28 Giu 2023

Nisida e i suoi artigiani: il futuro nelle mani degli ospiti dell’Istituto Penale per Minorenni

Nesis è una cooperativa sociale che gestisce un laboratorio di ceramica all'interno dell'Istituto Penale per Minorenni di Nisida. Rieducare attraverso l'arte e l'artigianato, trasmettere conoscenze sfruttabili anche fuori dall'Istituto e mostrare ai ragazzi di avere le capacità e la possibilità di scegliere sono gli obiettivi che Nesis si pone e che persegue con dedizione.

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Campania - Nesis in greco vuol dire “piccola isola”. Era il nome che portava un tempo Nisida, un isolotto vulcanico grande poco più di uno scoglio che fa parte dell’arcipelago dei Campi Flegrei. Nesis è anche il nome scelto da una cooperativa sociale che opera proprio sull’isola, all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni, gestendo e finanziando il laboratorio di ceramica “‘Nciarmato a Nisida”.

Tutti gli istituti penitenziari hanno scopo rieducativo e non punitivo. Tuttavia, l’ideale della nostra Costituzione si scontra spesso con un reale in cui la rieducazione è difficile da ottenere, soprattutto quando a commettere crimini sono persone adulte che per tutta la vita sono state immerse in contesti disagiati. «Quella della rieducazione però è una strada che deve essere sempre tentata e quando si tratta di ragazzi non so se sia più semplice o più difficile, ma è sicuramente doveroso».

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FESTA D’ESTATE A NISIDA

Con queste parole è iniziata la Festa d’estate a Nisida, che si è tenuta lo scorso 25 giugno. In questa occasione, eccezionalmente l’isola è stata aperta al pubblico per una manifestazione culturale e gratuita organizzata proprio dalla cooperativa Nesis, con lo scopo di raccontare e mostrare le attività che si svolgono tra le mura dell’Istituto.

La passeggiata, guidata da Yari Siporso, si è conclusa nel giardino dei poeti, un luogo immerso nel verde dove sono state raccolte ed esposte le parole con cui grandi poeti e scrittori hanno raccontato Nisida. Perché, come ha spiegato Yari, a dispetto delle esigue dimensioni l’isola è un luogo ricco di storia e di storie, scenario di leggende e di importanti vicende.

RIABILITARE I GIOVANI DETENUTI

Nel corso dei secoli, Nisida ha cambiato aspetto e funzione molte volte. È stata deposito di merci, luogo di villeggiatura, fortezza, teatro di torture e sofferenze. È diventata luogo di detenzione per minorenni durante l’epoca fascista, ma dopo la stesura dell’articolo 27 della Costituzione ha subìto l’ultima e radicale trasformazione. Non più carcere minorile, ma Istituto Penale per Minorenni. Non più luogo di punizione, ma di rieducazione e riabilitazione. Come ogni istituto penitenziario, lo scopo di Nisida è quello di rieducare ragazzi che hanno commesso crimini e di aiutarli a reinserirsi in società.

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E a Nisida, i ragazzi si recuperano. Secondo i dati dell’Associazione Antigone, per i diritti e le garanzie del sistema penale, l’Italia è il paese con il più alto tasso di recupero degli istituti penali per minorenni. Tra questi, Nisida risulta al primo posto. «Questo non significa che tutti i ragazzi che passano per Nisida vengono senza dubbio recuperati. Quello che cerchiamo di fare con le attività laboratoriali è trasmettere loro un messaggio: esiste la possibilità di scegliere. Se anche usciti da qui commetteranno altri reati, lo faranno con consapevolezza. Seguire una o l’altra strada diventa una loro scelta», ha spiegato Yari.

I LABORATORI DI CERAMICA E DI METALLI

I ragazzi detenuti a Nisida, durante la mattina frequentano regolarmente la scuola, mentre nel pomeriggio possono seguire su base gratuita e volontaria diverse attività laboratoriali. Una di queste è il laboratorio di ceramica “‘Nciarmato a Nisida”, attivato nel 2011 dalla fondazione Il meglio di te – ONLUS e in seguito affidato a Nesis, che ormai si autofinanzia tramite la vendita dei manufatti creati dai ragazzi. Il laboratorio di ceramica è stato riattivato nel 2011, sullo scheletro di un precedente progetto che purtroppo era stato abbandonato per mancanza di fondi. Nesis ha recuperato gli spazi, comprato nuovi forni e coinvolto i maestri, regalando al laboratorio una nuova vita.

Quella della rieducazione è una strada che deve essere sempre tentata e, quando si tratta di ragazzi, non so se sia più semplice o più difficile, ma è sicuramente doveroso

«Lo scopo non è far diventare tutti esperti ceramisti, ma insegnare ai ragazzi la cultura del lavoro. In questo modo imparano a progettare, a disegnare, a organizzarsi. Attraverso il lavoro artigiano, hanno la possibilità di conoscere le proprie potenzialità, di mettersi alla prova, di scoprirsi capaci di apprendere e di fare». I più volenterosi, compatibilmente con i fondi della cooperativa, vengono assunti con regolare contratto. «In questo modo si responsabilizzano. Hanno delle scadenze da rispettare, delle richieste da soddisfare e sanno che dal loro lavoro dipendono le sorti del laboratorio, perché la cooperativa non prende finanziamenti esterni».

Tanti sono i prodotti in ceramica che possono essere acquistati sul sito o presso lo showroom situato in via Tiberio 28. Piatti, tazze, oggetti d’arredo e utensili da cucina, variegati nello stile e nella colorazione. Il Vesuvio e il mare sono temi ricorrenti, espressione di un’identità comune e di un legame con una terra tanto bella e tanto ambigua.

A “‘Nciarmato a Nisida” si affiancano altri laboratori che perseguono i medesimi obiettivi. Durante la pandemia, la Fondazione Il meglio di te – ONLUS ha portato materiali e attrezzature per far nascere il laboratorio di metalli “NisidArte – officina creativa”. Collane, bracciali e spille, realizzate in rame o in ottone, sono ideate e create dai ragazzi dell’istituto. Anche queste possono essere ordinate online, a fronte di una donazione minima richiesta.

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OFFRIRE UNA POSSIBILITÀ DI SCELTA

«I ragazzi che entrano a Nisida lo fanno perché non hanno mai conosciuto alternative. Noi proviamo a offrirne una, a mostrare che è possibile anche per loro percorrere una strada diversa. Quando le persone comprano le loro creazioni si emozionano. Sono felici di scoprire che qualcuno ha apprezzato quello che hanno fatto, ne provano un’enorme soddisfazione». Ed è proprio questo sentimento di soddisfazione che può portarli a scegliere una vita diversa. «Questi manufatti sono prima di tutto un simbolo. Acquistarli può essere un modo di prendersi cura della nostra società e farlo è una responsabilità di tutti», ha concluso Yari.

Chi volesse sostenere questi progetti può farlo acquistando i prodotti, con una donazione o con il 5×1000. Inoltre, seguendo le pagine social sia di Nesis che di NisidArte, potrà essere informato su tutte le prossime iniziative e attività.

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