Casa San Francesco Rooms, valorizzare inclusione sociale e relazioni umane attraverso l’ospitalità
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Palermo - Prima Cotti in fragranza, un progetto di formazione professionale, inclusione e inserimento lavorativo rivolto ai giovani detenuti del carcere Malaspina di Palermo, poi Al fresco, un bistrot che si occupa della preparazione di cibo fresco, ma anche di catering su ordinazione per eventi privati e servizi aziendali all’interno del giardino di casa San Francesco, un ex infermeria dei Cappuccini del ‘600 nel cuore del quartiere dell’Alberghiera. Nella stessa struttura l’Agenzia sociale per la casa, un polo per l’accoglienza di persone senza dimora, e adesso Casa San Francesco Rooms.
Lo storico edificio situato a pochi passi dalla Cattedrale del capoluogo siciliano ospiterà un nuovo servizio rivolto alla comunità, grazie alla cooperativa Rigenerazioni Onlus, nell’ottica dell’economia sociale, andando ad aggiungersi alle tante realtà solidali attive nell’ex convento. Il progetto di inclusione sociale e promozione umana della cooperativa si fa sempre più grande. Casa San Francesco Rooms sarà un luogo di accoglienza per viaggiatori consapevoli e per sviluppare nuova impresa sociale.
L’attività di accoglienza con 23 posti letto divisi in 13 camere è nello spirito dell’esperienza della cooperativa improntata sui valori della solidarietà e dell’economia come strumenti di inclusione e impiega giovani a rischio di marginalità o in esecuzione penale e donne vittime di violenza. La fase di startup e la gestione della struttura sono state affidate a Wonderful Italy, la più grande azienda italiana di ospitalità esperienziale, impegnata nel supporto a imprese sociali e operatori locali.
«Nel 2016 con la fondazione della cooperativa sociale Rigenerazioni Onlus ci siamo focalizzati sul tema delle carceri, ma oggi ci siamo allargati anche ad altre fragilità. Proporre opportunità di lavoro per giovani e meno giovani che hanno difficoltà ad essere inseriti nel mondo lavorativo per la loro storia pregressa è la nostra mission. Opportunità che hanno una loro sostenibilità a prescindere da finanziamenti pubblici» racconta Roberto Mattina, della cooperativa Rigenerazioni.
L’obiettivo infatti è raggiungere la massima qualità dei servizi offerti attraverso l’inserimento lavorativo dei ragazzi. Gli aspetti economici servono a garantire la sostenibilità dell’iniziativa senza richiedere contributi ad altri soggetti se non nella fase di avvio delle attività. E in questo le varie fondazioni hanno avuto un ruolo determinante. Nel caso di Casa San Francesco Rooms tra i sostenitori, ad esempio, oltre a una rete di collaborazioni locali e nazionali ispirate al sociale, ci sono anche Fondazione Con il Sud, Fondazione San Zeno e Fondazione Prosolidar.
«All’inizio per favorire l’inserimento lavorativo di persone con fragilità organizzavamo dei tirocini, ma non sempre si concludevano con l’assunzione. Abbiamo deciso che bisognava fare di più, abbiamo usato le nostre competenze trasversali nei vari settori per fare un salto di qualità, attivare tutte le idee necessarie per assumere i ragazzi che erano con noi. Non è il lavoro in sé a essere importante, serve molto perché dà dignità, autonomia, ma è soprattutto uno strumento utile a riprendere in mano la propria vita e ad affrontare le difficoltà».
«Per tutti coloro che abbiamo incontrato è stato come rinascere, alcuni sono tornati nei loro territori e sono riusciti a trovare un lavoro stabile grazie all’esperienza vissuta con noi. Anche chi ha avuto un percorso di vita meno complicato, con un lavoro trova coraggio», continua Roberto Mattina.
Casa San Francesco Rooms darà l’opportunità di collocare non solo adulti delle carceri e ragazzi del carcere minorile, ma anche donne vittime di violenza, ragazzi senza dimora che vogliono iniziare un percorso di autonomia, ragazzi che arrivano in comunità per minori che compiono la maggiore età e migranti che si sono stabiliti in Italia. La struttura è stata da poco inaugurata e presto verrà inserita all’interno di un circuito internazionale di accoglienza. I turisti che la sceglieranno sanno di contribuire a dare una nuova opportunità a persone che hanno avuto momenti di fragilità nella loro vita. I ragazzi saranno chiamati ad accogliere e occuparsi della sistemazione delle camere e avranno l’opportunità di imparare altre lingue.
«Noi diamo degli stimoli, poi sono loro a usarli nel modo migliore. Turismo sociale e sostenibile è la nostra parola chiave. Non chiediamo aiuto, ma lanciamo dei messaggi di speranza per tutti. Chi è in difficoltà può farcela, sempre. E noi lo facciamo anche dando un servizio di qualità. Speriamo di ampliare ulteriormente le nostre offerte anche con esperienze di visita della città di Palermo. Sono tanti gli obiettivi all’orizzonte», conclude Roberto Mattina.
Al centro dell’esperienza formativa e lavorativa che la cooperativa Rigenerazioni ha messo in piedi c’è la voglia di valorizzare le risorse e le potenzialità dei ragazzi. Il pregio di questa ulteriore iniziativa è di aver creato una rete di connessione fra diverse realtà che operano nel sociale, tra il mondo produttivo, il sistema penale e la comunità, nella quale i ragazzi faranno ritorno una volta concluso il loro percorso penale. Solo attraverso la cooperazione e una reale comprensione dei bisogni delle nuove generazioni e di una società in continua trasformazione sarà possibile affrontare in maniera sana e propositiva le sfide che ci attendono.
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