Il tour di Dalen, il cantautore che parla di antimafia, giustizia e della “sua” Calabria
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Crotone - «Mi piacerebbe che uscissero degli altri singoli e poi magari un disco». Ci eravamo salutati così con Dalen lo scorso autunno, quando lo abbiamo intervistato per l’uscita del suo singolo di debutto Crotone. Adesso il cantautore e polistrumentista calabrese è in tour, insieme alle due inseparabili hitarre, Blacky e Matonna Lu. Un tour per dare sfogo all’Urgenza di raccontare storie che non devono essere dimenticate. «In questi sei mesi non ci ho capito nulla – ammette –, è stato tutto troppo veloce, dall’uscita di “Crotone” in poi le collaborazioni e aperture sono state moltissime». I musicisti della Notte della Taranta, Alex Britti, Brunori Sas, Matia Bazar, Joe Bastianich, Raiz e Sud Sound System.
Dalen è un talentuoso cantautore e polistrumentista che non si risparmia nemmeno sul fronte sociale e dell’antimafia. Ha partecipato – e vinto con il voto popolare – a Musica contro le Mafie. Poi, ha accompagnato la presentazione del nuovo saggio del procuratore Nicola Gratteri durante il Premio Letterario Caccuri. Ha già abbastanza materiale per almeno tre dischi, gli ha fatto bene la Calabria, gli facciamo notare. E lui ride e ammette: «Sono tornato in tempi di Covid. E sì, mi ha fatto bene perché mi ha tenuto bloccato e trascorrevo le giornate a scrivere e suonare».
«Le mie canzoni nascono per un moto improvviso. Vedo delle cose, sento delle emozioni, scrivo una canzone», racconta. Come la violenta inondazione del 14 ottobre 1996 che distrusse Crotone e causò la morte di sei persone. Quella volta «ho scritto con il senso d’impotenza e la rabbia di essermi trovato nel mezzo di un allagamento di un quartiere, durante un normale giorno di pioggia. Ho visto una signora che non riusciva ad attraversare la strada perché aveva l’acqua fino alle ginocchia, due buste della spesa in mano e stava cercando di andare a casa».
Il singolo Crotone è un manifesto sulla condizione del Sud, il modo per esprimere quel senso di impotenza che troppo spesso spadroneggia nell’immaginario collettivo di chi vive da queste parti, ma sono tante le storie che Dalen ha da raccontare. «Altre vicende anche geograficamente molto lontane da me mi hanno toccato immediatamente allo stesso modo; così ho preso la penna e ho scritto, ho abbracciato la chitarra e ho cominciato a cantare le prime parole, le prime frasi».
Le distanze geografiche non sempre coincidono con le distanze dell’anima. E Dalen, che è innanzitutto un viaggiatore, ha molte storie da raccontare. Inclusa quella di George Floyd. «È una canzone che ha avuto un grande impatto motivo, ero lontano geograficamente ma mi sono sentito molto vicino a lui». Di Big Floyd c’è una versione in inglese, che ha inviato alla famiglia, all’avvocato e ad alcune associazioni di diritti umani.
E ce n’è anche una in italiano. Dura otto minuti e trentatré secondi, esattamente il tempo trascorso sotto il ginocchio del poliziotto che lo ha ucciso. «George Floyd era anche un musicista, i suoi amici lo chiamano ancora “Big Floyd”, perché era un omone. Così, ho preso questo particolare dal suo privato, perché mi sono sentito come un suo amico, un suo fratello. Spero non gli dispiaccia».
Tra le tracce ancora tutte inedite, c’è poi una canzone scritta insieme ai Sud Sound System frutto dell’incontro durante un live. Si chiama Oggi resto su e racchiude tutto il raggamuffin e dancehall reggae dei salentini. Per Dalen la musica non ha categorie, né frontiere. «Non credo esista una grammatica specifica, la lingua sonora è una. Poi, i colori fanno dire a qualcuno che è un genere o un altro. Per me, se mi emoziona è buona musica, a prescindere da chi la faccia».
È un polistrumentista autodidatta da pochi anni, «ma sono un grande divoratore e appassionato di musica da sempre. Quando sono tornato da USA mi hanno bloccato a Parigi perché pensavano facessi traffico di dischi», racconta divertito. «Ne avevo sei valigie piene. Li ho presi in un negozio a New York con tariffe straordinarie! Collezioni a poco prezzo, da Jimy Hendrix a Chopin. L’mp3 è comodissimo, anch’io quando viaggio uso la pennetta. Ma, nella dimensione statica, mettere su un disco resta impagabile».
L’Urgenza tour è partito dalla Puglia, per attraversare quasi tutto il paese. E fa tappa in Calabria dal 5 al 13 maggio. Ecco le date:
1 aprile – Bari – Jackstore Social Club
2 Aprile – Nardò – Jungle
12 aprile – Padova – Fishmarket
15 aprile – Castelletto Music – Settimo Milanese (MI)
16 aprile -Trotter della Darsena – Milano
22 aprile – Radio Base (live) – Marghera (VE)
24 aprile – Delta Radio (live) Rovigo
24 aprile – Canale Radio Italia (live) – Padova
26 aprile – Infame – Verona
27 aprile – Al Vapore – Marghera (VE)
28 aprile – Enoteca Palladio – Arzignano (VI)
5 maggio – Garden – Cittanova (RC)
6 maggio – LAb 4.9 – Reggio Calabria
12 maggio – La sosta pub – Villa San Giovanni (RC)
13 maggio – Joseph – Crotone
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