iniziative ne capisca i valori e ci aiuti a proporli. I margini di guadagno su una colomba alla fine sono bassi, soprattutto perché vogliamo venderla a un prezzo accessibile. Però, ci sta a cuore he chi la compra capisca i valori che vogliamo trasmettere. Siamo contenti quando riusciamo a venderne tante perché vuol dire che tante persone hanno abbracciato la nostra causa», ha commentato Francesco Maglione.
E seguendo gli stessi principi, nel 2020 Friends and Bikers ha realizzato la prima birra italiana solidale, i cui proventi vanno a finanziare progetti per la trivellazione di pozzi in Africa. L’hanno chiamata Kalalè, come il primo villaggio dove hanno portato acqua nel 2015. «Ogni progetto di Friends and Bikers non termina una volta costruito il pozzo o la casa-famiglia. Continuiamo ad assicurarci che quello che abbiamo costruito duri nel tempo e che la popolazione continui a trarne benefici. Ancora oggi mandiamo volontari al primo pozzo che abbiamo realizzato, per controllare che l’acqua venga ancora erogata o se c’è bisogno di fare manutenzione», ha continuato Francesco.
IL SUPPORTO ALL’IMPRENDITORIA FEMMINILE
L’attenzione è anche al rovescio: prima di iniziare qualsiasi progetto, Friends and Bikers si assicura di poter finanziare qualcosa di utile e concreto. Da pochissimo, nel Benin hanno dato inizio a un programma microfinanziario, dando dei fondi a 30 donne che volevano iniziare piccole attività imprenditoriali. Questo prestito sarà da loro restituito con un interesse simbolico e riutilizzato per finanziare nuove imprese di altre donne. Anche in questo caso, i volontari che sono presenti sul posto si occupano di verificare che il progetto vada a buon fine.
«La maggior parte delle idee nascono sedendosi a un tavolino con le persone giuste. Siamo un’organizzazione piatta, senza una vera gerarchia e ascoltiamo e accogliamo chiunque voglia proporre qualcosa», ha concluso Francesco. Se volete saperne di più su tutte le iniziative promosse da Friends and Bikers, che sono davvero tante, è possibile scoprirle sui loro social, Facebook e Instagram, oltre che sul loro sito.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento