6 Giu 2023

Il teatro ragazzi che fa bene anche agli adulti

Scritto da: Cecilia Moreschi

Che ruolo può avere il teatro ragazzi nel percorso educativo? Può essere fondamentale non solo nel facilitare l'assorbimento delle conoscenze, ma anche nel formare il carattere di giovani studenti e studentesse. Attenzione però: è uno strumento che va usato in maniera consapevole e accorta, anche e soprattutto da parte degli adulti.

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In alcune nazioni sia europee che d’oltreoceano il teatro ragazzi è una materia curricolare alla stregua di arte e musica. Viene insegnato nelle scuole sia primarie che secondarie con indiscussi benèfici effetti su tutti gli allievi. Ma l’arte scenica fa capolino anche nello svolgimento delle altre discipline: infatti sono innumerevoli gli articoli e le testimonianze su quanto sia enormemente più funzionale la didattica se svolta recitando, sia per quanto riguarda le materie umanistiche come storia o letteratura, che quelle scientifiche come scienze o geografia.

Nel nostro Paese invece il teatro non è ancora – purtroppo – materia curricolare a tutti gli effetti. Nondimeno, sono sempre più numerosi gli istituti di ogni ordine e grado che offrono agli studenti il laboratorio teatrale, il più delle volte condotto da esperti esterni, come occasione di crescita e acquisizione di competenze corporee, linguistiche, relazionali. Ma talvolta succede che un/una dirigente illuminato/a chieda a un esperto del settore una formazione specifica per i propri docenti, affinché questi ultimi possano poi utilizzare nelle proprie classi le tecniche teatrali acquisite per arricchire la didattica delle rispettive discipline.

È stato il caso di un liceo classico dove ho svolto recentemente quattro incontri. I docenti che vi hanno partecipato si sono fin da subito messi in gioco con grande coraggio, interesse e collaborazione. Man mano che le ore passavano, l’entusiasmo aumentava sempre più, così come aumentavano le idee e le proposte su come utilizzare le varie attività con i ragazzi. Fiorivano congetture rispetto agli studenti più fragili, a quelli troppo sicuri di sé, ai timidi e introversi, a quelli con piccoli o grandi disturbi linguistici o comunicativi.

teatro ragazzi 1

Pian piano è stato chiaro a tutti quanto con il teatro non si raggiungano solo obiettivi didattici riguardo all’apprendere in maniera più profonda Pirandello, Shakespeare o Molière, ma si lavori contestualmente sull’inclusione, la dispersione scolastica, la partecipazione e la collaborazione, l’ascolto, l’empatia, l’amicizia e tanto altro ancora. L’esperienza teatrale coinvolge corpo, anima, pensieri, voce, emozioni. Coinvolge l’essere umano nella sua totalità. Di conseguenza non lascia indenne nessuno che vi prenda parte con autenticità e sincera volontà di apprendere, a qualsiasi età.

I docenti hanno partecipato al corso per acquisire tecniche da spendere successivamente con i propri allievi. Il desiderio di migliorarsi, il non ritenere di sapere già tutto il necessario sulla didattica, fa loro enormemente onore: sono questi gli insegnanti che rendono più bella la nostra scuola ed estremamente valido il percorso che i nostri figli fanno all’interno di essa. Ma il teatro, arte millenaria di inenarrabile grandezza, non si ferma qui. Esso elargisce sempre abbondanti doni a chi gli si affida con coraggio e sincerità.

Ed ecco quindi che ciascun corsista si è trovato a scoprire aspetti di sé che ignorava; ha instaurato nuove relazioni con tutti gli altri; ha avuto la possibilità di vedere i colleghi nella loro autenticità, scevri da ruoli e strutture sociali che nascondono, appesantiscono, confondono; ha scoperto e messo a frutto i propri talenti. Ma, cosa ancor più preziosa, ha fatto esperienza di quanto le mancanze non vadano nascoste, bensì possano essere mostrate a tutti e insieme agli altri sia più facile affrontarle, migliorarle e persino riderci su.

teatro ragazzi 2

A un certo punto però è fuoriuscito un argomento davvero interessante. Una delle docenti mi ha raccontato di cinque suoi allievi che erano nella stessa classe anche alle scuole medie. Lo scorso anno hanno preso parte a uno spettacolo sul bullismo che in città ha avuto grande risonanza, tanto da essere messo in scena più volte, in vari contesti. Eppure, ha notato la docente, i cinque ragazzi non sono affatto cambiati dopo aver recitato in uno spettacolo che parla di un argomento tanto importante.

Anzi, in classe stanno sempre tra di loro, non considerano in alcun modo i compagni, soprattutto i ragazzi meno popolari e accattivanti; interrompono gli altri rispondendo sempre per primi alle domande dei vari professori; soverchiano i compagni e tendono a prendersi tutto lo spazio. Il racconto di questi accadimenti è l’occasione per riflettere insieme a tutto il gruppo sull’imprescindibile responsabilità degli adulti che guidano i ragazzi nell’esperienza teatrale.

Se la maggiore preoccupazione del/della regista è confezionare un bello spettacolo in cui dare i ruoli migliori agli allievi più talentuosi affinché la resa scenica sia la migliore possibile, è chiaro che i giovanissimi attori introietteranno che il teatro è talento, protagonismo, riflettori; che i più bravi vanno avanti, gli altri restano indietro ed è giusto così.

Sono innumerevoli gli articoli e le testimonianze su quanto sia enormemente più funzionale la didattica se svolta recitando

Il teatro insegna, il teatro forma: sta a noi adulti fare attenzione a cosa vogliamo far passare ai nostri allievi. Non dovremmo mai dimenticare che nell’età evolutiva il teatro è uno strumento, non il fine ultimo; e in quanto tale, può essere utilizzato in tanti modi diversi. In tutti questi anni ho incontrato decine di ragazzi che avevano fatto teatro a scuola ed erano rimasti male dall’esperienza in quanto gli erano state affidate pochissime battute nello spettacolo finale mentre i loro amici ne avevano a bizzeffe; ragazzi timidi rimasti esattamente nella stessa condizione, mentre i particolarmente estroversi venivano apprezzati, lodati, messi costantemente al centro della scena.

Alla stregua di discutibili programmi televisivi in cui si fa giocare a bambini e ragazzi il ruolo degli adulti e li si pone sotto i riflettori solo per il loro talento, spesso il teatro a scuola viene utilizzato come fossimo già all’Accademia Silvio D’Amico a formare professionisti. Ci si dimentica che nel binomio teatro ragazzi, la parola importante è ragazzi, non teatro. Ben vengano, dunque, professori come quelli che ho appena incontrato: professionisti che hanno a cuore il benessere dei ragazzi e la loro crescita armoniosa. Sarà con adulti come loro che il teatro fatto a scuola non formerà attori. Formerà persone.

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