A Catania il consorzio Il Nodo mette in rete le cooperative sociali
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Catania - Una “rete viva” che si occupa di promuovere e accompagnare lo sviluppo della cooperazione sociale. In provincia di Catania, il Consorzio Il Nodo è ormai un punto di riferimento. Da più di vent’anni infatti opera mettendo in collegamento circa dieci cooperative sociali e risponde alla necessità condivisa di affrontare le problematiche dell’imprenditoria sociale. La sua nascita è stata un modo per far entrare in connessione le esperienze e competenze di cooperative che operano da anni nel campo della gestione di servizi alla persona nonché di inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio sociale.
Uno dei promotori di questa rete è stato l’acese Fabrizio Sigona, oggi rappresentante legale del consorzio Il Nodo, dopo aver lavorato per tanti anni come educatore e a fianco di minori a rischio, accumulando tante esperienze sul campo. «L’idea – racconta – è stata sin da subito quella di svolgere servizi innovativi per le cooperative che rappresentava e di essere un incubatore per le nuove attività. Abbiamo fatto una scelta precisa, ovvero mantenere un legame stretto con il territorio: per questo siamo solo su Catania, Acireale e un piccolo servizio su Castel di Iudica».
IL CONSORZIO IL NODO PROPONE UN MODELLO CHE PUNTA SULLE PERSONE
In questo modo e in questi anni, il Consorzio Il Nodo ha messo in atto un sistema in grado di produrre un cambiamento reale nel territorio puntando, come sottolinea Sigona, «sul protagonismo dei giovani, sull’accoglienza e sull’integrazione, sul sostegno delle persone in difficoltà nonché sulla promozione dell’impresa sociale come strumento per realizzare sogni e progetti. Il modello che abbiamo creato mira a non erogare semplicemente servizi, ma a lavorare nel territorio e per il territorio, insieme alle istituzioni e alle altre realtà».
Dalla gestione di comunità alloggio ai gruppi appartamento per neo-maggiorennni, dai centri di aggregazione giovanili a quelli di contrasto alle baby gang e alle attività psicopedagogiche all’interno degli Istituti penali per minorenni, il Nodo opera nel settore dei servizi alla persona, soprattutto nel settore educativo, ispirandosi ai principi fondamentali del movimento cooperativo mondiale: mutualità, solidarietà, associazionismo tra le cooperative, trasparenza gestionale.
In questi anni il Consorzio il Nodo ha proposto, ideato, supportato vari progetti di tipo educativo come, ad esempio, i due progetti relativi all’uso consapevole di internet Social Viral Spot Award – Campagna di sensibilizzazione a un uso critico, controllato e responsabile del web o il Progetto @Antibullismo, nato per promuovere un utilizzo consapevole e critico del web, per prevenire la diffusione del fenomeno del cyberbullismo, fino al progetto “C’ENTRO anch’io a Scuola”, finanziato dall’Impresa Sociale Con I Bambini, per ridurre la povertà educativa che colpisce i ragazzi dei territori fragili della provincia di Catania.
IL SISTEMA DI ACCOGLIENZA INTEGRATA PER USCIRE DA UNA LOGICA EMERGENZIALE
In quasi 25 anni il Consorzio Il Nodo è diventato un punto di riferimento nel settore dei servizi di accoglienza rivolti ai migranti. Grazie alle competenze acquisite, le capacità gestionali e il know how maturato infatti, riesce a gestire il Programma territoriale di assistenza integrata promosso dal Sistema di Accoglienza Integrata (SAI). «Si tratta di un programma che garantisce interventi di accoglienza integrata che, superando la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedono in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico».
I progetti SAI gestiti dal Consorzio Il Nodo – 24 strutture per adulti richiedenti e titolari di protezione internazionale e 14 strutture di II livello per minori stranieri non accompagnati, ma anche le altre tipologie di progetti – mettono in atto un sistema di accoglienza che considera le esigenze globali dei beneficiari.
«L’ottica – conclude Sigona – è quella di uscire da una logica di tipo emergenziale e costruire un modello di integrazione completo, efficace, di lungo periodo, che prevenga fenomeni di emarginazione e favorisca il percorso di ri-conquista dell’autonomia da parte dell’individuo». Percorsi importanti di quelli che si attivano sempre più spesso in Sicilia, come nel caso di AgriSicilia o Bar Coni, solo per dirne alcuni.
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