Riuso, riduzione e riciclo: così il Consorzio Chierese per i Servizi porta l’economia circolare in città
Seguici su:
Torino - Elettrodomestici, vestiti, giocattoli, oggetti di arredo. Quante volte ci è capitato di disfarcene semplicemente perché non più nuovi o magari perché – anche solo parzialmente – danneggiati? Sappiamo che il riciclo è una soluzione che guarda verso un modello di sviluppo e consumo più sostenibile, ma dobbiamo essere consapevoli che non è l’unica. Basti pensare che a livello europeo la Direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/EC), ci illustra la gerarchia di buone pratiche da mettere in atto affinché le normative e le politiche per il trattamento dei rifiuti generino il minor impatto ambientale possibile.
Guardando ai primi posti della piramide, scopriamo che al livello più alto non c’è la raccolta differenziata, bensì la prevenzione, a cui segue il riutilizzo e il riuso/riutilizzo e solo al terzo posto troviamo il riciclo. Capiamo bene che il primo passo da mettere in atto per un’economia più circolare e meno lineare è consumare meno e in modo responsabile.
IL CONSORZIO CHIERESE PER I SERVIZI, UN’ECCELLENZA IN AMBITO DI RIFIUTI
Lo sa bene il Consorzio Chierese per i Servizi, uno degli otto Consorzi obbligatori di bacino dell’ambito territoriale della Provincia di Torino, nonché realtà d’eccellenza in Piemonte e a livello nazionale. Fin dalla sua nascita il Consorzio si è battuto per dare vita a una vera e propria rivoluzione nella raccolta porta a porta e nella tariffa puntuale: il suo successo ne ha designato il primato (insieme al Consorzio del Novarese), sia per la raccolta differenziata, sia per la riduzione totale dei rifiuti indifferenziati, sia come minor costo per cittadino registrato in Piemonte, raggiungendo una percentuale di raccolta differenziata dell’83% nell’anno 2022.
Ne parliamo con il Direttore del Consorzio Davide Pavan, fermamente convinto che per raggiungere una maggior sostenibilità bisogni andare al nocciolo della questione, che è prima di tutto consumare meno. «Negli ultimi anni – dai primi del 2000 a oggi – ci siamo preoccupati soprattutto di perfezionare la raccolta differenziata, mandando grandi quantità di rifiuti a riciclo. Il nostro lavoro ci ha portato a percentuali alte da diversi anni. Raggiunto questo step, ci siamo chiesti in che modo potessimo contribuire a un cambio di mentalità in fatto di sprechi. Come dico sempre infatti il rifiuto migliore è quello che non viene prodotto».
ECO3R: DALLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI ALLA DIFFUSIONE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE
Così il Consorzio Chierese per i Servizi ha fatto una scelta virtuosa: intercettare il cittadino nel momento in cui si appresta a disfarsi di un oggetto, mostrandogli le alternative e incoraggiandolo a fare una scelta diversa. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente ha inaugurato Eco3R, progetto di Ecosistema Territoriale per la Riduzione, il Riuso e il Riciclo, promosso insieme al Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e co-finanziato da AtoR – Associazione d’Ambito Torinese per il Governo dei Rifiuti. Il progetto coinvolgerà i 19 Comuni aderenti al Consorzio per avvicinare scuole, famiglie e attività produttive del territorio ai temi dell’economia circolare. La missione è agire su più fronti per favorire il riutilizzo degli oggetti attraverso diverse iniziative.
La prima iniziativa ideata è la web app Bacheca del Riutilizzo, riservata ai cittadini del Consorzio Chierese. Attraverso l’app il cittadino può mettere “in vetrina” un oggetto che non utilizza più ma che è ancora in buone condizioni, permettendo a qualcun altro di consultare la bacheca e prenotare l’oggetto in questione. In questo modo donatore e ricevente si mettono in contatto promuovendo lo scambio e quindi il riuso di un bene. «La caratteristica di questa piattaforma è la possibilità di scambiare degli oggetti in forma totalmente gratuita. Basterà autenticarsi con Spid e accedere alla vetrina filtrando le categorie per la selezione dei prodotti».
La seconda iniziativa in programma è il Laboratorio del Riutilizzo: uno spazio fisico, il cui modello è quello dei noti Repair Cafè, diffusi in tutta Europa. «Il nostro intento è fornire, tramite l’aiuto di “volontari riparatori”, competenze adeguate ai cittadini per aggiustare gli oggetti. Lo scopo è quindi insegnare alle persone a riparare per creare una reazione a catena che diffonda nel tempo la cultura della riparazione».
Oltre al tema della riparazione, il concetto di Repair Cafè richiama la capacità di fare l’aggregazione e per questo l’obiettivo, oltre che ambientale ed economico, è anche sociale: «Ci piacerebbe da un lato coinvolgere gli studenti e le studentesse delle scuole proponendo visite al laboratorio, dall’altro allargare la partecipazione ai servizi socio-assistenziali del territorio. In questo modo vorremmo donare gli oggetti riparati alle persone bisognose e inoltre far imparare i metodi e mestieri della riparazione ai soggetti fragili o con disabilità, affinché diventino parte attiva della comunità».
Il Laboratorio del Riutilizzo intende essere un progetto virtuoso e pionieristico in quanto, come raramente accade, è gestito da un Consorzio locale. Sorgerà inoltre in un ampio spazio di 150 metri quadrati e sarà dotato di diverse postazioni che verranno occupate dai volontari riparatori.
A fianco della Bacheca e del Laboratorio, sorgerà anche un Centro di Riutilizzo, progettato insieme al Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. Pensato come complementare alla Bacheca del Riutilizzo, ci spiega Davide Pavan, «questa volta i beni non saranno solo “in vetrina” su un’app, ma saranno messi in esposizione in un luogo fisico». Lo spazio è chiaramente pensato per prendere e portare oggetti che diversamente sarebbero destinati allo smaltimento. Verrà realizzato in via Fontaneto a Chieri, nei pressi dell’attuale Centro di Raccolta: «La posizione adiacente al Centro di Raccolta è strategica in quanto permetterà alle persone, nello stesso viaggio, di usufruire di entrambi i servizi».
Un ultimo progetto consiste in una collaborazione con la startup innovativa Mercato Circolare fondata da Nadia Lambiase: ha permesso la mappatura di diverse attività presenti sul territorio quali comuni consorziati, associazioni, negozi o aziende che si sono distinte per promuovere un comportamento vicino ai principi di ECO3R. Attraverso la rete creatasi, «intende mettere in relazione utente e imprese per rafforzare le connessioni presenti sul territorio e ragionare in un’ottica collettiva sui temi dell’economia circolare».
UNA RIVOLUZIONE CHE GUARDA ALLA SOSTENIBILITÀ
«Per noi il progetto Eco3R vuole essere una scommessa, un tentativo concreto di cambiare le cose. Spesso le persone non sanno di avere un bisogno finché qualcuno glielo fa vedere. Io penso che in questo ambito, legato alla fruizione di beni, ci sia un bisogno sommerso e non dichiarato, che noi vogliamo far emergere».
Attraverso queste iniziative innovative e inclusive, il Consorzio Chierese per i Servizi si dimostra ancora una volta una realtà pionieristica, capace di cogliere una nuova sfida verso azioni di ricerca e di sperimentazione su un ambito territoriale esteso che coinvolge decine di amministrazioni comunali. E forse la chiave del suo successo risiede proprio qui, nella sua capacità di creare coesione tra amministrazioni comunali, sindaci, dipendenti, cittadini e imprese, facendo in modo che alle parole seguano fatti concreti.
Così, dopo l’introduzione della raccolta “porta a porta” e la tariffa puntuale che ha raggiunto il 92% della popolazione, ci troviamo davanti alla sua terza rivoluzione, che guarda sempre più verso una cultura di consumo e produzione responsabile. «Abbiamo una caratteristica peculiare di cui andiamo fieri: non ci avvaliamo quasi mai di consulenti esterni. Le cose cerchiamo di farcele da soli e nel tempo il Consorzio ha imparato a conoscere i bisogni del territorio. Così in questi anni ci siamo “sporcati le mani” e speriamo che le nostre iniziative che guardano al riciclo e al riuso possano mostrare ai cittadini che questa è un’occasione d’oro per cambiare insieme il mondo».
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento