22 Giu 2023

La Talpa e l’Orologio compie trent’anni: lo storico centro sociale tra ieri, oggi e domani

Scritto da: Emanuela Sabidussi

Erano gi anni '90 quando anche in Italia si diffondevano i centri sociali, luoghi che avevano come obiettivo far incontrare persone mosse da ideali simili per condividere idee, pensieri, azioni e convinzioni attraverso pratiche concrete. E proprio agli inizi del decennio nasce il centro sociale imperiese La Talpa e L'Orologio, che in questi anni ha cambiato forma aprendosi a un ascolto ancora maggiore e integrando diversi linguaggi per comunicare messaggi culturali, sociali e politici.

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Imperia - Correvano gli inizi degli anni ‘90 e l’Italia si trovava ad affrontare grandi cambiamenti e allo stesso tempo una diffusa voglia di riscatto. L’immobilismo politico percepito era forte e la spinta di molti giovani a lottare per i propri ideali ancor di più: furono gli anni infatti in cui in Italia si formarono gruppi coesi dai valori e dagli ideali condivisi, che spesso creavano a loro volta spazi dove poter incontrare chi aveva idee simili, per poter discutere, sperimentare un nuovo possibile mondo fino ad allora solo sognato.

E anche a Imperia il movimento studentesco noto come la Pantera, attivo dalla fine degli ‘80, era alla ricerca di un luogo dove poter mettere in pratica attività, idee, progetti e incontrare persone mosse da spinte politiche e sociali simili. Nasce così il Centro Sociale La Talpa e l’Orologio, che prende il nome da un celebre pensiero di Karl Marx, “secondo cui anche in tempi di apparente immobilità la talpa della rivoluzione avrebbe continuato a scavare in profondità, al riparo dagli sguardi indiscreti, per minare il terreno su cui prosperava la società capitalista, in attesa dell’ora della riscossa. Inizialmente l’occupazione di uno stabile in centro città fu vista come una cosa illegale e quindi deprecabile”.

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Parte del collettivo del centro sociale La Talpa e l’Orologio
IL CENTRO AGLI ALBORI

«C’era un “nulla sociale” – mi racconta Francesco Scoppelletti attuale presidente, trasmettendomi i racconti dei soci storici – in cui si cercava di attivare in diversi modi una serie di azioni per emergere dall’immobilismo politico. La percezione che viene raccontata di quegli anni è che la società, soprattutto giovanile, fremeva per progredire e avanzare, mentre su un piano politico e culturale si respirava un’immobilismo difficile da accettare».

«Sono stati gli anni delle grandi manifestazioni, dei cortei in cui si cercava di far emergere la propria voce e se ciò era sentito da alcune persone nella penisola, lo era ancor di più in piccole città come Imperia, storicamente democristiana. Oggi l’assetto politico non ha subito variazioni rilevanti: cambiano i partiti ma non la visione e la speculazione edilizia rimangono elementi devastanti e distruttivi. Le attività economiche sono andate via via assottigliandosi, fino a limitarsi quasi esclusivamente a quelle turistiche, che per natura sono legate alla stagionalità».

Cerchiamo di rimanere aperti ed in ascolto, offrendo a chi vuole una produzione di solidarietà e di lotta

UN CENTRO NON CONVENZIONALE

Ma come spesso accade in mezzo al caos, c’è chi cerca di rimettere in ordine le idee, partendo da piccole azioni: il centro sociale La Talpa e l’Orologio nasce quindi da un collettivo studentesco deciso a creare un luogo dove poter incontrare persone con senso critico verso ciò che stava avvenendo. E il posto viene identificato in alcune stanze di un palazzo all’epoca sfitto che viene così occupato dal gruppo. In questo luogo, rimasto la sede del centro per vent’anni, vengono da subito organizzati incontri, eventi, e momenti di confronto aperti a chiunque volesse farne ed esserne parte attiva. 

Il centro sociale in questi anni assume un’identità sempre più forte ed espansa, difficile da etichettare e forse proprio per questo da combattere. Agli eventi e alle iniziative organizzate all’epoca come oggi la parola d’ordine in questo luogo è “ascolto”, pertanto accoglie proposte di attività che arrivano da persone molto differenti tra loro, e che a loro volto avvicinano pubblici molto differenti. 

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IL CENTRO OGGI

Dal 2009 il centro sociale ha cambiato sede, spostandosi in un magazzino in zona Barcheto preso in affitto, che viene ristrutturato in modo sostenibile, prevedendo tra le altre cose anche l’installazione sul tetto di un impianto fotovoltaico, i cui introiti oggi sono indispensabili come fonte economica per coprire parte delle spese fisse mensili. A ciò si aggiungono cene ed eventi, donazioni libere e autofinanziamento dei soci e di chi entra a far parte del centro anche solo per un giorno e ne coglie il valore culturale e sociale.

A differenza di altri luoghi molto ben identificabili, il centro sociale imperiese oggi è ben poco afferrabile ai più, come conferma anche Francesco: «Spesso mi sento dire da persone che si avvicinano per la prima volta a La Talpa e l’Orologio che non saprebbero definirla, non riuscendo a coglierne un’identità incasellabile». E forse proprio per le scatole sociali in cui siamo abituati a vivere, che prevedono funzioni e pubblici molto definite per ogni luogo.

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E qui questo centro sociale rompe gli schemi, proponendo al suo interno eventi culturali, concerti, rassegne cinematografiche, attività politiche dal basso, iniziative artistiche, ma anche attività sociali come la spesa sospesa per persone meno abbienti. «In questi anni siamo rimasti aperti a qualsiasi idea da parte di chiunque la presenti. Il gruppo va a fondo della proposta per capire se fattibile e in che modo, ma nulla viene scartato a priori».

L’organizzazione del collettivo infatti ad oggi è cambiata rispetto al passato: «Siamo organizzati a cerchi, ovvero a gruppi di persone, abbiamo l’Associazione per la Fondazione Marco Beltrami – che porta il nome di uno dei membri più attivi e conosciuti del collettivo –, ma si è deciso di avere un unico organismo con potere decisionale, ovvero l’assemblea settimanale che ogni giovedì si incontra per capire le proposte, valutare e decidere di conseguenza le priorità e le azioni pratiche».

I tempi cambiano, i politici anche, ma la Talpa e l’Orologio è ancora lì nonostante siano passati oltre trent’anni per ricordarci che anche nei momenti di apparente immobilità tutto in fondo è in movimento. Per cogliere tale movimento però bisogna fare silenzio e rimanere in ascolto.

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