4 Mag 2023

Un mondo gentile: accoglienza e sostegno per i ragazzi e le ragazze in difficoltà

Scritto da: Elena Rasia

Gentilezza, ascolto, competenze, empatia, accoglienza. Sono questi i pilastri su cui si basa Un mondo gentile, l'iniziativa lanciata dal sociologo Pier Luigi Rizzini per sostenere i giovani e le giovani in difficoltà psicologica ed emotiva, che soprattutto in un periodo storico difficile come quello che stiamo attraversando sono sempre di più.

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Parole rassicuranti, una frase che solo a leggerla regala energia, sicurezza e che ti catapulta in un mondo gentile, un mondo che sa rallentare, che riesce ad alzare la testa dallo smartphone e che sa ancora chiederti: «Come stai?». Un mondo gentile è il nome del progetto che vi racconterò oggi. Una medicina per le nuove generazioni, un gruppo d’aiuto per i ragazzi che diventa un porto sicuro per il “loro mal di vivere” ideato e promosso da Pier Luigi Rizzini.

Pier Luigi Rizzini è un sociologo, specializzato in scienze del benessere e mindfulness che accompagna e aiuta le persone e i team nel raggiungimento di ciò che hanno a cuore: sogni, progetti e traguardi importanti. Ma com’è nata l’idea e di cosa si tratta nello specifico? Per capirlo meglio dobbiamo tornare indietro di qualche settimana, precisamente alla domenica di Pasqua di quest’anno, quando Pier Luigi mi racconta che quello recentemente vissuto per lui è stato un momento emotivamente difficile e provante.

un mondo gentile

Il susseguirsi delle notizie che, soprattutto nell’ultimo periodo, raccontano il malessere della generazione Z ha fatto traboccare il vaso delle sue emozioni: «Come  felice padre di due ragazzi che al momento studiano all’università, mi sono trovato nel bel mezzo di una crisi dovuta a tutte le frequenti notizie sui ragazzi che stanno male, che si tagliano, che smettono di mangiare, che smettono di uscire dalle proprie stanze. E talvolta si uccidono. Grazie alla mia esperienza di counselor ed educatore so che è possibile fare qualcosa per aiutare questi ragazzi anche senza grandi risorse».

Secondo il suo vissuto, in base alla sua esperienza, basterebbe partire dal semplice presupposto che accogliere il malessere dei più giovani e ascoltare quello che hanno da dire può fare una grande differenza e, proprio per questo, non potendo più rimanere inerte e insensibile davanti a tutto ciò ha iniziato a scrivere e parlare con amici e colleghi per condividere  ciò che sentiva e per domandare loro se volessero avviare una semplice ed efficace iniziativa a tal proposito: «Subito ho trovato i primi aderenti al progetto con un’ottima comunanza di vedute e così abbiamo iniziato a lavorare per rendere operativa al più presto l’iniziativa».

L’iniziativa si rivolge ai ragazzi della generazione Z attivando uno spazio di ascolto online in cui possono raccontare tutto il loro malessere ai facilitatori dell’aiuto e conduttori del gruppo, confrontandosi e sostenendosi anche fra loro. «L’idea nasce da un’esperienza di tre anni fa che ha fatto scuola. Nel 2020 infatti, in pieno lockdown, insieme a un gruppo di amici e colleghi abbiamo messo in piedi Caffè Sospeso».

Caffè Sospeso è stata un’iniziativa per non lasciare che le persone rimanessero sole a casa e cadessero in depressione: «Per chi voleva era disponibile un spazio permanente di condivisione sulla piattaforma zoom dove si riuniva il gruppo di coloro che volevano stare assieme e parlare. Quando abbiamo chiuso per terminato lockdown per mesi abbiamo continuato a ricevere richieste di continuare».

Il progetto lanciato da Pier Luigi Rizzini si chiama Un mondo gentile perché è solo attraverso una profonda  gentilezza che si può andare oltre il dolore; la gentilezza amorevole è il punto di partenza di questa iniziativa da cui deriva il piccolo codice di comportamento che è necessario osservare nel corso degli incontri: essere sempre gentili con gli altri e con sé stessi, non giudicare gli altri e sé stessi praticando accoglienza, sostegno, comprensione, non parlare di politica e di temi divisivi all’interno dei gruppi e non riportare esternamente ciò che avviene all’interno del gruppo.

Accogliere il malessere dei più giovani e ascoltare quello che hanno da dire può fare una grande differenza

A breve sarà disponibile il calendario degli incontri e inizieranno i gruppi online. «Avvieremo un’edizione per genitori basata sugli stessi principi e sulla stessa metodologia. I genitori sono una parte fondamentale e sono allo stesso tempo causa e soluzione, avendo anche loro bisogno di sostegno e aiuto».

Se vuoi proporti come facilitatore dei gruppi dei ragazzi, social media  e community manager o Tutor puoi contattare il Dottor Rizzini ed il team del progetto visitando il sito del progetto.

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