Dal Collettivo Mosaico un festival per far rinascere Piazza Armerina
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Enna - Di festival in estate, in Sicilia – come in tutta la Penisola – non ne mancano di certo. Voglia di stare all’aperto e di godersi la socialità rappresentano la molla per immaginare eventi di aggregazione ed evasione. Il Collettivo Mosaico però, a Piazza Armerina, il paese nell’ennese noto soprattutto per la sua Villa del Casale e per suoi mosaici, ha immaginato qualcosa di diverso dal “solito festival”.
Si tratta infatti più di un progetto “glocal” che gli otto giovani piazzesi dell’Associazione Collettivo Mosaico hanno ideato per cercare di catapultare la loro città in un’atmosfera internazionale. E hanno immaginato di farlo ideando un festival la cui prima edizione si terrà dal 3 al 6 agosto, che vedrà nella musica elettronica il suo motore principale e che, proprio come in un mosaico, si arricchirà di tante piccole tessere, pensando all’insieme da realizzare e riconoscendo il giusto valore a ciascun incastro.
IL FESTIVAL MOSAICO PER PROIETTARE PIAZZA ARMERINA NEL PANORAMA INTERNAZIONALE
«Vogliamo ridare valore e dignità alla città – spiegano i ragazzi del Collettivo Mosaico –, promuovendo un nuovo modo di fruire gli spazi che definiscono l’anima e l’identità di Piazza Armerina. L’arte diventa protagonista con esibizioni che guideranno soprattutto le nuove generazioni alla riscoperta del territorio, offrendo loro esperienze nuove e l’opportunità di vivere una realtà in cui credere e riconoscersi. Un mosaico di tessere, appunto, che si uniscono per dare vita a qualcosa di nuovo e mai vissuto in città».
In questa prima edizione del festival – sostenuto grazie a un crowdfunding su Produzioni dal basso – si esploreranno tanti mondi, come il cinema, la fotografia, il giornalismo e l’enogastronomia, con l’idea di valorizzare il patrimonio storico-culturale della città attraverso proposte contemporanee ma anche legate al territorio. «Immaginiamo un futuro in cui Piazza Armerina possa diventare un centro di interesse reale per visitatori che vengono dalla Sicilia, dall’Italia e da ogni angolo del mondo: una città viva, consapevole delle proprie bellezze, che riesca a spingersi oltre ciò che ha conosciuto fino a oggi».
COLLETTIVO MOSAICO: GIOVANI CON ESPERIENZE ALL’ESTERO CHE INVESTONO SUL TERRITORIO
«Abbiamo la speranza e la convinzione – continuano – che questo posto riuscirà a esprimere potenzialità oggi sottovalutate e inespresse. Il cambiamento verrà scritto da chi immagina il futuro, non da chi racconta il passato. Un patto generazionale, tra chi si è accontentato e chi ha una visione del domani», spiega il team del Collettivo Mosaico composto da otto giovani che hanno avuto la possibilità di vivere e lavorare in contesti nazionali e internazionali e che, per motivazioni diverse, hanno deciso di ritornare e investire nel loro territorio.
Un’unione di competenze e consapevolezze da cui è scaturita la visione che guarda al futuro, senza stare sempre a raccontare il passato. «Mosaico Festival rappresenta un’occasione importante per rinsaldare un’identità condivisa, per promuovere la creatività giovanile, per narrare culture e per parlare di territorio. Si tratta di un progetto che attraverso la musica e le arti punta a rivalorizzare il centro storico della città. Ambiamo, infatti, a promuovere un modo nuovo di fruire gli spazi di Piazza Armerina».
IL MOSAICO FESTIVAL SARÀ UNO STRUMENTO DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Perchè eventi come questi possono essere importanti strumenti di valorizzazione del patrimonio storico-culturale di questa cittadina suo monti Erei nell’entroterra siciliano che, incastonata in un fitto territorio boschivo, presenta un ricchissimo centro storico a metà tra il normanno e il barocco ed ospita la celebre Villa Romana del Casale con i suoi splendidi mosaici, patrimonio Unesco dal 1997. «Questo è un punto di partenza per quello che, siamo sicuri, diventerà uno dei festival più importanti in Sicilia nei prossimi anni», sottolineano.
Una visione culturale importata anche da esperienze di festival all’estero ma cucita addosso al territorio ennese esaltandone la storia, l’arte e la natura. L’arte contemporanea, infatti, diventa protagonista guidando le nuove generazioni alla riscoperta del territorio, offrendo loro esperienze nuove e l’opportunità di vivere una realtà in cui credere e riconoscersi. Un mosaico di tessere che si uniscono per dare vita a qualcosa di nuovo e mai vissuto in città.
UN GRANDE EVENTO ESTIVO TRA TALK, VISIONI E CONCERTI
Scopo dell’iniziativa – che ha un po’ la stessa visione dell’esperienza dei ragazzi di Garage arts platform a Enna – è quello di portare in questa cornice cittadina, distante dai centri nevralgici della musica e dell’arte, un evento che si protenda verso una dimensione internazionale. «Realizzeremo un evento estivo suddiviso in più momenti e giornate, una rassegna artistico-culturale grazie al giusto mix di artisti e ospiti del territorio e internazionali. Un’edizione zero che segnerà un punto di partenza per quello che siamo sicuri potrà diventare un punto di riferimento nell’estate siciliana».
Il programma dei quattro giorni del festival è vario e articolato. Fiore all’occhiello, oltre ai talk con esponenti della cultura e del giornalismo – dal regista palermitano Daniele Ciprì al giornalista di Report Danilo Procaccianti fino all’architetto Roberto Cremascoli dello studio COR – sono i concerti di Cosmo, dei Torino Unlimited Noise, della dj Yas Reven e del batterista catanese Andrea Normanno. «La serata di chiusura si terrà alla Villa Romana del Casale, dove radici e avanguardie si uniranno per dar vita a un’esperienza unica: da uno dei siti storici più belli ed importanti del mondo, vivremo insieme la nostra prima alba».
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