20 Giu 2023

Stefano Berlini: “Venite a sperimentare gli effetti benefici del digiuno cosciente”

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Sono molte le persone che sostengono che il digiuno cosciente abbia effetti molto positivi sull'organismo, ma anche sullo spirito e sulla mente, specialmente se accompagnato da pratiche come yoga, meditazione e camminate in natura. Se questa pratica vi può interessare potete provare a sperimentarla dal 29 luglio al 3 agosto al centro di ecologia applicata Autosufficienza, in compagnia di Stefano Berlini, formatore e responsabile area scientifica del centro.

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Cesena, Emilia-Romagna - «Il digiuno ha effetti estremamente misurabili, percepibili e ripetibili sul corpo, ha effetti straordinari più sottili sulla mente e sul sistema emotivo. Sono tante le persone che, a seguito del digiuno o durante il digiuno, sistemano conflitti storici mantenuti in vita dalle infiammazioni, altri prendono decisioni essenziali per la loro vita. Quando si comprende quali procedure attiva dentro ognuno di noi il digiuno, si semina nella propria coscienza uno strumento che si potrà riutilizzare in futuro e che ha una ricaduta più o meno eterna sulla propria vita». 

Stefano Berlini, formatore e responsabile area scientifica di Autosufficienza, descrive così gli effetti di un digiuno cosciente. Tutti i popoli antichi del mondo, tutte le grandi tradizioni spirituali hanno nella propria cultura pratiche di digiuno. Anche la medicina lo ha utilizzato per secoli come terapia prima che i farmaci prendessero il sopravvento. Durante il ritiro di digiuno cosciente, dal 29 luglio al 3 agosto 2023 presso il centro di ecologia applicata Autosufficienza, sarà possibile toccare con mano e sperimentare in prima persona gli effetti positivi della pratica. Attraverso il digiuno sarà possibile accedere e riconoscere le infinite capacità intrinseche dell’essere umano e stimolare un processo di autoguarigione che permette di riconnettersi con la parte più profonda di noi stessi.

stefano berlini digiuno

Il nostro organismo è progettato per sopportare tempi anche lunghi di digiuno, che sono stati spesso necessari nella storia dell’umanità per superare periodi di mancanza di cibo. Le nostre cellule vivono normalmente bruciando glucosio per produrre l’energia necessaria alle loro funzioni. A riposo, l’organo che consuma più glucosio è il cervello. Durante i primi due giorni di digiuno l’organismo consuma tutte le sue riserve di glucosio per poi passare ai grassi. In questa fase si producono corpi chetonici, sostanze simili all’acetone che costituiscono un ottimo nutrimento per le cellule nervose e un discreto nutrimento per cuore e muscoli. Non viene a mancare quindi l’energia necessaria a mantenere viva la nostra mente e anche per consentirle di trovare cibo.

Praticando il digiuno si attiva un programma di sopravvivenza delle cellule, detto autofagia – letteralmente “mangiare sé stessi” –, per cui le cellule sopravvivono consumando tutto quello che al loro interno non è indispensabile per la sopravvivenza: organelli intracellulari mal funzionanti o non essenziali e depositi di proteine mutate e altro materiale di scarto che ostacola il buon funzionamento delle cellule. «Tutte le volte che tolgo qualcosa mi ritrova più ricca», commenta Elena, una partecipante alla passate edizione del corso di digiuno cosciente; per Esmeralda, invece, «si aprono mondi che prima erano completamente sconosciuti»; Roberta riesce a leggere senza occhiali, esercizio impossibile da immaginare prima. 

Durante il digiuno si ha la possibilità di incontrare e contattare il proprio corpo in una maniera completamente nuova. Ecco perché associare pratiche meditative, yoga o movimento biologico può avere degli effetti ulteriormente positivi. Durante il ritiro di digiuno cosciente organizzato dal centro Autosufficienza infatti, sarà possibile svolgere pratiche di pranayama e yoga, forest bathing, movimento biologico, camminate per i boschi dell’appennino romagnolo e meditazione di consapevolezza insieme a Stefano Berlini, Massimo Forcellini, Tommaso Carmenati, Francesca Boda e Giulia Sama. 

«Non introdurre nutrimento mette il corpo nelle condizioni di attivare un processo che va a liberarsi di vecchie scorie. Questo è quello che avviene anche durante la pratica meditativa di consapevolezza, per questo credo che possa essere utile associare le due cose», commenta lo psicologo Massimo Forcellini. 

Praticando il digiuno si attiva un programma di sopravvivenza delle cellule, detto autofagia, letteralmente “mangiare sé stessi”

Lo stesso vale per il movimento biologico. «Se da un lato il corpo non è impegnato nelle attività di scomposizione e assimilazione del cibo, dall’altro è molto attivo perché il digiuno costituisce per il corpo un campanello d’allarme. Durante il digiuno quindi si è spesso molto recettivi e acuti, si hanno delle intuizioni che non arrivano in altri momenti. Inserire durante questo percorso un’attività di movimento biologico, che attenziona questo tipo di sentire, può essere davvero molto forte», racconta Francesca Boda, insegnante di movimento biologico. 

Gli stili di vita, il consumismo, una vita spesso priva di contatto con la Natura ci hanno portato a dimenticare la nostra capacità innata di ascoltare non solo con la testa, ma anche e soprattutto con la pancia e il cuore. È proprio questo ascolto che può aiutarci a superare quei limiti che ci sono stati o ci siamo imposti, generando un livello di benessere superiore. Attingendo alle nostre risorse innate interiori, che abbiamo dimenticato o che non sappiamo di avere, anche la nostra quotidianità può migliorare. 

Se desideri approfondire il tema del digiuno, incontrare e contattare il tuo corpo in maniera nuova, clicca qui

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