13 Giu 2023

Monetine: il mondo bancario fa rete per combattere la violenza economica di genere

Scritto da: Brunella Bonetti

Un terzo delle donne che si rivolgono ai centri antiviolenza è vittima della violenza economica di genere, poco nota ma tanto sottile quanto pericolosa. Per conoscerla e mettere in campo gli strumenti per affrontarla, Fondazione Finanza Etica ha sostenuto la nascita di Monetine, un progetto che si rivolge tanto alle vittime quanto al settore finanziario e bancario per debellare finalmente questo grave problema.

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La violenza economica di genere, ovvero l’insieme delle azioni volte a impedire a una donna di essere indipendente a livello economico e di gestire liberamente il proprio denaro, è tra le forme più dure di sopraffazione non fisica. Ciononostante, è un fenomeno ancora poco indagato, anche se riguarda il 33% delle donne che si rivolgono a un centro antiviolenza. Per far fronte a questo problema nasce Monetine, una piattaforma di attivismo civico e finanziario nata per aiutare le donne seguite e ospitate dai centri antiviolenza che si trovano in condizione di fragilità economica ad avere strumenti concreti di empowerment ed educazione finanziaria. 

Monetine in particolare vuole rivolgere questi strumenti alle donne vittime di violenza, che quasi sempre lo sono anche di violenza economica, e a tutto il contesto sociale che le circonda, dalle banche alle operatrici dei centri antiviolenza. Ce ne parlano meglio due promotori del progetto. Ne parliamo con Siamo Barbara Setti, project manager di Monetine per conto di Fondazione Finanza Etica, e Lorenzo Giorgi, fondatore e direttore esecutivo di Glocal Impact Network, società che si è aggiudicata il bando e ha realizzato il progetto.

Come nasce il progetto Monetine?

Il progetto nasce da un bando di Fondazione Finanza Etica dal titolo Mio il denaro mia la scelta realizzato grazie al fondo utili di Etica Sgr, la società di gestione del Gruppo Banca Etica e rivolto a progetti di educazione finanziaria verso donne adulte vulnerabili. Per parteciparvi abbiamo deciso di sostenere il progetto di Glocal Impact Network, che ha vinto su oltre 30 proposte presentate.

azzurra rinaldi
Azzurra Rinaldi, collaboratrice del progetto Monetine

Abbiamo ritenuto di grande interesse la visione integrata del problema e di come poterlo affrontare dai diversi punti di vista: per la prima volta i programmi di educazione finanziaria sono stati pensati per coinvolgere non solo le donne in condizione di vulnerabilità economica e le persone che operano nei centri antiviolenza, ma anche gli operatori e le operatrici bancarie che possono svolgere un ruolo importante nell’individuare le situazioni a rischio.

Chi vi ha contribuito e lo ha reso possibile?

Il progetto Monetine è realizzato in collaborazione con esperte di educazione finanziaria e attiviste come Azzurra Rinaldi, Ami Fall ed Ella Marciello. È partito con una sperimentazione in alcuni centri antiviolenza in Toscana – La Nara di Prato, Artemisia a Firenze, Luna di Lucca – e nelle prossime settimane sarà avviato anche in Campania, presso il Less a Napoli.  Il coordinamento è a cura di Glocal Impact Network con il supporto di Fondazione Finanza Etica.

Tra i molti partner del progetto, ce n’è qualcuno di cui vorreste dire di più, perché particolarmente importante per Monetine?

Un particolare ringraziamento va alle 106 persone di Banca Etica impiegate nel rapporto diretto con la clientela privata, le quali hanno risposto a un questionario sulla consapevolezza riguardo la violenza economica e sul come saperla riconoscere e fronteggiare. Importantissima è stata l’attenzione e il coinvolgimento di tutte le persone lavoratrici della Banca verso un progetto che per la prima volta si rivolge anche agli istituti di credito con una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle persone che operano allo sportello e addette ai crediti; questa risposta ci conferma l’importanza del progetto.

La violenza economica, come in generale la violenza di genere, non è un atto che nasce dentro l’individuo, ma è un problema sociale e sistemico causato dalle logiche patriarcali del potere

Cos’è Glocal Impact Network e che legame ha con Monetine? 

Glocal Impact Network è un laboratorio composto da designer e innovatori sociali che si occupa di consulenza e progettazione per l’innovazione allo sviluppo e mette a fattor comune aziende, ONG e mondo della ricerca per promuovere lo sviluppo sostenibile. Riesce a progettare unendo lo scopo con le competenze per disegnare il percorso verso futuri desiderabili, utilizza il design per affrontare le sfide del presente e generare un cambiamento nel mondo che abitiamo. GIN è il soggetto che realizza l’iniziativa.

Quali sono le motivazioni alla base di Monetine e con quali finalità nasce questo progetto?

Glocal Impact Network ha disegnato questo progetto per far vedere come si può uscire dalla logica progettuale del modello reattivo e passare a un modello proattivo. Non si può più rispondere a un’emergenza in maniera reattiva in base ai problemi, bisogna piuttosto affrontare le nuove sfide in maniera sempre più sistemica, analizzando i contesti e immaginando gli scenari futuri. 

Per la prima volta i programmi di educazione finanziaria sono stati pensati per coinvolgere non solo le donne in condizione di vulnerabilità economica e le persone che operano nei centri antiviolenza, ma anche gli operatori e le operatrici bancarie, che possono svolgere un ruolo importante nell’individuare le situazioni a rischio. Affrontare il problema dell’indipendenza economica senza lavorare con gli operatori bancari infatti ci sembrava limitativo. 

la nara prato
In particolare a chi si rivolge Monetine e con quali scopi?

La piattaforma si rivolge alle donne ospiti nei centri antiviolenza, prime destinatarie del progetto, che devono riconquistare o costruire da zero il rapporto con il denaro e con gli istituti finanziari; alle operatrici dei centri antiviolenza, affinché abbiano gli strumenti per supportare le donne vittime di violenza nell’accesso in banca; e alle persone che operano allo sportello e addette ai crediti, che potrebbero modificare in maniera profonda l’approccio nei confronti della violenza economica, limitando situazioni di potenziale rischio.

La violenza economica di genere è una forma poco nota, ma molto diffusa di coercizione e maltrattamento femminile. Perché questa misconoscenza e quali sono le sue conseguenze?

La limitazione della libertà economica delle donne, come avviene per gli abusi di natura psicologica, è poco nota soprattutto perché spesso è difficile da riconoscere, soprattutto quando è calata in contesti culturali che giustificano il fatto che sia l’uomo a detenere il controllo economico.

È molto pericolosa invece perché, oltre a incidere sul benessere mentale delle vittime e ad allontanarle dalla sfera delle relazioni sociali, il controllo economico compromette lo sviluppo personale e professionale di chi lo subisce, rendendo spesso le vittime completamente dipendenti dal partner per ogni aspetto della vita quotidiana. La violenza economica, come in generale la violenza di genere, non è un atto che nasce dentro l’individuo, ma è un problema sociale e sistemico causato dalle logiche patriarcali del potere all’interno della società. 

monetine
A che fase è Monetine?

Monetine è online dal 1° di giugno. Dal 1° luglio saranno disponibili i corsi online di educazione finanziaria per le donne ospiti dei centri antiviolenza, a cura di Ami Gabriella Fall. In pochi giorni ci hanno contattato sette nuovi centri antiviolenza che intendono partecipare al progetto e persone volontarie che intendono mettere a disposizione le loro competenze per fare crescere il progetto anche in forma di contenuti.

Immaginando risultati concreti e immateriali, cosa ci si aspetta da questo progetto? 

Da un punto di vista immateriale, vogliamo fare crescere la consapevolezza del problema della violenza economica di genere verso la società civile. Il progetto infatti ha come obiettivo di coinvolgere almeno un centro antiviolenza per ogni regione italiana e le prime risposte sono molto soddisfacenti. Da un punto di vista di risultati concreti invece, all’interno del sistema bancario si vuole convogliare l’attenzione su un tema ancora non affrontato, proponendo progetti formativi per le persone che operano negli istituti finanziari, ma anche metodologie interne che segnalino e attivino risposte nei casi in cui si incontri questo tipo di violenza allo sportello.

Ci sono state, ci sono o pensate ci saranno delle problematiche e ostacoli nella sua realizzazione?

Il tempo. Tuttavia, sicuramente il lavoro con le donne ospiti dei centri antiviolenza è un lavoro delicato, che richiede attenzione, professionalità e tempo. Quindi non consideriamo un problema eventuali slittamenti cronologici rispetto alle tempistiche che ci siamo proposti.

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