Greta Naselli, la sarta recycler che con Repunto crea da tessuti di recupero e insegna la circolarità
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Catania - Sarta per natura, recycler per passione. Si definisce così Greta Naselli, ideatrice e anima del progetto Repunto – Artigianato Ecosostenibile. Un laboratorio-show room zero waste in pieno centro a Catania dove, a partire da materiali e tessuti recuperati, Greta dà forma ad accessori, oggetti di abbigliamento e di arredamento unici e originali grazie alla creatività e alla filosofia sostenibile che ha fatto sua sin da bambina.
Originaria di Catania ma cresciuta in Emilia Romagna, Greta – oggi trentaquattrenne – è tornata da un paio d’anni nella sua Sicilia per perseguire il sogno intessuto di upcycling, creatività e sostenibilità. E lo ha fatto aprendo il suo laboratorio show room a “rifiuti zero”, come luogo dove dare spazio alla sua missione nel settore della moda: la circolarità che dice no alla fast fashion e recupera tessuti di qualità dando spazio a originalità e unicità grazie al riciclo creativo.
REPUNTO, DAL PROGETTO DI POUF DI JEANS AL LABORATORIO CATANESE
Una mission di sostenibilità intrapresa già quando studiava all’università, realizzando quella sua idea di circolarità che le apparteneva sin da bambina. «Ho sempre cucito e sin da piccolissima realizzavo i vestiti per le mie bambole a partire da scampoli e tessuti destinati alla pattumiera», racconta Greta. Insomma, per Greta moda e recupero andavano già a braccetto come hanno continuato a fare durante gli studi. «All’Università ho studiato tecniche e culture della moda a Rimini e poi l’Accademia Next Fashion School di Carla Secoli a Bologna».
«A vent’anni – continua la sarta-recycler – è venuta fuori l’idea di Repunto, quando ho partecipato a un bando per giovani imprenditori emergenti. La mia produzione era di pouf realizzati con patchwork di stoffa recuperata da vecchi jeans. Non vinsi quel bando ma la mia produzione andò avanti. E da lì, passo passo, l’idea di Repunto è cresciuta sempre di più. Dopo aver collaborato con diversi teatri e associazioni del territorio bolognese come costumista e insegnante, ho deciso di tornare a Catania per aprire il laboratorio e lo show room».
NELLO SHOW ROOM LAVORATORIO SI CREA A PARTIRE DAL MATERIALE A DISPOSIZIONE
Oggi nel suo show room laboratorio, l’artigiana catanese crea, attraverso la filosofia del recycling e dell’upcycling, borse, pochette, accessori, arredamento, abbigliamento, pronti da acquistare oppure su misura. «Il bello della circolarità e del riciclo creativo è che l’idea della creazione non parte mai da un progetto preesistente ma dall’ispirazione che arriva dal materiale che ho a disposizione». Materiale che Greta reperisce grazie ad accordi con aziende di settore.
A proposito di materiale, va sottolineato che quando si parla di “materiali di recupero” non significa necessariamente “tessuti usati”. Anzi. «Ho creato una bella rete e attraverso i rappresentanti di tessuti per arredamento e tendaggi, ormai recupero le cartelle colore di tappezzeria che altrimenti verrebbero gettate vita poiché si tratta di campionari inutili per la stagione successiva. Prodotti di grande qualità che costano anche 150 euro al metro».
I CORSI DI SARTORIA DI REPUNTO PER SENSIBILIZZARE VERSO LA MODA CIRCOLARE
Non solo creazioni. Per Greta lo spazio catanese è anche luogo di promozione della sua idea di moda circolare e di sensibilizzazione verso le tematiche ambientale. «Ho realizzato che dovevo iniziare a fare corsi di sartoria anche per far capire veramente alle persone cos’è l’artigianato. Mettendosi alla prova, toccando la materia prima e lavorandola per realizzare le proprie creazioni, si capisce davvero il lavoro e la qualità che sta dietro a un prodotto sartoriale e artigianale», sottolinea.
«Credo sia il miglior modo per educare e formare persone che sappiano scegliere consapevolmente e in maniera critica, rispettando l’ambiente e l’etica del lavoro». E per questo Greta, nel cui show room è anche possibile selezionare e scegliere i materiali rigenerati con cui poi realizzare le proprie creazioni su misura utilizza i suoi corsi, i workshop e i vari social con tanto di tutorial e spiegazioni su come si possano utilizzare tessuti e materiali di scarto per realizzare prodotti di qualità, destinati a durare e a stupire, alimentando un’idea di economia circolare che aiuta l’ambiente e la creatività.
REPUNTO: DA CATANIA ALLE CAMPAGNE DI ENNA PER UN PROGETTO DI PERMACULTURA
Ma non è tutto perché da quando è arrivata a Catania, Greta – da sempre appassionata di piante, ambiente e coltivazione – ha anche cominciato ad approfondire lo studio della permacultura, per poi trasformare una semplice curiosità in un progetto innovativo. «Appena arrivata a Catania, ho cercato corsi che mi potessero interessare e ho scoperto la permacultura grazie all’Accademia di Permacultura e a Salvatore Giaccone con il suo progetto Saja. Ne è nata una passione grandissima che, anche con la collaborazione di Saja, sta per trasformarsi in una nuova veste di Repunto», rivela.
«Ho la fortuna di avere una campagna tra Regalbuto e Centuripe, in provincia di Enna, e a breve mi traferirò lì per lanciare una veste totalmente rinnovata di Repunto, che diventa un progetto di permacultura. Sogno infatti un’azienda tessile che possa essere anche un centro di sperimentazione e permacultura». Siamo abituati a pensare a questo metodo come legato solo alle colture e alle piante, ma si tratta di un insieme di pratiche mirate a progettare e gestire l’utilizzo delle risorse naturali in maniera ecosostenibile, seguendo un’etica dell’uso della Terra.
Un grande sogno che muove i primi passi grazie al lancio, proprio in questi giorni, di una nuova vetrina online di Repunto: repunto.it, dove sarà presente la produzione di Greta. Mentre in campagna ci sarà la possibilità di seguire dei corsi, collaborare, realizzare le proprie creazioni artigianali e sartoriali a partire dai materiali di recupero. Un vero e proprio laboratorio green dove conoscere ed educare alla circolarità.
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