A Viganella uno specchio riflette il sole per illuminare il paese dai mesi di buio
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Verbania - Immaginate un piccolo paese di montagna. Un paese, come molti altri centri alpini, ma destinato a rimanere buio per diversi mesi l’anno. Sì perché in Valle Antrona e più precisamente a Viganella, oggi frazione del Comune di Borgomezzavalle, l’11 novembre l’ultimo raggio di sole sparisce dietro alle vette, dando inizio a un inverno che non vede albe e non vede luce per 83 giorni, fino ai primi di febbraio.
La storia di Viganella ha fatto il giro del mondo, perché proprio qui, diciassette anni fa, un sindaco visionario ha deciso di fare un dono ai suoi abitanti: riportare il sole. Parliamo dell’allora sindaco di Viganella Pier Franco Midali, che insieme all’architetto Giacomo Bonzani si è avventurato in un progetto che molti, all’epoca, avrebbero considerato folle: progettare uno specchio rotante da collocare sulla montagna per riflettere i raggi nascosti del sole e illuminare, dopo secoli di buio invernale, la piazza del paese.
UNO SPECCHIO PER RIPORTARE IL SOLE SUL PAESE
La vicenda ha avvio nel 1999, quando Pier Franco Midali era il Sindaco in carica. «Nel 1999 contattai il mio amico e architetto Giacomo Bonzani per un progetto urbanistico di ridisegnazione della piazza del Comune. Per l’occasione volevo realizzare una meridiana, strumento che mi ha sempre affascinato», racconta Midali.
«Fu proprio in quell’occasione, in cui ci mettemmo a disquisire sulla posizione del sole, che raccontai al mio collega qualcosa che fino a quel momento ancora non sapeva: ovvero che la dorsale alpina che ci separava dalle Valle Anzasca ci portava via il sole dall’11 novembre al 2 febbraio, per un totale di 83 giorni di freddo e buio. Fu allora che mi venne un’idea, che si trasformò presto in una proposta, e gli dissi: “Tu che sei architetto, realizza un progetto per far arrivare il sole a Viganella e io che sono amministratore, costi quel che costi, lo realizzerò”».
IL PROGETTO
Da semplice proposta a scommessa collettiva: dal momento in cui Pier Franco Midali pronunciò quelle parole, senza neanche saperlo, cambiò per sempre il destino di questo piccolo paese. «Nel 2005 abbiamo realizzato il nostro progetto: uno specchio solare che abbiamo da subito presentato a un bando provinciale che promuoveva progetti innovativi». Nonostante l’impegno, il progetto però non vinse, ma l’interesse verso quell’idea tanto folle quanto geniale, attirò negli anni l’interesse di molti: e in molti arrivarono a Viganella, come le più note troupe televisive e testate giornalistiche, dalla CNN alla BBC, dal The Guardian ad Al Jazeera alle redazioni provenienti da Olanda o Giappone.
«Abbiamo compreso che la nostra idea aveva realmente una portata innovativa e non ci siamo dati per vinto. Negli anni successivi alcuni enti e fondazioni locali hanno creduto in noi e ci hanno aiutato a finanziare il progetto». Tra queste la Fondazione Comunitaria del VCO e la Provincia del Verbano Cusio Ossola, ai quali il Comune di Viganella ha aggiunto la sua quota, per un costo totale di 99.000 euro.
NATURA E TECNOLOGIA
Lo specchio è stato collocato all’Alpe Scagiola, che si trova a 1100 metri di altitudine e a una distanza di 997 metri dal borgo di Viganella. Così il progetto racchiude concetti di astronomia, matematica e tecnologia, messi a punto dall’ingegnere Emilio Barlocco che ha ideato un sistema computerizzato oleodinamico che permette quotidianamente la rotazione dello specchio.
Lo specchio, che misura 40 metri quadri – 8 metri di larghezza per 5 metri di altezza –, è stato progettato per avere un doppio movimento: uno da est a ovest e uno altazimutale da nord a sud. Tutte le mattine si posiziona a est per fare il movimento esatto e contrario rispetto a quello che fa la terra fa quando gira intorno al sole e proprio in questo modo continua a mantenere fissa la sua luce sulla piazza del paese.
«Nella pratica, durante i giorni antecedenti al solstizio invernale, in cui progressivamente il sole si abbassa, lo specchio si alza per catturare i raggi. All’opposto, dai giorni che seguono il solstizio di inverno, in cui progressivamente il sole si alza all’orizzonte, lo specchio si abbassa per continuare a proiettare il sole su Viganella. La sera invece mantiene una posizione di riposo e sfrutta, in caso di pioggia, il lavaggio automatico dello specchio».
Possiamo dire che quella di Viganella è stata un’esperienza non solo coraggiosa, ma soprattutto pionieristica: è stato infatti il primo paese al mondo a portare artificialmente il sole laddove la natura non era riuscita prima. Tutto questo nel totale rispetto dei luoghi e senza impattare sul paesaggio circostante. Così la semplice intuizione di un Sindaco si è trasformata in un esempio virtuoso, capace di essere replicato in altri contesti per migliorare la vita delle comunità locali.
«Tutti gli anni a Viganella ricordiamo e celebriamo le due date che da sempre hanno segnato la scomparsa e il ritorno del sole: sono l’11 novembre – che neanche a farlo apposta corrisponde all’estate di San Martino, in cui il sole arriva per l’ultimo giorno illuminare la parte alta del paese – e il 2 febbraio, che è il giorno della candelora, ovvero il giorno della luce».
Sono passati 17 anni e lo specchio non ha mai smesso di illuminare il paese, generando un successo che nessuno avrebbe potuto immaginare. «Noi come comunità abbiamo sempre avuto una nostra cultura e identità forte, ma anche per via della nostra posizione geografica siamo sempre stati chiusi in noi stessi. Il successo che ha generato il progetto ci ha dato l’opportunità di entrare in contatto con tutte le persone che in questi anni sono venute a farci visita e che hanno portato un grande bagaglio culturale che ci ha arricchito e di cui sono molto grato».
In questi anni il progetto è stato infatti di ispirazione per molti e non è mancata la volontà di replicarlo, come nel caso di un giovane laureando che ha scelto di approfondire il progetto dello specchio come caso studio in un paese della Valle d’Aosta o come l’amministrazione di Rjukan, in Norvegia, che ha fatto visita a Viganella – dopo la fusione, Comune di Borgomezzavalle – e ha realizzato il progetto, migliorandolo e adeguandolo al contesto scandinavo.
«Tu fai il pioniere ed è bello vedere che dopo di te arriva qualcuno che prende spunto e migliora le cose. Dagli adulti ai bambini vogliamo diffondere la consapevolezza che il sole è gratuito e infinito. Tutti possiamo sperimentarci e “giocare con il sole” per imparare qualcosa di nuovo e utile per le nostre comunità».
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