SOU, la Scuola di Architettura per Bambini, dà il via alla sua seconda edizione ligure
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Savona - Ho sentito parlare per la prima di SOU, ovvero della Scuola di Architettura per Bambini, qualche anno fa e ricordo che ne rimasi fin da subito affascinata nonostante sapessi ancora solo superficialmente di cosa si trattasse. Man mano che il tempo passava e la scuola proseguiva il suo percorso la mia voglia di approfondire e sostenere questo progetto è aumentata, accentuandosi ancor di più con l’apertura anche in Liguria, con la sua prima edizione ad Alassio.
L’idea di una scuola che mette al centro dei propri obiettivi lo sviluppo di capacità come la riflessione, la progettazione, per poi passare solo successivamente all’azione, mi risuonava. Ricevo una mail pochi giorni fa con la comunicazione di una seconda edizione, programmata per quest’estate, che si terrà ad Albenga. Contatto quindi subito Cristina Vignone per approfondire meglio il progetto con lei.
Cristina, cos’è SOU?
SOU – che viene da Sou Fujimoto, un architetto giapponese – è la prima Scuola di Architettura per bambini in Italia e tra le prime al mondo. Attraverso la SOU si inietta consapevolezza e positività nel vecchio tessuto urbano, grazie a un sistema educativo che consente ai piccoli e futuri cittadini di essere educati alla libertà del pensiero, alla magia della creatività, alla vocazione a realizzare sogni collettivi e al desiderio di rendere possibile l’impossibile.
Grazie a un programma transdisciplinare, la scuola SOU stimola infatti la riflessione, la progettazione e l’azione, portando all’interno di progetti cittadini, processi di innovazione partecipativi che hanno impatto sulla cittadinanza e su spazi destinati alla condivisione e alla socialità promuovendo un’educazione valoriale dei più piccoli.
Ci parli della sua apertura anche in Liguria? Quando e come è avvenuta?
Devo fare un po’ di cronologia. Nel 2016 nasce SOU School of Architecture for Children ideata da Florinda Saieva e Andrea Bartoli fondatori di Farm Cultural Park, il centro culturale internazionale nato nei Sette Cortili di Favara nel giugno 2010. Nel 2019 poi SOU esce, per così dire, dai Sette Cortili di Farm, iniziando ad avere vita propria. In quel periodo io avevo terminato il master IUAV di II livello URISE Rigenerazione urbana Innovazione Sociale, e avevo scelto Farm per il tirocinio previsto. Mi sono trovata così a lavorare con Silvia Forese e insieme abbiamo avviato lo spin off SOU a domicilio, portando la scuola di architettura per bambini in alcune scuole di Favara e Agrigento.
L’anno successivo nasce poi SOU Fly, mia idea sviluppata poi attraverso la tesina del Master; in questo nuovo progetto ho immaginato una scuola di formazione per architetti, insegnanti che condividono i valori della SOU e desiderano diffonderli nelle loro città e nei diversi territori. A ciò si unisce anche la nascita di SOUper, ovvero un’associazione no profit per la diffusione dei valori SOU, di cui sono cofondatrice.
SOUper organizza così il primo corso di formazione e a ottobre aprono sette nuove scuole in giro per l’Italia – con non poche difficoltà a causa della didattica a distanza – e quando giunge finalmente l’estate iniziamo a immaginare un’esperienza con attività all’aperto. Decido così di avviare SOU Summer Alassio 2021/22. A seguito di nuovi corsi di formazione e aggiornamenti la SOU si diffonde in numerose regioni italiane e oggi conta oltre 500 bambini coinvolti in età dai 7 ai 12 anni; il prossimo ottobre sanno oltre 20, tra grandi città e piccoli paesi, a ospitare SOU.
Perchè hai deciso di aprire qui questa scuola?
Da meno di un anno mi sono trasferita ad Alassio – era la primavera 2021 – e c’erano ancora restrizioni per il Covid; in associazione abbiamo quindi pensato a cosa si poteva fare per aiutare i bambini e le bambine a lasciare gli schermi della dad e fare un’esperienza con i corpi, in presenza. Volevamo farli stare insieme per un’esperienza creativa. Immaginiamo la SOU 1 di 3Summer e decido di portarla qui. Inoltre, è stata anche l’occasione per conoscere le persone intorno a me e provare a creare comunità nel luogo dove ho scelto di vivere.
Quali sono state le più grandi soddisfazioni della scorsa edizione e quali le più grandi difficoltà?
La gioia più grande è osservare bambine e bambini immersi nel proprio corpo, spirito e mente durante le attività dei laboratori. Molte soddisfazioni le ho avute dalle famiglie che mi hanno scritto per manifestare gratitudine per l’iniziativa che non è intrattenimento, bensì un percorso importante per un’educazione di valore. Inoltre provo soddisfazione nel vedere le comunità intorno a me essere sempre più collaborative. Difficoltà? Non saprei. C’è stato qualche intoppo che è diventato opportunità di guardare oltre e trovare soluzioni che poi si sono rivelate migliori delle prime prese in considerazione. Insomma, difficoltà ce ne sono, ma sono superabili e da esse si può trarre vantaggio.
Quali sono gli obiettivi che vi siete dati come scuola ligure?
Non parlerei di scuola ligure, perché ci sono diverse esperienze SOU in Liguria infatti dopo SOU Summer Alassio 2021 da me diretta, ad ottobre 2022 a Savona è arrivata SOUx a domicilio, adesso con Valentina Pezzillo ed Eleonora De Vecchi stiamo avviando Summer Albenga per il prossimo luglio e ad ottobre 2023 aprirà SOUx Genova.
I gruppi di lavoro di Alassio, Savona (direttrice una architetta), Albenga, Genova (direttore un architetto) sono diversi: il progetto SOU è flessibile e adattabile e ciascun direttore porta nel progetto le proprie competenze e la propria esperienza. Detto ciò, credo che tutto si possa riassumere in un unico obiettivo: contribuire a educare bambini e bambine per avere in futuro cittadini più consapevoli, rispettosi di sé stessi, degli altri, dell’ambiente a cui tutti apparteniamo e costruire società eque, aperte ed ecologiche.
Ci racconti dell’edizione 2023? Come sarà organizzata e cosa prevede?
Cinque incontri consecutivi a luglio in cinque sedi diverse sul tema dell’utopia, del sogno e dell’energia per trasformare l’impossibile in possibile. Ho subito scritto al Comune e all’Ordine degli Architetti per i patrocini. Contatto tutte le scuole da Andora a Borghetto S. S. per divulgare l’iniziativa e comincio a chiamare i docenti: un importante architetto con studi prestigiosi a Genova, Milano e Parigi; una esperta e appassionata progettista culturale con preziose esperienze laboratoriali con i bambini; esperti geologi e disaster manager per lavorare sulla consapevolezza della fragilità del territorio e dell’importanza della cura; un filosofo e artista per sognare in grande insieme.
Si dimostrano tutti entusiasti e confermano la loro presenza.Vorrei parlarti anche di un aspetto importantissimo per il buon andamento di questi progetti culturali basati sul volontariato: la creazione del team di lavoro. Al momento oltre a me, progettista e responsabile, con SOUper ci sono Valentina Pezzillo, che diffonde l’iniziativa, ed Eleonora De Vecchi, che collabora all’organizzazione degli incontri.
Stiamo cercando giovani tutor per i laboratori e studenti dell’artistico appassionati di fotografia per farci aiutare con le foto, i video e la comunicazione. Si parte con budget zero, siamo tutti volontari, la piccola quota di partecipazione che chiediamo alle famiglie serve per acquistare i materiali per i laboratori e rimborsare le spese di viaggio ai docenti.
Alla comunità, scuole, associazioni, attività artigianali e commerciali raccontiamo SOU e chiediamo di collaborare come possono; è un modo di favorire la condivisione e creare comunità. In passato non abbiamo avuto difficoltà a trovare sostegno, c’è chi ha messo a disposizione gli spazi per gli incontri, chi ha fornito le merende o l’acqua in vetro per i bambini, chi ha dato ospitalità ai docenti, chi ha fornito materiali per i laboratori e sono fiduciosa, anche Albenga collaborerà alla realizzazione dell’avventura SOU Summer 2023.
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