Anna Fusco e la lotta contro l’abilismo: “La vita ti pone gli ostacoli, i limiti li poni tu”
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Roma, Lazio - Nascere con una disabilità non è facile, ma ci sono storie come quella di Anna Fusco che mandano all’aria tutti gli stereotipi e i pregiudizi sulle persone nate con una grave disabilità. Lei nasce senza mano e avambraccio sinistro. Eppure tale mancanza non le impedisce di raggiungere traguardi impensabili anche per persone normodotate. Lei ha molti sogni e si batte per realizzarli. Ha molte passioni e lotta per soddisfarle e approfondirle. Ha tanti traguardi e corre per tagliarli.
NASCERE CON DISABILITÀ
Anna Fusco ha trentuno anni ed è di Roma. È nata senza la mano e l’avambraccio sinistri. I medici non le hanno mai saputo dire il perchè di questo. «Ho dovuto imparare ad affrontare la vita sin dalla nascita e adattarmi, con un sola mano, a un mondo fatto per due mani». I suoi genitori l’hanno sempre messa davanti alla realtà dicendole cosa poteva e non poteva fare e sin da subito. La scoperta di séstessa, da piccolissima, è stata traumatica: «Ero solo una bambina, sono dovuta crescere in fretta, non ho avuto scelta».
Anna davanti a questi ostacoli tendeva a nascondersi ed era diventata una bambina in sovrappeso. Le persone che l‘amavano le dicevano «se tu vedi il problema, lo vedranno anche gli altri». In seguito capì che avevano ragione. «Sono caduta diverse volte nella mia vita ma mi sono sempre rialzata e più forte di prima». Lo Stato non l’ha mai davvero aiutata, anzi le ha concesso ben poco. Ha sempre dovuto lottare per ottenere dei diritti, non riuscendoci sempre ma senza mai scoraggiarsi.
A quattordici anni però lei è caduta in depressione e ha perso l’anno scolastico. Ma anche in quell’occasione si è fatta forza e ha ricominciato daccapo superando molti ostacoli. Col tempo capì che se non si accettava lei, non avrebbero potuto farlo gli altri. Così si è ripresa, è tornata in forma e ha iniziato a studiare canto, recitazione e ballo, le sue più grandi passioni. «Con la mia insegnante ho imparato anche, per quanto possibile, a suonare il pianoforte utilizzando la protesi».
Seguendo le sue passioni, Anna partecipa a diversi concorsi canori tra cui Area Sanremo e, per due volte, al concorso di Miss Italia, raggiungendo la finale regionale. La prima volta, nel 2014, sfila con la protesi ed è la prima ragazza a partecipare a Miss Italia con una protesi a un arto. Nel 2018 si rimette in gioco partecipando nuovamente al concorso di Miss Italia, stavolta però senza il bisogno di indossare la protesi né di nascondersi. E non l’ha mai indossata nemmeno in nessuna delle altre serate delle selezioni «perchè questa sono io e non me ne vergogno. Mi amo così come sono. E questo il messaggio che voglio lanciare a me stessa e a chi è come me».
Ad Anna è sempre stata concessa la protesi però lei la considera brutta e pesante, molto più del suo braccio destro. E dopo aver lottato tanto oggi, finalmente, è riuscita a ottenere dalla ASL la protesi estetica e leggera che usa esclusivamente per fare recitazione. Ad oggi può dire di aver sconfitto tutti i suoi demoni, di non aver mai permesso alla vita di finirla o di renderla una persona diversa da quella che è.
«Sono riuscita a rimanere me stessa, anzi, più solare, sorridente e buona. Ho imparato a chiedere aiuto e soprattutto a darlo senza pretendere nulla in cambio». È riuscita a buttare via tutto quell’orgoglio che aveva che in realtà era solo una maschera di paura. «Troppo facile dare la colpa agli altri – si dice – alle volte bisogna avere l’umiltà e il coraggio di dire “sono io il problema” quindi risolviamolo».
UN CURRICULUM PIÙ CHE NORMALE
E lei, con costanza e coraggio, li risolve i suoi problemi diventando perfino una coach professionista per i genitori con bambini con la sua stessa patologia, per le ragazze come lei e per tutti coloro che ne hanno bisogno. Si afferma anche come cantante, attrice, modella e ballerina di reggaeton, fino a sfilare nel febbraio 2020 alla Milano Fashion Week. Mai stanca, pratica anche nuoto paralimpico. E ancora, viene inserita nel progetto SuperAbile Viterbo come testimonial, facendo da speaker nelle scuole di tutta Italia per motivare e sensibilizzare la nuova generazione contro gli atti di bullismo.
Il curriculum di Anna Fusco non finisce qui: diventa una modella per Pot Agency e Runway of Dreams, che si occupa di favorire l’inclusione nel mondo della moda e di abbattere tanti muri di pregiudizi. Nel 2019 viene scelta da Miss Universe Italy per svolgere il ruolo di mental coach delle ragazze finaliste durante il reality di una settimana. Desiderosa di approfondire la strada del coaching, pubblica video per aiutare chi è come lei: «Nei contenuti che pubblico mi allaccio le scarpe, metto la cuffia, l’orologio e compio una serie di gesti, il tutto con una sola mano e senza chiedere aiuto», racconta.
UN CONSIGLIO ALLE MODERNE PERSEFONE
E alle Moderne Persefone che come lei lottano contro l’abilismo, Anna dice: «La vita ti pone gli ostacoli, i limiti li poni tu. Non nasconderti mai, tu sei così, sei nata così, non hai bisogno di coprirti, sii autonoma con il tuo corpo perché ognuna di noi è unica e non deve avere paura di mostrarsi per ciò che è. Ringrazio di essere me stessa, per la persona che sono riuscita a diventare perché tutto si supera, basta volerlo davvero».
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