5 Giu 2023

Confini: storie di chi vive nei territori interni e marginali

Scritto da: Lorena Di Maria

In questi mesi abbiamo dato vita al progetto Confini, un filone incentrato sul racconto di chi vive in territori marginali nonché uno strumento innovativo di partecipazione civica in Piemonte e Liguria. Vi raccontiamo le esperienze avviate in Lunigiana, nelle Quattro Province e in Val Pennavaire, dove abbiamo incontrato decine di persone, organizzazioni e amministrazioni che stanno rendendo questi posti migliori. Lo fanno riscattandone la marginalità, contrastando lo spopolamento e creando nuove opportunità di vita.

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Uno dei principi della permacultura dice: “Usa e valorizza il margine”. Significa che un progetto può essere potenziato sulla base del tipo di considerazione con cui vengono trattate le sue zone di confine. L’importanza che viene attribuita alle aree più “marginali” ci ha subito colpito e ci ha fatto pensare che lo stesso principio possa essere applicato anche ai territori in cui viviamo. Mi spiego meglio: se è vero che per decenni abbiamo riposto l’attenzione sui grandi centri economici e decisionali, è anche vero che tutte quelle aree marginali del nostro Paese, se valorizzate, possano realmente rivelarsi fonte di arricchimento del sistema complessivo.  

Così abbiamo dato vita a Confini, un progetto che vede protagoniste le aree interne e marginali del nostro Paese. Quelle zone “ai bordi”, poco conosciute, talvolta dimenticate, troppo spesso sottovalutate. Abbiamo così scelto di lavorare su tre territori del Piemonte e della Liguria, supportati dalla Fondazione Compagnia di San Paolo: parliamo dell’Area delle Quattro Province, compresa tra Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Lombardia; della Lunigiana, territorio di confine tra Liguria, Emilia Romagna e Toscana e infine della Val Pennavaire, situata tra Liguria e Piemonte.

I PROTAGONISTI DELLE AREE DI CONFINE

Con il progetto Confini ci siamo dedicati da una parte al racconto delle realtà innovative presenti e dall’altra ad attivare un percorso di partecipazione civica attraverso alcuni eventi e momenti di incontro. Ci piaceva l’idea di poter parlare di aree interne e marginali senza cadere in retorica o in una visione troppo semplicistica, come spesso accade.

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L’evento organizzato nelle Quattro Province

Per questo abbiamo intervistato decine e decine di persone, amministrazioni e piccole realtà che condividono un forte e radicato legame con il territorio e che silenziosamente contribuiscono a migliorare i luoghi in cui vivono. Sono tutte persone che, nel loro piccolo, sono impegnate a combattere lo spopolamento, a ricostruire legami sociali sempre più logorati, a ispirare attraverso modelli abitativi e di sviluppo economico che fanno incontrare passato e futuro. Ognuna, a proprio modo, cerca di combattere quell’isolamento sociale e culturale di queste preziose aree interne. 

In questi territori il tema del confine è molto forte: nelle Quattro Province, come ci anticipa il nome, ci troviamo a cavallo di quattro province e quattro regioni, accomunate da un incredibile substrato di storia, cultura e tradizioni. La Lunigiana è invece quella terra affascinante a metà tra Liguria e Toscana, ovvero tra mare e montagna. Così come la Val Pennavaire, che amministrativamente si trova in territorio cuneese, ma i suoi abitanti si sentono liguri.

IL PERCOSO AVVIATO

La prima fase – quella delle interviste – ci ha permesso di costruire un mosaico di persone e progetti che a vario titolo mostrano una “fotografia” attuale dei territori e delle loro esigenze. Abbiamo scoperto che il concetto di “confine” è percepito nella maggior parte dei casi come capace di superare la frammentazione tipica delle aree montane o appenniniche, così come i confini stessi di provincia e regione.

Tutte quelle aree marginali del nostro Paese, se valorizzate, possano realmente rivelarsi fonte di arricchimento del sistema complessivo

Inoltre questi territori sono caratterizzati da una ricchezza unica: sentieri storici, usi e costumi, tradizioni legate a musica, danza e canto, dialetti, medicina popolare o una cucina tipica. Abbiamo approfondito questi temi insieme ad altri quali il turismo sostenibile, la sanità, l’educazione, la proposta culturale, i progetti di ripopolamento o la restanza, non senza testimonianze dirette delle amministrazioni impegnate nello sviluppo di questi territori.

La seconda fase del percorso – quella di partecipazione civica – ha visto l’organizzazione di tre incontri di una giornata e avviati nei tre territori. L’obiettivo è stato quello di “riconoscersi come comunità oltre i confini”: durante lo svolgimento delle attività, che abbiamo strutturato utilizzando i preziosi metodi della facilitazione che da anni accompagna il lavoro di Italia che Cambia, abbiamo identificato le priorità e le possibilità di sviluppo per ogni area.

Da questi incontri abbiamo creato un primo documento condiviso che potete trovare nei portali regionali di Piemonte che Cambia e di Liguria che Cambia. Il documento è il risultato di tre temi di dibattito: il tema del “confine”, la “fotografia attuale” – ovvero i punti di forza e di debolezza del territorio – e i temi prioritari e le azioni da mettere in pratica per realizzare nel concreto, giorno dopo giorno, la visione immaginata insieme.

IN LUNIGIANA

In Lunigiana abbiamo organizzato il nostro primo incontro, che si è svolto ad Apella (MS), presso l’Agriturismo Montagna Verde. Sapevamo che non potevamo trovare posto migliore: qui infatti Barbara Maffei e la sua famiglia stanno portando avanti un lavoro ambizioso: ridare dignità a un antico borgo, recuperandone il patrimonio architettonico rurale parzialmente abbandonato.

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L’evento organizzato in Lunigiana

Durante la giornata hanno partecipato realtà come Lunigiana World, Sigeric, Montagna Verde e l’azienda agricola Il Gradile. Insieme ci siamo confrontati su come valorizzare il territorio e promuovere la collaborazione. Sono emerse tante idee e proposte: da chi suggerisce di incentivare lo storytelling per far conoscere le bellezze del territorio a chi vive “fuori” alla la creazione di percorsi turistici, dall’esigenza di reinventarsi alla maggior collaborazione tra cittadini e amministrazioni.

NELLE QUATTRO PROVINCE

È arrivato poi il momento di spostarci in Val Borbera (AL) e più precisamente nella frazione Vendersi di Albera Ligure, che in molti ormai conoscono come il Paese degli Spaventapasseri. All’interno della Canonica e affacciati a una meravigliosa valle verde abbiamo incontrato persone piene di vita e voglia di fare. Per loro la valle è casa e i confini amministrativi che “separano” le Quattro province non sono altro che un ponte che connette modi di vivere e tradizioni da custodire.

All’incontro hanno preso parte diverse realtà tra cui Roba de Streije, Appennino Futuro Remoto, Azienda agricola La Braide, BorberAmbiente, BikeValborbera, Donne in Cammino, I Sentieri di Mirna, Clown di Corsia di Voghera. Durante l’incontro sono emersi tre obiettivi prioritari quali i trasporti e la mobilità sostenibile, la cultura e il turismo e infine la cooperazione tra amministrazioni e cittadini. Inutile dire che la giornata è volata e a casa abbiamo portato nuove amicizie.

IN VAL PENNAVAIRE

Infine, abbiamo incontrato gli abitanti della Val Pennavaire: negli spazi comunali abbiamo lavorato insieme muniti di cartelloni e post-it colorati, per comprendere insieme quali siano i punti di forza e debolezza di questo territorio. Sono emerse tante proposte, riflessioni, ma soprattutto voglia di fare rete e collaborare ancor di più per un’identità che vada oltre alle singole regioni e comuni.

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L’evento organizzato in Val Pennavaire

Insieme abbiamo identificato due temi principali su cui lavorare e collaborare: la sanità, per i disservizi conseguenza dell’essere territorio di confine, e il turismo, settore che necessita essere sviluppato in maniera ancor più comunitaria per l’intera vallata, ma in modo sempre più rispettoso dell’ambiente e delle persone.

Durante la giornata hanno partecipato realtà quali Ristorante Da Gin, Associazione di speleologia alassina, Rifugio Pian Dell’Arma, Croce Bianca Alto, Associazione Lavanda Riviera dei Fiori, Associazione Altopia, Equus Lab, Naturalmente Scola, Cristina Bolla Artigiano del suono, Simone Gaggino, Conf. Cooperative Liguria, La locanda del lago, B&b Lo Sporting e Renato Sicca, amministrazione pubblica uscente Alto.

Il risultato di questo lavoro lo potete trovare sul sito di Italia che Cambia: ci piacerebbe fosse uno spunto per tutti e tutte, affinché possa essere replicabile in qualsiasi luogo interno, di confine o marginale. Al termine di questo percorso vogliamo ringraziare tutti e tutte coloro che hanno collaborato e anche coloro che, non potendo partecipare, ci hanno mandato in modi diversi il loro supporto e le loro idee. Per noi la strada insieme non finisce qui!

Clicca qui per leggere tutti i contenuti del progetto Confini.

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