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In una società sempre più interconnessa ogni scelta, piccola o grande, genera un impatto che provoca delle ripercussioni su più livelli. Eventi come la pandemia e la crisi economica in corso sono una prova concreta e visibile a tutti. Accanto ad esempi il cui impatto è negativo, ce ne sono degli altri che testimoniano come scelte virtuose consentano di migliorare alcuni piani della nostra vita. Anche in ambito finanziario. Come dimostra Etica Sgr, cresce sempre di più il valore di scelte di sostenibilità come elementi di trasformazione per una nuova economia in cui il tema sociale, dell’ambiente e della governance si toccano fino a intrecciarsi per diventare parte integrante dei cicli vitali di aziende e comunità.
Con Arianna Magni, Head of Institutional and International Business Development di Etica Sgr, ci siamo soffermati sul tema sociale per comprendere come l’inclusione, l’equità, il valore della diversità siano tematiche fondamentali per la nostra società e per il benessere economico.
Secondo i risultati emersi in vari studi, investire nella diversità e nell’inclusione fa bene alla redditività oltre a rendere i dipendenti più partecipi alla vita aziendale. Perché?
La diversità ci mette davanti a un confronto con noi stessi e con l’altro e da ogni confronto può solo scaturire una conoscenza migliore di noi, degli altri e dell’ambiente che ci circonda. Nel contesto della vita aziendale funziona esattamente allo stesso modo: la diversità di conoscenze, opinioni, stili di vita, esperienze personali, tradizioni e culture è, secondo lo studio “Il valore premiante delle diversità” pubblicato dalla Harvard Business Review, alla base di una strategia efficace e orientata al miglioramento dell’azienda.
Favorire la diversità e l’inclusione sul posto di lavoro attraverso azioni concrete permette innanzitutto di creare luoghi di lavoro sicuri, che non lasciano spazio a discriminazioni; allo stesso tempo, le organizzazioni che fanno tesoro delle diversità raggiungono anche risultati economici importanti.
Quali azioni dovrebbe intraprendere un’azienda per favorire la diversità e l’inclusione?
Il primo passo è riconoscere la diversità per valorizzare tutte le persone individualmente e come gruppi, apprezzare il modo in cui le diverse dimensioni della diversità si intersecano e riconoscere che le caratteristiche demografiche e altre caratteristiche personali possono essere protette da leggi e regolamenti. È inoltre importante che il top management promuova l’uso di sistemi, politiche, processi e prassi inclusivi e che le relazioni con gli stakeholder sia mosse e influenzate in modo positivo e valorizzante. Senza dimenticare che la diversity anche nei talenti è un vantaggio competitivo per l’impresa in quanto permette di prendere decisioni più consapevoli e di innovare di più.
Diversità di genere, etnica e culturale, gender pay gap, qual è la situazione in Italia?
Secondo l’ultimo bollettino Istat del 31 gennaio 2023, su 334mila occupati in più registrati in un anno (dicembre 2021 – dicembre 2022), 296mila sono uomini (oltre l’88%) e solo 38mila le donne. Il tasso di occupazione femminile si attesta così al 51,4%, cioè solo uno 0,5% in più rispetto all’anno precedente e ancora distante dai numeri della controparte maschile che registrano un 69,5%, presentando così un gap di genere del 18%: range che caratterizza il mercato del lavoro italiano da più di 30 anni.
Se parliamo invece di disparità salariale di genere, sebbene la media europea si aggiri intorno al 13%, l’Italia riporta “solo” un 4.2% di differenze salariale oraria tra uomini e donne1. La strada è ancora in salita, ma un cambio di passo è possibile, e rappresenta una grande opportunità per le imprese e non solo in termini economici, ma anche a livello etico e reputazionale.
La possibilità di accesso a investimenti, prestiti e conti bancari risente della diversità di genere?
L’accesso al credito per le donne riserva trattamenti diversi rispetto alla loro controparte maschile2, spesso per via di pregiudizi culturali secondo cui le donne in finanza sono meno affidabili degli uomini, mettono il lavoro al secondo posto rispetto alla famiglia o vantano una scarsa attitudine all’imprenditorialità. In realtà, sempre più studi dimostrano come tali pregiudizi siano spesso infondati e addirittura i fatti dimostrino esattamente l’opposto.
La finanza etica può fare la differenza e si propone infatti come leva moltiplicatrice per la diffusione delle imprese femminili, in ottemperanza al quinto Obiettivo di Sviluppo Sostenibile sancito dalle Nazioni Unite come pilastro fondamentale da cui far partire il cambiamento. Etica Sgr da tempo devolve parte dei suoi utili alla Fondazione Finanza Etica, del Gruppo Banca Etica, la quale si occupa di avviare Bandi e Progetti che favoriscano la parità di genere, come “Mio il denaro mia la scelta!” per favorire l’educazione finanziaria femminile per le donne in condizione di vulnerabilità o “Che impresa per le donne!“ per erogare contributi a micro e piccole imprese femminili di recente costituzione.
Cosa dimostra l’esperienza di Etica Sgr in questo campo?
Per Etica Sgr l’impegno verso il superamento delle diseguaglianze e delle ingiustizie è fondativo. I nostri investimenti si indirizzano infatti esclusivamente verso realtà che lavorano per generare impatti sociali e ambientali positivi. Questa mission si può realizzare pienamente solo ponendo grandissima attenzione anche alla valorizzazione delle persone e al superamento delle disparità che si possono creare nell’ambiente di lavoro. Per il secondo anno consecutivo abbiamo ottenuto la certificazione Diversity e Inclusion, riconosciuta a livello internazionale, che certifica la presenza di processi aziendali che valorizzano la diversità e l’inclusività all’interno del luogo di lavoro.
Avete elaborato un processo rigoroso di selezione degli emittenti. In cosa consiste?
Abbiamo una metodologia proprietaria, nominata ESG EticApproach®, per la selezione dei titoli che compongono i portafogli dei fondi. La prima fase di selezione prevede l’applicazione di criteri negativi di esclusione, che scartano emittenti coinvolti in attività controverse. In seguito, vengono poi presi in considerazione criteri positivi di valutazione: solo gli emittenti migliori del proprio settore (approccio “best in class”) e aventi un profilo qualitativo e reputazionale buono, entrano a far parte del paniere dei fondi di Etica Sgr.
Avete degli indicatori specifici?
Ogni titolo viene valutato prendendo in considerazione tutti gli aspetti della sostenibilità, applicando quindi un approccio olistico da un punto di vista ESG. Volendo inquadrare degli indicatori specifici, si escludono, ad esempio, le società coinvolte in gravi controversie in relazione a discriminazione nell’occupazione o nelle condizioni di lavoro e per genere, razza, etnia o nazionalità o, per gli Stati, si applicano parametri specifici come il Gender Equality Index, un indice che misura l’impatto della diversità di genere.
Etica Sgr si prefigge anche di aiutare le imprese nell’adozione di comportamenti più virtuosi e trasparenti. Come si contribuisce a promuovere un cambio culturale nelle aziende?
Come Etica Sgr mettiamo in campo una serie di azioni concrete per fare la differenza, è il caso dell’attività di stewardship e engagement, dove attraverso il dialogo con il management delle imprese in cui investono i fondi e l’azionariato attivo ci poniamo l’obiettivo di stimolare le società ad adottare comportamenti più responsabili sotto questo punto di vista. Il dialogo si concentra in particolare sui temi legati a diversità di genere del CdA e al gender pay gap.
Gli impatti positivi che raggiungiamo vengono poi misurati utilizzando degli indicatori riconducibili agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e presentati agli investitori tramite il Report di Impatto, un documento che mostra, proprio con la forza dei numeri, l’effetto positivo che il rispetto dei fattori ESG, come la diversità di genere, hanno sugli investimenti. L’impatto della nostra selezione ESG ha fatto registrare, ad esempio, un +10% per le società con presenza femminile in ruoli dirigenziali pari a 1/5 o maggiore.
2 – Indagine condotta daSwg per CNA nazionale
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