Scuola dell’infanzia St. Anthony: un sistema educativo basato sul rispetto e la tutela del pianeta Terra
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Catania - Non ho mai avuto un rapporto idilliaco con il paese in cui sono cresciuta. È sempre stato ai miei occhi ostico e poco incline ai cambiamenti e a una mentalità aperta. Oggi, grazie al lavoro che faccio, ho la possibilità di osservare con uno sguardo diverso i luoghi delle mie origini, dove sono tornata a vivere dopo parecchi anni, e con tanta incredulità scopro progetti innovativi e all’avanguardia che non avrei mai immaginato. Uno di questi è St. Anthony Scuola dell’infanzia paritaria di Aci Catena gestita dalla cooperativa NikeAngels.
Ho sempre pensato che il mio paese non fosse adatto a una scuola “diversa” e innovativa e invece c’è ed esiste da ben 35 anni! Ad accogliermi in questa oasi inaspettata sono Giulia Conoscenti, la coordinatrice didattica della scuola, e Carol, socia della cooperativa e nipote di Giulia che, dopo studi in ambito educativo, da qualche anno lavora presso la scuola.
La nostra chiacchierata inizia con un sapore speciale di plumcake al limone, preparato appositamente per il nostro incontro, e con il grande entusiasmo e amore di Giulia che comincia a raccontarmi del progetto come un fiume in piena. Ha fondato la scuola con le sue sorelle Anna e Nia, da Villarosa si sono trasferite ad Aci Catena con la famiglia d’origine per poter frequentare l’università a Catania.
I PRINCIPI ISPIRANTI PER LA COSTRUZIONE DI UNA SCUOLA DIVERSA
«Ho una formazione classica, dopo la laurea in lettere classiche a indirizzo archeologico ho preso un diploma di maestra. Da piccola dicevo che avrei voluto lavorare come pedagoga. Non sapevo neanche cosa significasse, ma oggi faccio proprio questo. In casa siamo sempre state educate a un pensiero libero, ho ricordi stupendi di un’infanzia felice con mia mamma che ci faceva cucire le scarpe, ci dava il pane in pasta per modellarlo e un’intera enciclopedia di libri di fiabe grazie alle quali ho cominciato a viaggiare in un mondo fantastico».
«Da quel momento è scattato il mio amore per la lettura che mi riporto anche oggi nel mio lavoro e che coltivo anche con i bambini. Qui abbiamo libri di ogni genere: silent book, libri profumati, tattili, libri che galleggiano. A influenzarmi fortemente è stato anche lo scoutismo. Ho sempre amato il pensiero divergente, guardare le cose in modo differente, visione che cerco di insegnare a tutte le ragazze che lavorano qui. Sognavo una scuola diversa e negli anni, con impegno e costanza, possiamo dire di essere riuscite a realizzarla. La nostra è una scuola improntata alla pedagogia scout», racconta Giulia.
Non è stata una passeggiata. Oggi con due sezioni di scuola dell’infanzia, una sezione primavera e il nido, contano circa 50 bambini. Le tre sorelle hanno cominciato in un piccolo appartamento, poi uno più grande fino alla sede attuale. A breve apriranno un’altra struttura. È stato un percorso lungo, difficile e articolato. All’inizio erano sconosciute e nessuno si fidava di loro, oggi sono in 14 a lavorare all’interno della cooperativa e metà delle giovani insegnanti, diventate socie, da bambine hanno frequentato l’asilo.
Dallo scoutismo Giulia ha attinto molti dei principi che hanno ispirato e ispirano il suo lavoro, tra questi, ad esempio, considerare ogni persona un essere unico, sacro e irripetibile, soprattutto i bambini la cui unicità viene spesso calpestata per favorire una omologazione. Il suo lavoro è incentrato proprio sul rispetto della diversità di ogni bambino, compito arduo che richiede enorme attenzione, un personale numericamente maggiore rispetto a quello previsto dalla legge e gruppi più piccoli di bambini.
Un altro principio è la possibilità di sperimentare, sporcarsi le mani, fare esperienza. Nella scuola sono tantissimi i laboratori organizzati. Arte, laboratori di cucina – quest’anno dedicato a “i cosi duci da zia Peppina” [i dolci di zia Peppina, ndr]: ogni famiglia porta una ricetta tradizionale che poi verrà preparata a scuola insieme ai bambini –, tinkering lab, laboratori specialistici, loose part, yoga introdotto nella scuola ben 14 anni fa, quando ancora la parola era impronunciabile e associata a pratiche stravaganti e spesso fuorvianti. L’introduzione del corso ha procurato infatti non pochi problemi a Giulia.
«Ognuno di noi ha dei talenti, siamo una miniera d’oro, ma se non sperimentiamo un bambino come fa a capire cosa gli piace e cosa no? I nostri bambini giocano molto anche in natura, il libro migliore con cui imparare a leggere la meraviglia del mondo e dell’universo. Soprattutto in estate andiamo spesso nei boschi. Per noi è importante raggiungere dimensioni profonde dove i bambini possono esprimersi in modo autentico e lavorare sull’empatia ci aiuta a comprendere anche i malesseri che spesso i più piccoli non riescono a spiegare», continua Giulia.
UNA VISIONE DI SCUOLA PER ADULTI E BAMBINI
Sempre dagli scout deriva il clima di gioia che si respira all’interno della scuola. I docenti sono formati appositamente per creare un’atmosfera di fratellanza genuina che in caso di difficoltà permette di ricorrere alla cosiddetta correzione fraterna. Per Giulia un buon educatore deve essere credibile, trasparente e lavorare sull’etica, per questo motivo tutte le “sue” insegnanti sono chiamate a un percorso di crescita personale. Una visione rivolta agli adulti che ha una ricaduta estremamente positiva sui bambini.
Il clima di gioia è anche un clima di calore che sa di casa e famiglia, una caratteristica delle scuole steineriana che si ritrova anche al St. Anthony. Oggi le mamme lavorano tutto il giorno, quando i bambini arrivano in una scuola che li accoglie per una buona parte della giornata devono stare bene e sentirsi al sicuro. E lo stesso deve valere per i genitori.
LA SCUOLA CIRCOLARE DELLE 5 R
La scuola guidata da Giulia è una scuola circolare dalle 5 R: riduci, riusa, ricicla, rallenta, rispetta. Tutti i bambini sanno come riciclare i rifiuti, si insegnano materie scientifiche per permettere di sviluppare il pensiero scientifico in età prescolare, con un occhio di riguardo alle bambine. Spesso un pensiero limitante nei loro confronti le spinge a preferire le materie umanistiche e non quelle scientifiche per cui sono considerate poco adatte.
La visione di circolarità è a 360 gradi, anche nell’ambito dell’alimentazione. I cibi industriali non sono ammessi, le merende e i pranzi vengono realizzati con farine di grani antichi di Sicilia e materie prime da agricoltori locali. Tra i piatti più amati, anche dai genitori che tornano a casa con una vaschetta tutta per loro, la pasta al ragù preparato personalmente da Giulia e Nia, solitamente due venerdì al mese.
Steiner, Hervé Tullet, Edgar Morin, Gary Snider e l’ecologia profonda, Baden-Powell, ma soprattutto i bambini, sono coloro che ispirano quotidianamente il lavoro di Giulia e di tutte le maestre della scuola. «Usare un linguaggio ben articolato con i bambini ci aiuta molto, più parole conoscono più i loro pensieri si intrecciano e diventano complessi. É un investimento continuo. I bambini hanno un pensiero magico, non hanno tutti gli strumenti che abbiamo noi adulti, e per affrontare la realtà e raggiungere gli obiettivi entrano in una dimensione magica attraverso l’esca educativa».
«Questa magia è quella che ci nutre e ci ispira. Siamo “camurriuse” [insistenti, puntigliose, ndr], questa è la verità, ma è la linfa che ci ha dato la possibilità di essere qui dopo tutti questi anni», conclude Giulia. A volte siamo soliti cercare lontano ciò che abbiamo vicino. Vado via con una grande gioia nel cuore, sono luoghi come questi dedicati ai più piccoli che fanno sperare in un futuro migliore.
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