28 Giu 2023

Dalla stessa parte: la cooperativa che mette al centro chi sta “ai margini”

Scritto da: Lorena Di Maria

Era il 1983 quando il giovane Franco Malerba rimase paraplegico dopo un incidente. Oggi, a distanza di quarant’anni, lo ricordiamo grazie a un progetto di inclusione sociale che intende dare un’opportunità agli ultimi: parliamo della cooperativa Dalla Stessa Parte, attiva a Ciriè per aiutare persone con disabilità psico-fisiche, donne fragili e giovani in cerca di occupazione. Oggi la cooperativa è un vero e proprio presidio che sul territorio mostra concretamente cosa significa fare integrazione.

Salva nei preferiti

Torino - Dalla stessa parte: un augurio, un invito, ma anche il nome di una realtà che nasce da un terribile avvenimento per aiutare centinaia di persone in situazione di difficoltà. Siamo a Ciriè (TO), dove ha sede la Cooperativa Dalla Stessa Parte, che nasce con una missione: guardare dalla parte degli ultimi. Quando parliamo di “ultimi”, facciamo riferimento soprattutto a coloro che sono rimasti ai margini della società e del mondo del lavoro: persone con disabilità psico-fisiche, giovani in cerca di occupazione, migranti richiedenti asilo, donne fragili o persone inserite nei Centri Diurni.

Oggi la cooperativa è per loro un punto di riferimento e negli ultimi quarant’anni ha aiutato oltre 2500 persone e attivato circa 40 progetti di inclusione e partecipazione sociale. Come vi anticipavamo, questa realtà nasce da una storia difficile: quella del giovane Franco Malerba, che rimase paraplegico all’età di diciotto anni a causa di un incidente stradale che gli procurò lesioni irreversibili alla colonna vertebrale.

Dalla stessa parte2

La sua è la storia di un giovane con tanta voglia di vivere e che a partire da quel tragico evento inizia a confrontarsi e scontrarsi con un mondo segnato da innumerevoli discriminazioni verso le persone con disabilità: subisce infatti l’esclusione dal mondo del lavoro, l’assenza di opportunità di relazioni sociali, la marginalizzazione dovuta alle barriere architettoniche e alla scarsa sensibilità di chi gli sta intorno. Nonostante tutto però sceglie di reagire e di vedere nel problema la soluzione: quella di attivarsi per dare una mano a chi, come lui, vuole vedere riconosciuti i suoi diritti.

UN PERCORSO VERSO UGUAGLIANZA E DIGNITÀ

Nel 1976 a Torino Franco Malerba crea un gruppo di advocacy – l’UICEP – che a livello regionale e nazionale e si fa promotore dell’abbattimento delle barriere architettoniche e del rifiuto delle azioni di “solidarietà ipocrita”, di facciata, non finalizzate cioè a cambiare radicalmente le condizioni critiche delle persone con disabilità.

Negli anni partecipa come opinionista, per diffondere la voce delle tante persone portatrici di handicap e delle loro famiglie, sensibilizzando la comunità sulle difficoltà che vivono ogni giorno e sulle loro esigenze. Col passare degli anni si attiva anche su altri fronti e inizia ad allargare il campo dei diritti negati anche ad altre categorie: i bambini senza genitori, le famiglie in povertà, gli anziani soli.

Oggi la cooperativa coinvolge una rete di più di 50 attori tra cui imprese private, istituzioni, enti pubblici e realtà del terzo settore

Matura quindi la decisione di rendersi disponibile, con sua moglie Agnese, ad accogliere ragazzi in affido famigliare e il suo caso rappresenta il primo esempio in Piemonte di affido in nucleo famigliare con disabilità. Trasferitosi a Ciriè, negli anni cresce il suo impegno verso una maggior partecipazione civile, avvicinandosi soprattutto al tema del diritto al lavoro.

Così fonda nel 1983 la Cooperativa sociale Dalla Stessa Parte: da un lato intende dimostrare alle aziende che si può dare un’opportunità concreta a coloro che rimangono ai margini grazie a progetti di inclusione sociale e, dall’altro, vuole offrire una sede dove garantire l’occupazione a coloro che non avrebbero trovato posto in aziende profit. Franco è mancato il 25 dicembre 1993, ma il sogno ormai realizzato di una cooperativa che guarda agli ultimi continua a vivere tutti i giorni, grazie al suo impegno.

LA COOPERATIVA OGGI: UN NUOVO PROGETTO PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO

Oggi la cooperativa coinvolge una rete di più di 50 attori tra cui imprese private, istituzioni, enti pubblici e realtà del terzo settore; 5 aree di intervento nel laboratorio – assemblaggio, collaudo visivo e strumentale, confezionamento e inscatolamento, test funzionali, riparazioni – e diverse altre attività e servizi come l’accoglienza ai migranti, l’apicoltura, la gestione delle eccedenze alimentari e la manutenzione del verde urbano pubblico e privato.

Dalla stessa parte1

Per celebrare i quarant’anni della realtà, è in programma un grande evento che si terrà il 29 giugno a Ciriè, sotto la tensostruttura di Villa Remmert. Per l’occasione verrà presentato il Laboratorio Franco Malerba, un nuovo insediamento produttivo sostenibile a Lanzo che fornirà prodotti e servizi alle aziende locali e alla comunità, grazie all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Qui nascerà anche una nuova Comunità Energetica Rinnovabile per coprire il fabbisogno di energia elettrica di cittadini, oltre che attività commerciali, imprese, enti territoriali e autorità locali, con un impianto alimentato da fonti rinnovabili. Il Laboratorio recupererà inoltre un’area produttiva non più in uso nella struttura storica dell’ex Cotonificio Vallesusa. Tutto questo, seguendo sempre l’impegno nelle politiche attive per il lavoro a favore delle categorie più svantaggiate.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Scampia: via al progetto del Comune per la ristrutturazione e riqualificazione delle Vele
Scampia: via al progetto del Comune per la ristrutturazione e riqualificazione delle Vele

La rivoluzione “dolce” di Banda Biscotti: il riscatto nelle carceri passa per la pasticceria
La rivoluzione “dolce” di Banda Biscotti: il riscatto nelle carceri passa per la pasticceria

Still I Rise e il modello educativo che offre agli “ultimi” le possibilità migliori
Still I Rise e il modello educativo che offre agli “ultimi” le possibilità migliori

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Il boom dei fast food e la fine dell’identità – INMR Sardegna #58

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

|

Terapie psichedeliche: una soluzione ancestrale ai disturbi mentali?

|

Il futuro del vino tra crisi climatica e innovazione

|

Dalla crisi ecologica alla disumanizzazione delle guerre, l’amore è la risposta

|

Lo storyteller dell’acqua Zach Weiss e il nuovo paradigma per mitigare clima, siccità e alluvioni

|

Tyrrhenian Link: “La nostra lotta continua oltre lo sgombero del presidio degli ulivi”

|

Luana Cotena e il suo concetto rivoluzionario di capo d’abbigliamento

string(8) "piemonte"